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Arte Fiera 2017: la fiera bolognese scommette sulla qualità

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L’edizione n. 41 di Arte Fiera (Bologna, 27-30/01) si avvicina e l’attesa sale assieme alla curiosità di vedere come sarà questa prima edizione curata dalla nuova direttrice artistica Angela Vettese. In particolare dopo un’edizione 2016 che aveva suscitato qualche perplessità per come erano state “trattate” l’arte contemporanea e la fotografia, entrambe relegate in un terzo padiglione un po’ troppo defilato. Tante le novità annunciate che, dopo il rilancio della kermesse bolognese degli ultimi anni, sembrano adesso volerla aggiornare su quanto già sperimentato in altre esperienze fieristiche sia nazionali che internazionali. E questo a partire dalla nuova veste grafica. La vera scommessa della fiera bolognese è però quella della qualità dell’offerta sia commerciale che culturale. Ma vediamo quali sono le novità che troveremo nei padiglioni 25 e 26 del polo fieristico bolognese con una anticipazione dei 18 solo show presenti in fiera.

 

Tutte le novità di Arte Fiera 2017

 

Iniziamo dal contenitore. Se, fino ad oggi, il packaging di Arte Fiera ha sempre giocato sul logo dell’evento, l’edizione di quest’anno punterà – sulla falsa riga di quanto già fatto da MiArtsu un allestimento in cui gli elementi grafici dialogheranno maggiormente con il contenuto e, nello specifico,  mettendo in evidenza ciò che da sempre contraddistingue il fare artistico: da un lato la natura nelle sue molteplici forme, dall’altro la capacità umana di circoscriverla e ripensarla, accettandone con flessibilità mentale anche i lati più perturbanti.

Dopo le incursioni di contemporaneo tra gli stand di arte moderna dello scorso anno, inoltre, Arte Fiera 2017 istituzionalizza l’abbattimento delle barriere tra i vari periodi dell’arte. Come ha spiegato la stessa Vettese, infatti, «Arte Fiera intende proporsi come un luogo di esposizione e vendita di arte moderna e contemporanea, che si è deciso esplicitamente di presentare mescolate tra loro, e al contempo come sede di proposta e di riflessione su temi e linguaggi di stringente attualità». Una scelta corretta che, credo, rispecchi anche a pieno i gusti di un collezionismo che, anche in Italia, è sempre più eterogeneo nelle sue scelte.

Un momento della conferenza stampa di presentazione di Arte Fiera 2017 dove sono stati mostrati, in anteprima, alcuni degli elementi grafici che caratterizzeranno l'allestimento della 41.esima edizione della fiera.
Un momento della conferenza stampa di presentazione di Arte Fiera 2017 dove sono stati mostrati, in anteprima, alcuni degli elementi grafici che caratterizzeranno l’allestimento della 41.esima edizione della fiera.

E a questo dialogo tra opere e periodi diversi della storia dell’arte sarà dedicata anche una delle principali novità introdotte in questa nuova edizione di Arte Fiera: la sezione Special Projects che, curata da Chiara Vecchiarelli, porterà la performance in fiera, al MAMbo e nei musei scientifici della città con una serie di letture d’artista – opere in forma di conferenza, lezione e visita guidata – articolata in Time Specific Artist Lectures, che declineranno il rapporto tra il contemporaneo e la storia dell’arte proponendo un dialogo temporale tra opere, e una serie di Site Specific Artist Lectures, in cui il dialogo si terrà invece tra le opere e le collezioni dei musei scientifici della città.

Infine, l’altra novità di Arte Fiera 2017 è il lancio di una nuova, piccola, “sezione” in cui sarà possibile scoprire qualche nuova proposta. Si chiamerà NUEVA VISTA e sarà dedicata ad artisti meritevoli di una rilettura critica e non necessariamente giovani. Al suo interno un’attenzione particolare è stata riservata a quelle gallerie che, attraverso la programmazione, indagano e riflettono criticamente su quella soglia ideologicamente imposta tra pratiche artistiche occidentali e non.

