Oltre 100.000 artisti chiedono lo stop al prelievo non autorizzato delle opere da parte dell’intelligenza artificiale
Le principali organizzazioni britanniche che rappresentano artisti, fotografi, illustratori e archivi di immagini — tra cui Design and Artists Copyright Society (DACS), l’Association of Photographers (AOP), l’Association of Illustrators (AOI), e la Picture Industry Collecting Society for Effective Licensing (PICSEL) — il 16 ottobre scorso hanno pubblicato sui propri siti web una dichiarazione congiunta sul tema dell’intelligenza artificiale e del diritto d’autore.
L’obiettivo della dichiarazione risiede nella volontà di denunciare l’uso non autorizzato delle opere creative da parte delle aziende che sviluppano sistemi di intelligenza artificiale per l’addestramento dei loro modelli informatici. Secondo i firmatari, queste pratiche danneggiano direttamente il lavoro e le opportunità economiche dei creatori umani.
Pur riconoscendo il potenziale dell’IA per il settore creativo, le associazioni affermano che non è stato rispettato il principio fondamentale della giusta attribuzione e remunerazione per chi ha contribuito con le proprie opere allo sviluppo di queste tecnologie. Nel documento viene denunciato il fatto che centinaia di migliaia di opere creative protette da copyright siano state prelevate e utilizzate senza autorizzazione né compenso per addestrare sistemi di intelligenza artificiale. A causa della concorrenza dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale sul mercato, si è provocata una riduzione delle commissioni, delle opportunità professionali e dei compensi per molti artisti, fotografi e illustratori, mentre le aziende di IA ne hanno tratto vantaggio economico.
La dichiarazione contiene una serie di proposte concrete da parte delle associazioni:
- Istituzione di meccanismi di compensazione retroattiva per l’uso passato non autorizzato di opere, al fine di ristabilire la fiducia tra settore creativo e quello dell’intelligenza artificiale e rendere possibile una futura cooperazione tra i due settori.
- Obblighi di trasparenza per le aziende di IA, che dovrebbero dichiarare quali opere hanno utilizzato, da dove le hanno ottenute e in che modo queste abbiano contribuito al valore commerciale dei modelli. Il responsabile editoriale e dei soci dell’Association illustrators (AOI), Derek Brazell, ha dichiarato che nonostante l’evidenza dell’utilizzo non autorizzato delle opere, le aziende non sono state trasparenti riguardo alle opere protette da copyright utilizzate per l’addestramento. La trasparenza è fondamentale affinché i creatori vengano rispettati, accreditati e retribuiti in modo adeguato per l’uso delle loro opere.
- Stipula di modelli di licenza e remunerazione equi, ispirati ai sistemi già esistenti per altri media e tecnologie, dimostrando che è possibile conciliare tutela dei diritti e innovazione in modo che gli autori ricevano il giusto riconoscimento e compenso per il loro contributo allo sviluppo dell’IA.
Derek Brazell ha inoltre sottolineato come siti web come Have I Been Trained? — che consente agli artisti di verificare se le proprie immagini siano state utilizzate nei database delle IA e di chiederne la rimozione — abbiano individuato miliardi di immagini impiegate senza autorizzazione, incluse alcune delle sue illustrazioni.
Isabelle Doran, direttrice generale dell’Association of Photographers, ha commentato:
“Questi servizi competono ormai direttamente con i mezzi di sussistenza di fotografi e artisti visivi — il nostro sondaggio mostra che il 58% dei fotografi è stato colpito dall’IA generativa — eppure le aziende che sviluppano e rilasciano questi programmi continuano a restare in silenzio. La nostra dichiarazione congiunta con AOI, DACS e PICSEL chiede soltanto rispetto, equità e trasparenza: principi che qualsiasi persona o impresa integra dovrebbe voler sostenere.”
Paul Seheult, amministratore delegato di PICSEL, ha aggiunto:
“Vorremmo più collaborazione, più dialogo. Ma finora non siamo riusciti a sederci attorno a un tavolo per discutere problemi e opportunità. Siamo pronti ad avviare quel confronto.”
La coalizione avverte che, in assenza di azioni concrete, potrebbe essere necessario l’intervento del governo britannico. Le organizzazioni invitano i cittadini a scrivere ai propri parlamentari per opporsi all’indebolimento delle tutele sul diritto d’autore a vantaggio delle aziende di IA e per garantire che le leggi sul copyright restino efficaci e applicabili. La posizione condivisa da AOI, AOP, DACS e PICSEL sottolinea inoltre che l’uso indiscriminato di immagini di alta qualità senza consenso non giova nemmeno alle aziende etiche, poiché molte opere restano accessibili solo tramite archivi privati o a pagamento: promuovere un dialogo costruttivo con l’industria dell’intelligenza artificiale per giungere ad un accordo equo, quindi, favorirebbe sia i creatori sia la qualità dei prodotti di IA.




