Le National Galleries of Scotland hanno scoperto quello che è quasi certamente un autoritratto fino ad oggi sconosciuto di Vincent van Gogh. L’immagine è stata rivelata da una radiografia eseguita dai restauratori che stavano esaminando l‘opera Testa di una contadina (1855) dell’artista olandese in vista della mostra A Taste for Impressionism, in programma dal 30 luglio al 13 novembre presso la Royal Scottish Academy di Edimburgo, dove i visitatori potranno vedere la straordinaria immagine ritrovata attraverso un lightbox appositamente predisposto al centro dell’allestimento.
Nascosto alla vista per oltre un secolo, l’autoritratto si trovava, appunto, sul retro della tela Testa di contadina ed era ricoperto da strati di colla e cartone. Gli esperti delle National Galleries of Scotland ritengono che questi materiali siano stati applicati prima di una mostra all’inizio del XX secolo. Van Gogh, infatti, riutilizzava spesso le tele per risparmiare denaro, ma invece di dipingere su opere precedenti, le girava e lavorava sul retro.
Non sappiamo se l’autoritratto potrà essere mai apprezzato “apertamente”. Il processo di rimozione della colla e del cartone, infatti, richiederà un delicato lavoro di conservazione e gli esperti stanno ancora studiando come ciò possa essere fatto senza danneggiare il dipinto che lo “custodisce”.
Fino ad allora, il mondo potrà godersi questa scoperta solo attraverso un’immagine ai raggi X che ci mostra un soggetto barbuto con un cappello a tesa e un fazzoletto da collo legato alla gola. L’uomo fissa lo spettatore con uno sguardo intenso, il lato destro del viso è in ombra e l’orecchio sinistro chiaramente visibile.
La professoressa Frances Fowle, Senior Curator of French Art presso le National Galleries of Scotland, ha dichiarato: “Momenti come questo sono incredibilmente rari. Abbiamo scoperto un’opera sconosciuta di Vincent van Gogh, uno degli artisti più importanti e popolari al mondo. Un regalo incredibile per la Scozia che sarà per sempre sotto la cura delle National Galleries. Siamo molto entusiasti di poter condividere questa emozionante scoperta in occasione della nostra grande mostra estiva A Taste for Impressionism, in cui l’immagine ai raggi X dell’autoritratto sarà visibile a tutti”.
Il dipinto Testa di una contadina è entrato nella collezione delle Gallerie scozzesi nel 1960, come parte del dono di un avvocato di Edimburgo, Alexander Maitland, in memoria di sua moglie Rosalind. L’opera risale al primo periodo della carriera di Van Gogh e mostra una donna di Nuenen, città nel sud dei Paesi Bassi dove l’artista visse dal dicembre 1883 al novembre 1885.
Dipinto a marzo o aprile del 1885, la donna mostra una certa somiglianza con Gordina de Groot (nota come Sien) che fece da modella per il primo capolavoro di Van Gogh: I mangiatori di patate, sempre del 1885 e oggi conservato al Museo Van Gogh di Amsterdam). I suoi lineamenti del viso, il berretto bianco e i semplici abiti da lavoro sono disegnati a olio, utilizzando ampie pennellate e colori terrosi, tipici di artisti come Jean-François Millet, che Van Gogh ammirava molto.
L’Autoritratto, invece, appartiene al periodo che va tra il 1887 e il 1890 – anno della morte del pittore – che lo vede impegnato proprio in sperimentazioni sul ritratto a seguito dell’incontro fondamentale con il gruppo degli impressionisti che porterà, tra le altre cose, ad un profondo cambiamento della sua tavolozza – sempre più luminosa – e all’uso della tipica pennellata “spezzata” ed espressiva.
Il cartone ritrovato fu incollato alla Contadina, con molta probabilità, nel 1905 quando questa fu prestata per una mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam. A questa data la tela era, evidentemente, considerata più ‘finita’ dell’autoritratto di Van Gogh. Il dipinto passò, così, di mano più volte e nel 1923 fu acquisito da Evelyn St Croix Fleming, madre del celebre Ian, creatore di James Bond. Fu solo nel 1951 che arrivò in Scozia, una volta entrato nella collezione di Alexander e Rosalind Maitland.
Una volta staccato dall’altra opera, l’autoritratto ritrovato entrerà a far parte di un gruppo di questi autoritratti e di altre opere dipinte sul retro di tele e precedenti al periodo Nuenen. Cinque esempi di queste opere si trovano nel Museo Van Gogh di Amsterdam. Altri al Metropolitan Museum of Art di New York; il Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford nel Connecticut e il Kunstmuseum Den Haag.