 

Arte Fiera 2017 si fa più selettiva…

 

Arte Fiera, per quanto amatissima dal pubblico italiano, è sempre stata un appuntamento affetto da gigantismo. Con un numero di espositori che spesso ha messo a dura prova anche il visitatore più indomito. Finalmente, con l’arrivo di Angela Vettese, il trend espansionistico della kermesse bolognese sembra rallentare in favore di una maggior selezione delle gallerie presenti. Se nel 2016 gli espositori erano addirittura 221, quest’anno le gallerie ammesse – a fronte di un maggior numero di domande presentate – saranno 153 suddivise tra la MAIN SECTION e 18 SOLO SHOW a cura di altrettante gallerie suddivise tra i due padiglioni della fiera (25 e 26). E questo grazie alla rigida selezione operata dalla direttrice artistica e da un Comitato di selezione composto, a ulteriore garanzia della qualità delle proposte, sia da galleristi che da figure estranee al mercato dell’arte come il curatore e docente universitario Roberto Pinto e Maria Grazia Messina, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Firenze e Presidente del Comitato Tecnico Consultivo Arte e Architettura contemporanee Periferie Urbane del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.  Al loro fianco una serie di galleristi equamente distribuiti per i loro interessi nel moderno e nel contemporaneo nonché per la loro provenienza territoriale: Laura Trisorio dello Studio Trisorio di Napoli; Marco Niccoli della Galleria Niccoli di Parma; Massimo Di Carlo della Galleria dello Scudo di Verona, e Alessandra Bonomo titolare della Galleria Alessandra Bonomo di Roma.  (Per saperne di più -> Catalogo Espositori 2017) .

 

Tra Solo Show…

 

Fin qui il “disegno” di Arte Fiera 2017. Ma cosa troveremo tra gli stand delle 153 gallerie presenti alla kermesse bolognese? In questo il catalogo online non ci aiuta molto anche se viene presentato come “uno strumento utile per esplorare Arte Fiera e preparare la visita in manifestazione”. Le informazioni riportate, infatti, non vanno oltre il numero dello stand e poco altro, ma visto che le fiere sono ormai uno dei canali di aggiornamento più importanti per i collezionisti abbiamo indagato un po’ così da anticiparvi, quanto meno, cosa potrete ammirare in alcuni dei 18 solo show che quest’anno saranno presenti ad Arte Fiera. Iniziamo dalla galleria Armanda Gori Arte Contemporanea (Pad. 25 Stand B/100) che porterà a Bologna un’antologica, curata da Bruno Corà, su Paola Pezzi, tra le più originali e interessanti artiste italiane contemporanee, le cui opere sono da tempo presenti in raccolte pubbliche e private di grande rilievo come la collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e la Collezione Panza. Sarà dedicata al lavoro di Claudio Cintoli, grande artista prematuramente scomparso nel 1978 poco più che quarantenne, la personale ospitata nello stand di ArteA Gallery (Pad. 25 Stand B/97). Nello stand della Maurizio Caldirola Arte Contemporanea (Pad. 25 Stand A/57) troveremo invece lo sculture di Bernardi Roig, uno dei grandi riferimenti dell’arte spagnola degli ultimi quindici anni.

Eidos Immagini Contemporanee (Pad. 26 Stand A/88) dedicherà, invece, una retrospettiva a Gianni Bertini che, attraverso un allestimento inedito e site specific presenterà al pubblico di Arte Fiera i momenti salienti della sua produzione artistica: dall’esordio figurativo nel 1946 e i Gridi del ’48-’49, con cui anticipa di vent’anni il lavoro di Robert Indiana, all’adesione al MAC passando per le stagione Nucleare e Informale sino all’intuizione e alla rivelazione della Mec Art. A Mario Schifano sarà dedicato il solo show della Galleria Stefano Forni (Pad. 25 Stand A/65). Mentre il fotografo Mustafa Sabbagh sarà il protagonista dello stand della Galleria Marcolini (Pad. 25 Stand A/89), dove verrà riproposto l’intero progetto Made in Italy, recentemente esposto in occasione dall’antologica allo ZAC ZISA di Palermo e presente anche nella collezione permanente del  MAXXI. E ancora, Ugo La Pietra sarà l’artista proposto dalla Laura Bulian Gallery (Pad. 25 Stand B/19): la mostra sarà accompagnata da un testo critico di Marco Scotini.

