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Boetti: “Mappa” da 8 milioni di dollari in asta da Sotheby’s

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Il mercato di Alighiero Boetti tenta il salto di qualità e lo fa con un’opera dalle valutazioni assolutamente inattese. Quest’autunno, infatti, Sotheby’s offrirà in asta a New York, durante la Contemporary Evening Auction del 16 novembre, una sua Mappa di dimensioni monumentali, che rappresenta l’opera più significativa della serie mai offerta sul mercato e da cui la casa d’aste si aspetta un risultato al di sopra di 8 milioni di dollari.

Una cifra da capogiro per quello che è, sicuramente, uno dei più importanti artisti italiani del XX secolo, amatissimo dal collezionismo internazionale, tanto da vantare centinaia di lotti inseriti, ogni anno, nei cataloghi europei e statunitensi, con percentuali di invenduto attorno al 20-25%, ma che non si è mai neanche avvicinato ad una aggiudicazione del genere.

Basti pensare, d’altronde, che in più di vent’anni di aste le sue opere hanno superato i 3 milioni di dollari di hammer price solo in tre occasioni.

Il suo record attuale è, infatti, di 3.800.000 $ (Buyer’s premium escluso), realizzato il 13 maggio dello scorso anno sempre a New York con la vendita, durante la 20th Century Evening Sale di Christie’s, di Sottrazione, arazzo del 1982 di dimensioni monumentali (247.3 x 225 cm).

La Mappa più cara, almeno fino ad oggi, è del 1978 e vanta un hammer price di 3.420.837 $, raggiunto il 14 ottobre 2021 in occasione della Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s a Londra. Di fatto la sua seconda aggiudicazione più alta di sempre.

Per incontrare la terza aggiudicazione sopra i 3 milioni, dobbiamo invece arretrare nel tempo fino al 2014 quando, il 16 ottobre a Londra, durante l’Italian Sale di Christie’s Colonna (1968) fu battuta per 3.344.040 $.

Alighiero Boetti (1940-1994)

La sfida lanciata da Sotheby’s con questa Mappa colossale (259 x 580cm) ha quindi tutto il fascino dell’evento epocale, che potrebbe segnare un nuovo picco per l’arte italiana sulle aste internazionali dopo il tramonto delle Italian Sale londinesi.

Esposta per la prima volta nella grande retrospettiva del 2011 – Game Plan – e presentata al Museum of Modern Art di New York, al Reina Sofia di Madrid e alla Tate Modern di Londra, Mappa (1989-91) proviene dalla Fondazione Chiara e Francesco Carraro di Campodarsego, in provincia di Padova, ed è uno dei pochi esemplari della celebre serie dell’artista eseguito in queste spettacolari dimensioni; unica anche per il suo luminoso colore avorio di sfondo.

A portarla sul mercato, la decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carraro di rinunciarvi per sostenere le attività della Fondazione – tra cui l’organizzazione e la partecipazione a mostre, seminari, eventi, conferenze e pubblicazioni – e per finanziare i suoi progetti futuri.

La Fondazione voluta da Francesco Carraro, con il supporto dalla moglie Chiara, ha infatti il duplice scopo di esporre la collezione al pubblico e di sostenere la ricerca scientifica, la formazione e la promozione dell’arte e della cultura del XX secolo: da qui l’esposizione permanente di un’importante selezione di opere della Fondazione presso la Galleria di Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia.

Mappa sarà in tournée in tutto il mondo, facendo tappa a Dubai, Milano e Parigi, per poi tornare a New York per l’esposizione in prevendita.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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