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Art Basel 2024: Basilea, capitale mondiale dell’arte contemporanea per una settimana

del

Art Basel 2024, la più prestigiosa fiera d’arte contemporanea del mondo, si è conclusa a Basilea dopo una settimana ricca di emozioni e scoperte

L’edizione del giubileo, che segna i 30 anni di partnership tra l’evento e UBS, ha confermato ancora una volta il suo status di riferimento essenziale per gli amanti dell’arte, i collezionisti e i professionisti del settore.

Una fiera di superlativi

Con oltre 280 gallerie provenienti da 40 Paesi, Art Basel 2024 ha offerto un panorama completo della creazione artistica contemporanea mondialeLa pittura, ancora disciplina dominante, è stata esposta insieme alla scultura, alle installazioni immersive e alla videoarte, a testimonianza della diversità e della ricchezza della scena artistica odierna.

L’edizione di quest’anno ha registrato 91.000 visitatori nelle giornate dedicate ai VIP e al pubblico. Nonostante un contesto geopolitico instabile e una certa cautela tra i collezionisti dopo il rallentamento del mercato nel 2023, il settore dell’arte ad Art Basel 2024 ha mostrato segnali di tenuta

Le opere più importanti hanno trovato acquirenti nelle diverse sezioni della fiera, confermando l’attrattiva dell’arte contemporanea. 

Tra le vendite più rilevanti della sezione Unlimited si segnalano le sculture monumentali “Errantry” (2024) di Torkwase Dyson, venduta dalle gallerie Pace e Gray all’Instituto Inhotim del Brasile per 380.000 dollari, e “Aspiring to Pumpkin’s Love, the Love in My Heart” di Yayoi Kusama venduta da David Zwirner per 5 milioni di euro. 

Sempre tramite la leggendaria galleria newyorkese, ma questa volta nella sezione Gallery, per 20 milioni di dollari è stato venduto l’eccezionale dittico di Joan Mitchell “Sunflowers” (1990-91).

Aspiring to Pumpkin’s Love, the Love in My Heart”, Yayoi Kusama venduta da David Zwirner – Courtesy of Art Basel

Oltre che per le vendite, Art Basel 2024 si è distinta per la qualità della sua programmazione. Molte sezioni sono state curate con attenzione da direttori di musei, come nel caso di Unlimited, affidata a Giovanni Carmine, direttore della Kunst Halle di Sankt Gallen. 

Alcune opere site-specific sono state presentate all’interno della sezione Gallery, come l’installazione di April Bey al Vielmitter di Los Angeles e “Political Ribbons” di Andrea Bowers della Galleria Raffaella Cortese. 

Anche la sezione Kabinett ha offerto alcune accattivanti presentazioni tematiche, in particolare il notevole dialogo madre-figlia tra Dorothy Iannone e Sarah Pucci esposto dalla galleria Air de Paris. 

Infine, il programma Conversazioni ha arricchito l’evento con dibattiti di alta qualità a cui hanno preso parte importanti figure dell’arte internazionale, come il curatore Hans Ulrich Obrist, la collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e l’artista Cécile B. Evans, che hanno stimolato profondi scambi intellettuali all’interno della fiera.

I visitatori osservano l’installazione site specific Political Ribbons, di Andrea Bower, presso la galleria Kaufman Repetto Courtesy of Art Basel

Un imperdibile programma off-site

Art Basel 2024 ha superato ancora una volta i confini della fiera tradizionale, trasformando la città bucolica e i suoi dintorni in un vero e proprio museo a cielo aperto. 

Oltre agli stand e alle gallerie, le sezioni Meridians e Parcours hanno invitato i visitatori a partecipare a un viaggio artistico unico, con opere monumentali e installazioni immersive in spazi pubblici e privati. 

Il programma Parcours, orchestrato per la prima volta da Stefanie Hessler, direttrice dell’Istituto Svizzero di New York, ha offerto un sorprendente dialogo tra l’arte e l’ambiente in cui essa si trova, inserendosi in spazi inaspettati come locali commerciali, una distilleria, alberghi, una chiesa e una cantina. 

Mandy El-Sayegh, ‘Body Promise’, Art Basel Parcours at Thaddaeus Ropac, Lehmann Maupin – Courtesy of Art Basel

Approfittando di questa effervescenza artistica, i musei di Basilea hanno aperto le porte per presentare le loro migliori mostre dell’anno.

La Fondation Beyeler ha impressionato i visitatori con la mostra estiva “Echoes Unbound”, tanto accattivante quanto sperimentale. Il Kunstmuseum ha proposto ben cinque grandi mostre, tra cui “Dedication in Lights”, una personale di Dan Flavin, e “When We See Us. A Century of Black Figuration in Painting”, un caleidoscopio della pittura figurativa nera degli ultimi 100 anni.

Consigli per evitare la FOMO nelle fiere

Pur essendo terminata ArtBasel, di fronte all’opulenza artistica e culturale, dove la mole dell’offerta rivaleggia con la sua qualità, è naturale provare la sgradevole sensazione di perdersi importanti scoperte artistiche. 

Ecco, quindi, alcuni consigli pratici che vi aiuteranno a sfruttare al meglio l’esperienza, di qualsiasi grande fiera come è stata ArtBasel:

Prima di tuffarsi nel vortice artistico, è fondamentale preparare bene il viaggio. Iniziate consultando l’elenco delle gallerie presenti e scegliendo gli stand prioritari da visitare.

Date quindi la precedenza agli eventi di breve durata, anche se ciò significa riprogrammare una visita in città per le mostre di più lunga durata.

Se la preparazione è importante, non bisogna certo trascurare la spontaneità. Una volta visitati gli stand centrali, lasciarsi andare alla deriva può essere un ottimo modo per scoprire opere inaspettate. 

Surface to Air XXII (Breccia Oniciata/51°11’49″N, 9°1’40″E), Anri Sala, 2024, Fresco painting, intonaco on aerolam, Breccia Oniciata limestone, Courtesy of the artist and Galerie Chantal Crousel. Photo: Francesco Squeglia

È anche una buona idea pianificare un fine settimana prolungato per approfittare di tutto ciò che l’evento ha da offrire. Questo vi permetterà di sfruttare appieno la fiera principale, le mostre satellite e la programmazione circostante senza fretta. Infine, rinunciate alla speranza di vedere tutto!  

Non cercate di vedere e fare tutto. Privilegiate la qualità rispetto alla quantità e assaporate ogni incontro artistico. Prendetevi il tempo per osservare, riflettere e sentire le emozioni che le opere suscitano in voi.

Infine, accettate l’impossibilità di vedere e sperimentare tutto. La FOMO è antitetica alla contemplazione dell’arte, che richiede presenza e attenzione intense. 

Lasciate andare l’esaustivo e concentratevi sul momento presente! 

Julia Rajacic
Julia Rajacic
Julia Rajacic è una curatrice indipendente e art advisor con sede a Milano. Collabora sia con collezionisti privati che con istituzioni pubbliche come la Triennale di Belgrado di Media Espansa, l'Istituto Italiano di Cultura, l'Ambasciata della Repubblica di Corea, l'Institut Français e il Comune di Parigi. È membro ICOM e membro attivo della Gallery Climate Coalition. Nel 2020 ha fondato Jardino, un'agenzia creativa che promuove la sostenibilità attraverso l'arte.

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