Si chiude domani la mostra dei lotti della prima asta estiva di arte moderna e contemporanea di quest’anno, in programma da Pandolfini mercoledì 22 giugno. 153 i lotti che la casa d’aste fiorentina batterà, come ormai da tradizione, al Centro Svizzero di Milano.
Tanti i grandi nomi dell’arte che spiccano nella ricca selezione di dipinti e sculture messa insieme dal Dipertimento guidato da Susanne Capolongo: da Salvador Dalì a Sonia Delaunay, da Christo a Sol Lewitt, ma anche da alcuni dei principali maestri italiani del primo novecento come Giacomo Balla, presente con una sette opere provenienti da importanti collezioni private: i dipinti Autoritratto (1902), Poinsezie ardenti (1952); Ritratto di Francesco Vitelletti Nobili (s.d.) e lo stupendo Ritratto della Signora Pardo (1905), per la prima volta sul mercato, proposto conuna stima di 130-120.000 euro. E ancora le carte Viale con alberi (anni Quaranta); Figura ambiente (1919) e Notturno (1944).
In catalogo anche Aranceto (1957) di Renato Guttuso. Il dipinto, proposto in catalogo al lotto 46 con una stima di 80-120.000 euro, è costruito sull’intreccio dei tronchi scuri degli alberi che creano una trama in cui le vigorose pennellate delle foglie verdi si
dispongono creando un ritmo, i gialli rimandano al sole e ai frutti che spiccano tra i rami, i rossi della terra si condensano creando variazioni e giochi di luce generando un sapiente gioco di modulazione cromatica.
Un’opera, Aranceto, nella quale si coglie appieno quel passaggio, che Crispolti evidenzia nella produzione di Guttuso della seconda metà degli anni degli anni cinquanta, da un Realismo sociale a un Realismo esistenziale, inteso come: implicazione di oggetti, cose, figure umane, ambienti interni o esterni urbani, strade, paesaggi, in una contingenza di prossimità di vissuto, di materialità, in un’immediatezza vitale che scavalca ogni pregiudizio.
Il capolavoro di Guttuso è preceduto, al lotto 44, da terzo dei lavori più preziosi di quest’asta. Si tratta di un Autoritratto (con farfalla bianca) di Antonio Ligabue che appare per la prima volta sul mercato. Proposto con una stima 40-80.000 euro, questo lavoro di incerta datazione è sicuramente uno dei più apprezzati dall’autore stesso, come testimonia, appunto, la presenza della “farfalla bianca” che lo stesso Ligabue una volte definì come “il premio che mi do quando un quadro mi soddisfa più di un altro”.
Nella sua produzione sono solo cinque le opere, tutti autoritratti (su 123 realizzati), dove è presente la farfalla e uno di questi è proprio quello presente in asta da Pandolfini, proveniente da una collezione privata e acquistato direttamente da Ligabue. E’ uscito dalla dimora del collezionista solo in occasione di alcune mostre come quella tenutasi a Palazzo Reale di Milano nel 2008, Antonio Ligabue, L’arte difficile di un pittore senza regola; o ancora nel 1996 presso il Comune di Gualtieri, in occasione della mostra Antonio Ligabue. Nel trentennale della morte, curata da Augusto Tota.
Di notevole interesse anche la parte dedicata alla scultura in cui, tra le tante opere proposte, spicca il nome di Arnaldo Pomodoro presente, tra le altre, con un’importante Sfera con sfera del 1991, valutata 100-200.000 euro. Inserita al lotto 33, questa scultura è la versione ridotta di quella posta di fronte al Palazzo di Vetro, le sede dell’ONU a New York.
Da segnalare in catalogo anche Giorgio de Chirico e Luigi Ontani, fino ad arrivare ai più contemporanei Bertozzi e Casoni e alla sezione dedicata alla collezione di Alain Toubas, direttore della Compagnia del disegno, all’interno della quale si fa notare una grande opera di Christian Schad, Ritratto di Alain Toubais, valutata 60-80.000 euro.