KEART keep an eye on art, un servizio pensato per raccontare in maniera innovativa e puntuale gli interventi di restauro, le figure coinvolte nel processo e, soprattutto, per creare nuovi canali di comunicazione tra Istituzioni, collezionisti e sponsor
Dal 29 ottobre al 3 novembre 2019 Torino ha visto dipanarsi il gomitolo dei tanti eventi legati alla quarta edizione di NESXT – independent art festival, ideato e prodotto dall’Associazione ArteSera, con la curatela di Annalisa Russo e Olga Gambari.
Intervistato da Benedetta Bodo di Project Marta - Monitoring Art Archive, Andrea Massaioli ci parla di "Panna e Lumache", una scultura in ceramica realizzata nel 2005 e raffigurante tre lumache immerse in una spruzzata di panna montata, nella quale sembrano nuotare e affondare.
Sophie Mühlmann nasce a Torino nel 1987, città dove oggi è tornata a vivere e dipingere.Project Marta - Monitoring Art Archive ha redatto una carta d’identità di alcune sue opere. E' il caso della serie C’Arte di cui vi parliamo in questa intervista.
Aron Demetz, classe 1972, è uno scultore altoatesino che da oltre vent'anni porta avanti una ricerca che coniuga magistralmente il fare antico con la sperimentazione contemporanea. Per Collezione da Tiffany, Project Marta ha approfondito esecuzione, tecniche e materiali di Advanced Minorities, una scultura in legno di tiglio realizzata nel 2012, alta 215 cm.
L'appuntamento di maggio con le interviste di "Project Marta - Monitoring Art Archive" è dedicato alla scoperta del lavoro di Maura Banfo, artista torinese classe 1969. Un viaggio all'interno della creazione dei suoi "Nidi", dalla genesi alla loro realizzazione, di cui Project Marta ha raccolto e documentato tutte le informazioni utili ad apprezzarle e tutelarle nel corso della loro esistenza.
Laura Pugno, nata a Trivero nel 1975, da anni vive e lavora a Torino, dove ha radicato e portato avanti una ricerca artistica che ha come principale terreno di indagine il paesaggio, inteso non tanto come elemento naturale, ma come costruzione sociale, come metafora attraverso cui invitare lo spettatore ad osservare meglio il contesto e i dettagli diventandone parte attiva, e innescando una personale visione. In questa intervista ci parla di una delle ultime serie su cui ha lavorato: "La parte per il tutto".
Alessandra Calò è nata a Taranto nel 1977, ma Reggio Emilia è la città dove da anni vive e lavora, realizzando opere fotografiche delicate e spesso caratterizzate da una storia affascinante ed articolata. Alessandra ha infatti interiorizzato il tema della memoria e del ricordo, ricorrenti nei suoi lavori, alla ricerca di un linguaggio nuovo, che le permetta di ricostruire un legame tra la contemporaneità ed un ambiente abbandonato, appartenuto al passato.
Un’immagine di tutti, ma non per fini commerciali
La sentenza della Corte d'Appello di Bologna n. 1792, pubblicata il 24 settembre 2024, ha affrontato una questione...
“Vita e morte dell’immagine. Una storia dello sguardo in Occidente” è un’opera fondamentale per chiunque sia interessato a comprendere la storia e l’evoluzione della percezione...
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