Dopo aver visto nel dettaglio la nascita e l’evoluzione della digital art oggi parliamo degli ultimi trend, dell’andamento del mercato dell’arte digitale nel 2024 e degli appuntamenti da non perdere. Ce ne parla Serena Tabacchi, Direttrice e Co-Fondatrice del MoCDA, Museo d’Arte Contemporanea Digitale e curatrice di mostre, fiere ed eventi legati alla digital art.
AT: Qual è l’andamento del mercato dell’arte digitale da inizio 2024?
ST: Il volume del mercato nel 2024 è bassissimo rispetto a quello che c’è stato nel 2021. Gli aspetti positivi sono che le case d’asta in Italia hanno promosso la vendita di opere d’arte NFT. Nello specifico l’asta di Pandolfini, appena conclusa e quella di Wannenes “Phygital” che si terrà online il 30 maggio.
Le stime sono certamente ben lontane dai massimi storici, almeno per quanto riguarda gli artisti italiani che cercano di attrarre un pubblico italiano nell’acquisto di questi asset. In generale le cifre sono molto ridimensionate, anche a livello internazionale gli investimenti sono molto bassi.
Un fattore interessante è che la maggior parte di queste opere non sono soltanto NFT, ovvero certificati di opere digitali, ma hanno spesso una matrice fisica alla quale sono connesse. Il trend che si è delineato per il market digitale va sotto il nome di Real Life Asset.
Non si tratta solo di vendere l’NFT ma di associarlo anche ad un asset fisico; infatti, la materia fisica non è stata sostituita esclusivamente dall’asset digitale, questo perlomeno è il trend che piace di più in questa fase. Quindi ad esempio un fotografo vende il file digitale con l’NFT però ti da anche la fotografia fisica. In questo modo l’NFT in realtà viene utilizzato come dovrebbe essere effettivamente utilizzato, ovvero come certificazione digitale della proprietà di un asset, piuttosto che come asset univoco nel senso dell’opera d’arte.
AT: Quali sono ad oggi le principali novità e appuntamenti da non perdere per gli appassionati di arte digitale?
ST: A Venezia, in occasione della Biennale, ci sono diversi eventi legati all’arte digitale, primo fra tutti l’evento di Bright moments, si tratta di una DAO[1] che va avanti da tre anni e ha fatto il suo evento conclusivo a Veneziaradunando tutti gli oltre sessanta artisti che hanno partecipato alle precedenti esposizioni e drop.
Il trend che va per la maggiore a livello di opere d’arte che vengono collezionate riguarda sia opere che vengono create con l’intelligenza artificiale (AI) o con il suo ausilio, oppure opere di arte generativa (arte programmata).L’arte generativa utilizza programmi che elaborano il risultato finale a partire da un input iniziale dato dal creatore, è caratterizzata da un’estetica più geometrica e astratta. AI (arte creata con software) e arte programmata fanno comunque parte della stessa categoria.
Sempre a Venezia in concomitanza alla Biennale, per gli appassionati di arte digitale, ci sono altre tre mostre molto interessanti: la mostra Taex alla Scolettadell’Arte dei Tiraoro e Battioro, visitabile fino a settembre, espone una serie di opere digitali e interattive realizzate da diversi artisti in dialogo con il contesto storico nel quale è ospitata. Bellissima la mostra Ship of Fools di Federico Solmi a Palazzo Donà delle Rose, aperta fino a luglio, che racchiude le ricerche portate avanti dall’artista negli ultimi anni. E poi la mostra Boundaries che presenta in anteprima una nuova animazione video digitale dell’artista multidisciplinare, musicista e ricercatore Memo Akten, visitabile fino a novembre presso la Chiesa di Santa Maria della Visitazione.
Oltre a Venezia, ci saranno poi eventi dedicati al digitale e al Web3 durante Art Basel Hong Kong. In concomitanza con Art Basel a Basilea (che inizierà il 13 giugno) ci sarà una fiera dedicata al digitale nella sua prima edizione, che si chiamerà Digital Art Mile (dal 10 al 16 giugno).
Il 15 maggio c’è stato il lancio di NEXUS, il nuovo progetto di cultura digitale prodotto da Terrazza Colombo a Genovae da me curato. Fino al 17 maggio è stata proiettata su un maxischermo, posizionato a 120 metri d’altezza, l’opera site specific dell’artista Fabio Catapano “EVERYTHING IS FINE”, il resto della personale sarà aperta al pubblico su prenotazione negli spazi interni di Terrazza Colombo dal 18 maggio al 3 giugno, nella sede della nuova sala immersiva situata al trentesimo piano di Torre Piacentini. Questo progetto vuole sancire l’inizio di un palinsesto che porterà a Genova diversi eventi e performance di arte digitale realizzati in collaborazione con Immaterika, incubatore di artisti digitali emergenti a livello internazionale.
Invece a Bologna, il 18 maggio è stata inaugurata Gea Vision, galleria di arte digitale 100% blockchain oriented, nata dalla collaborazione tra esperti di arte digitale e collezionisti, dedicata alla promozione e alla diffusione di nuove forme d’arte attraverso l’uso della tecnologia blockchain.
A Roma, dal 5 al 7 luglio, ci sarà Videocittà con una serie di progetti legati al digitale”.
[1] La DAO è un’organizzazione a base plurisoggettiva, costituita e operante tramite l’aggregazione di più persone. Le regole e le transazioni di una DAO vengono registrate in modo trasparente su Blockchain. Di solito le decisioni vengono prese all’interno di una DAO tramite proposte che vengono messe ai voti: se una proposta viene votata dalla maggior parte dei partecipanti, questa viene implementata. Una DAO fornisce sostanzialmente un sistema operativo per la collaborazione aperta, autonoma e decentralizzata (Fonte: agendadigitale.eu)