La Galleria Glauco Cavaciuti (Pad. 25 Stand A/35) punta, invece, su Massimo Kaufmann, uno dei più interessanti protagonisti di quella generazione di artisti nati dopo il 1960 che si impose sulla scena italiana dopo le esperienze dell’Arte Povera e della Transavanguardia. Mimmo Iacopino, che nel suo lavoro utilizza materiali decontestualizzati rispetto al loro abituale campo di esistenza, assunti a elementi artistici e composti in trame e orditi geometrici o ispirati a modulazioni aritmetiche, seguendo regole matematiche di ordinata follia, è invece l’artista selezionato dalla Galleria Melesi (Pad. 25 Stand B/79) per il suo solo show. Mentre la bolognese Oltredimore (Pad. 25 Stand B/91) porta in fiera RUFOISM, al secolo Marco Perroni, artista la cui ricerca affronta quelli che sono i  grandi temi dell’esistenza – l’amore, la morte, il destino, la solitudine – tutti riletti in chiave contemporanea, dal suo segno istintivo, graffiante, feroce in opere su carta e su tela, che mescolano tecniche diverse, la tempera, la grafite, la matita, la china, il pennarello, l’acquerello, e affrontano, con ironia amara, soggetti di scottante attualità: l’individualismo e l’ordinaria follia, il sesso come antidoto all’abbandono, il conformismo e la provocazione.

I dipinti visionari di Francesco De Grandi, autore di una pittura intensa ed eloquente che stabilisce un rapporto emotivo di interiorizzazione con la condizione originaria del reale, saranno invece i protagonisti dello stand di Rizzuto Gallery di Palermo, mentre la romana Rossmut parteciperà ad Arte Fiera con un solo show del performer cubano Carlos Martiel. Infine, la galleria Luca Tommasi di Milano porterà in fiera Joseph Marioni, uno dei più rappresentativi esponenti di quella che è stata, negli anni Settanta, la generazione dei cosiddetti “radical painters”. Attualmente, peraltro,  la galleria milanese sta ospitando nei suoi spazi proprio una personale di Marioni: Liquid Light.

 

…e arte “indipendente”

 

Per quanto non proprio innovativo – ArtVerona vi si dedica da tempo -, in questa nostra preview di Arte Fiera, ci sembra comunque interessante l’esperimento che gli organizzatori hanno deciso di lanciare in occasione della sua 41esima edizione: mettere in luce il mondo indipendente della fotografia e dell’arte, nel tentativo di non tracciare un confine tra le discipline, ma di trovare tra queste uno spazio di condivisione. L’esperimento, come spiegano gli organizzatori, intende proporre all’interno della fiera un momento dedicato alla produzione e alla discussione rivolta a esperti del settore, autori e studenti. Un’idea nata dalla constatazione che, nella storia più recente buona parte del dibattito in materia provenga proprio dagli spazi indipendenti e underground. Dei quattro “spazi” che compongono questo esperimento – tutti ugualmente interessanti – ci piace segnalarvi Agenda Independents: mostra che presenta le opere di Franco Ariaudo, Alessandro Calabrese, Stefano Canto, Feng Chen, Kenta Kobayashi, Giuseppe De Mattia, Pedro Hernandez, Joanna Piotrowska, e Alberto Sinigaglia. Selezionate sulla base della qualità della loro ricerca, Capsule, Colli Independent, G/P Gallery, Madragoa, Materia, Metronom, Pedro Alfacinha e Viasaterna, sono state così invitate a prendere parte a un’esposizione che da un lato si pone come una vera e propria ricognizione per indagare le sempre più frequenti contaminazioni tra la fotografia e gli altri linguaggi dell’arte, e dall’altro mira a rendere prova della positiva frammentazione di uno scenario decisamente unico. Adesso non resta che attendere il 27 gennaio per toccare con mano.

 

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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