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ArtVerona 2021: occhi puntati sul collezionismo

del

Una mostra e un catalogo per raccontare il collezionismo italiano del XXI secolo. Sono queste due degli appuntamenti del programma di Art & the City che animeranno la città di Romeo e Giulietta nei tre giorni di ArtVerona (15-17 ottobre), fiera che negli anni ha fatto della cura del collezionista uno dei suoi fiori all’occhiello.

Si inizia con Ciak Collecting: Collezionismo Italiano Attivo l‘esposizione curata da Irene Sofia Comi che, da sabato 16 ottobre, sarà possibile vedere a Palazzo Orti Manara e che si propone di mappare il panorama italiano dei collezionisti, puntando i riflettori sul significato e il valore stesso del collezionista come protagonista della scena e attivatore di esperienze condivise.

 

Palazzo Orti Manara – veduta interna

Attraverso alcune realtà paradigmatiche, il progetto mette a fuoco un panorama italiano di
collezionismi possibili, declinati secondo differenti caratteristiche e identità.

Si va dai collezionismi che prediligono un solo linguaggio artistico, sostenendo ad esempio la produzione di opere di videoarte e libri d’artista, ai progetti che promuovono gli artisti emergenti attraverso programmi di residenza e premi d’artista.

Ma non mancano le realtà che indagano ricerche sperimentali, aprendo spazi in cui le opere sono visibili al pubblico, e le pratiche di collezionismo di ricerca meno battute, che si concentrano su metodologie digitali ed effimere, come l’utilizzo di social media, linguaggi off media o pratiche comunitarie. Queste, in estrema sintesi, le quattro ideali tendenze tematiche che la mostra individua.

 

Una delle opere in mostra a Palazzo Orti Manara. Federico Pepe, intervento permanente con carta da parati realizzata in collaborazione con Wall&decò per il progetto THE BITS YOU REMEMBER WHEN YOU WAKE UP (2020). Courtesy l’artista e Nicoletta Rusconi Art Projects. Ph. Studio Abbruzzese

Stesso giorno, il 16 ottobre, e stessa sede, Palazzo Orti Manara, anche per la presentazione di Critical Collecting. Antologia 2016-2020, pubblicazione curata da Antonio Grulli che rappresenta una delle più dettagliate ricognizioni del mondo del collezionismo italiano e che ha coinvolto fino ad oggi ben 50 critici d’arte e altrettanti collezionisti, con l’intento di ridefinire la sfera d’azione di un collezionismo troppo spesso relegato al semplice momento dell’acquisto di opere d’arte intese in senso classico.

Critical Collecting suggerisce così che, in anni in cui gli artisti stessi hanno allargato i confini del concetto di opera d’arte a qualsiasi forma di oggetto o concetto non necessariamente limitato entro confini materiali, è possibile pensare a dei collezionisti che acquisiscano anche testi critici nella, e sulla, loro collezione così da avere l’opportunità di poterla vedere anche attraverso un occhio esterno come quello, appunto, di un critico d’arte.

 

Critical Collecting ci apre, così, le porte di ArtVerona dove il progetto curato da Antonio Grulli è, per il sesto anno consecutivo, una delle sette sezioni in cui è organizzato il percorso espositivo della kermesse scaligera, diretta da Stefano Raimondi e a cui, quest’anno, parteciperanno 135 gallerie.

Cuore della fiera, come al solito, sarà la Main Section, dove sarà possibile visitare gli stand delle gallerie di arte moderna e contamporanea. 

Al suo fianco troveremo, poi, una delle principali novità di questa edizione: Evolution, la nuova sezione costituita da 6 gallerie che lavorano con artisti capaci di sviluppare la propria ricerca attraverso l’intelligenza artificiale, i social network, la robotica, i videogiochi, le animazioni 3D, il Coding, i Big Data e le nanotecnologie.

 

Una collezionista ad ArtVerona. Courtesy: ArtVerona | Art Project Fair
Una collezionista ad ArtVerona. Courtesy: ArtVerona | Art Project Fair

Sempre tra le novità 2021, abbiamo poi Introduction, la sezione curata da Giacinto Di Pietrantonio che ospita 6 giovani gallerie segnalate da altrettante tra le più importanti e riconosciute gallerie “storiche” italiane.

Lab1, a cura di Giulia Floris, è invece il nuovo progetto dedicato alle residenze artistiche e alle realtà sperimentali no-profit attive in Italia per l’arte contemporanea. Sette gli spazi chiamati a sviluppare un progetto per la fiera, in dialogo con un programma di residenza istituzionale attivo in Italia.

Nove le gallerie che prenderanno parte a Solo e che valorizzeranno, con un progetto monografico, un giovane artista italiano, mentre Next è lo spazio dedicato a 15 gallerie che presentano e promuovono fino a tre talenti delle generazioni più recenti.

 

Paola Pivi, ritratto Photo Credit Hugo Glendinning. All’artista italiana ArtVerona ha affidato la realizzazione del progetto Red Carpet

Spazio al lato più creativo dell’editoria con Pages, il progetto speciale, a cura di Ginevra Bria, che affianca la tradizionale sezione dedicata alle testate d’arte, invitando 6 riviste – Archivio, Artribune, Exibart, ISIT.magazine, Kabul e Perimetro – a presentare la propria storia, il ruolo della critica, dell’informazione e i collegamenti con gli artisti, immersi nel sistema dell’arte italiano, attraverso un progetto di curatela monografico. 

Infine, ArtVerona ha affidato a Paola Pivi il progetto immersivo Red Carpet, che prenderà la forma di un tappeto interamente vivibile nella Galleria dei Signori, un ampio spazio tra i padiglioni della fiera.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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