La crescita esponenziale registrata dal mercato dell’arte negli ultimi anni ha determinato maggiori complessità nell’ambito normativo, contrattuale e fiscale, con la conseguenza che tutti gli attori del settore (dai professionisti operativi – ad esempio, galleristi, art advisor − agli esperti del mercato che operano nel mondo artistico in modo indipendente − ad esempio, collezionisti, curatori, giornalisti, critici −) devono necessariamente acquisire un bagaglio di competenze tecniche e aggiornate in materia.
In particolare, per gli operatori/esperti che fanno vivere i mercati dell’arte risulta indispensabile acquisire la “padronanza” dei principi cardine delle discipline giuridiche e – in particolare − di alcuni istituti, al fine di comprendere realmente le svariate dinamiche (e criticità) dei mercati stessi e di affrontare adeguatamente le plurime questioni (anche gestionali) che caratterizzano tale ambito (ad esempio, la richiesta di autentiche presso archivi e fondazioni d’artista, la stipula di polizze assicurative, gli aspetti contrattuali e vincolistici della circolazione dell’opera, etc).
Seppure risulta evidente la necessità di relazionare le conoscenze dell’arte in senso stretto con quelle giuridiche, le istituzioni scolastiche con percorsi affini al settore sembrano non cogliere l’esigenza di proporre programmi idonei a fornire le nozioni/competenze di diritto basilari, indispensabili per affrontare la successiva fase universitaria e/o la professione nell’ambito dell’arte con un bagaglio conoscitivo “già strutturato”.
In tale contesto, ogni approfondimento giuridico viene – inevitabilmente – differito (solo) a un momento formativo/professionale avanzato (con lo scopo di colmare le “lacune” e di acquisire una competenza necessaria).
Sono numerosi, infatti, i corsi universitari inerenti ai settori artistici e all’industria culturale che prevedono insegnamenti di stampo giuridico. Ancor più diffusi sono le proposte post-universitarie o i master dedicati al tema e destinati a: a) galleristi o assistenti di galleria; b) soggetti che lavorano all’interno di collezioni private o corporate collection, art advisor; oltre naturalmente a: c) professionisti di studi legali e fiscali che operano nel settore o che ad esso si vorrebbero avvicinare; d) addetti agli affari legali all’interno di fondazioni private.
Sorge spontaneo chiedersi: non sarebbe opportuno anticipare la fase di insegnamento di − quello che convenzionalmente possiamo chiamare − “diritto dell’arte”, inserendo un “corso” con una visione anche giuridica (seppure, per ovvie ragioni, meno approfondito rispetto all’approccio universitario/post-universitario) già nell’ambito del programma della scuola secondaria di secondo grado (avente indirizzo artistico e/o umanistico)?
A pensarci bene sarebbero innumerevoli i vantaggi per i giovani studenti; solo per citarne alcuni:
- educazione all’arte più approfondita:
l’insegnamento, infatti, si verrebbe a sviluppare, contestualmente, attorno a due aree tematiche principali: i) l’area umanistica, volta all’apprendimento dei fondamentali linguaggi culturali e artistici della tradizione occidentale (attraverso storia dell’arte, letteratura italiana e latina; etc…); ii) l’area giuridica (ed economica) concentrata sulle strutture operative del mercato dell’arte, affrontando almeno gli elementi di base degli aspetti legali e manageriali;
- specializzazione;
- previsione di nuovi sbocchi professionali (manager collezioni corporate, avvocati dell’arte, art advisor c/o istituti di credito, etc);
- semplificazione del percorso;
- approccio pratico e pragmatico al mondo del lavoro;
- maggiore sensibilità nei confronti dei beni artistici – culturali nazionali/superamento del concetto di opera d’arte solo come “entità astratta”.
Al contempo, anche le scuole italiane ne trarrebbero giovamento in termini di:
- valorizzazione e modernizzazione dei percorsi scolastici umanistici-artistici;
- maggiore appeal di tali percorsi tra le nuove generazioni;
- omogeneizzazione dei programmi della scuola superiore con quelli universitari, assicurando quindi la continuità curricolare;
- offerta formativa più completa e innovativa.
È innegabile come il conseguimento di un’istruzione più “articolata” (che possa estendersi sin da subito a problematiche giuridiche e − pur non essendo il mio “terreno” – ritengo anche a quelle economiche) rappresenti una condizione imprescindibile per la valorizzazione sociale ed economica del settore artistico nel nostro Paese.
Non è un caso che altri professionisti attivi nel ramo (giuristi e non) abbiano condiviso la medesima opinione dichiarando a Collezione da Tiffany che:
- “…per formare nuove professionalità è auspicabile che gli studenti abbiano l’opportunità di apprendere la complessità del settore del mercato dell’arte in cui gli aspetti giuridici sono parte integrante di molte attività” (Sandra Bulgarini, Art Advisor);
- “la maggiore conoscenza delle norme che preservano la protezione e lo sfruttamento di … opere artistiche – in particolare, se appresa nel corso degli studi (e degli anni formativi) di ciascuna persona – permetterebbe una più diffusa consapevolezza sulla importanza e sulla corretta utilizzazione delle stesse, nonché una maggiore attenzione sulla loro corretta valorizzazione e, al contempo, aiuterebbe il sistema Paese a preservarle e trasmetterle alle generazioni future” (Gilberto Cavagna di Gualdana, Avvocato);
- “il settore dei beni culturali riserva certamente, per le nuove e le future generazioni, interessanti prospettive e opportunità professionali. Le sempre più frequenti «incursioni» nel mondo dell’arte da parte di aziende, banche, studi legali e altri soggetti economici sono l’evidente testimonianza di una progressiva e reciproca contaminazione che non potrà che stimolare la nascita e l’affermazione di nuove figure e nuovi percorsi professionali. Una delle sfide a cui è chiamato il nostro sistema è quella di saper cogliere tali segnali e di elaborare un modello formativo che renda il diritto e l’economia dell’arte discipline d’eccellenza, strettamente connaturate alla storia dell’arte e, come essa, coltivate e oggetto di studio già a partire dalla fase scolastica” (Alessandro Guerrini, Amministratore Delegato, esperto marketing per le imprese di arte e cultura);
- “…un’adeguata e più approfondita preparazione nel campo dell’arte può rappresentare una preziosa occasione di crescita per l’intero sistema-paese, nel momento in cui prepara la strada a nuove figure professionali del settore” (Paola Mondini, Docente di discipline letterarie e latino presso liceo classico-scientifico).