24 C
Pesaro

dal 2012 il primo magazine dedicato al collezionismo e al mercato dell'arte moderna e contemporanea.

“L’impronta del restauratore”, un libro per l’estate del buon collezionista

del

La mappa non è il territorio, e per quanto l’arte della cartografia possa essere raffinata, non fornirà che una rappresentazione parziale della realtà.

I manuali hanno lo stesso limite, cercando essi di inquadrare il problema solo da un punto di vista tecnico: difficile essere un buon meccanico semplicemente studiando l’esploso di un motore a scoppio.

L’impronta del restauratore. Racconto ai margini di una professione di Francesco Niboli non è un manuale, e non affronta il restauro in maniera organica o compilativa.

È una mappa, sì, ma una mappa sentimentale che cerca di inquadrare il problema privilegiando punti di vista periferici e collaterali, senza rinunciare, comunque, allo sguardo del tecnico.

È soprattutto un lungo viaggio, cominciato tre anni fa sulle pagine di Collezione da Tiffany quando ancora il sito aveva una veste grafica lontana dall’arancione di Arturo.

Come i viaggi migliori, è libero da vincoli di itinerario. Dalle cave di lapislazzuli dell’Afghanistan, vi conduce alla via Giulia a Roma, passando per Bologna e da lì all’America.

L’impronta del restauratore è un libro che va letto come un romanzo, chiuso tra un prologo e un epilogo. Ogni capitolo, autosufficiente, alimenta un racconto che è maggiore della somma dei singoli.

In altri contesti si parlerebbe di Bildungsroman, cioè di romanzo di formazione. A formarsi, in questo caso, è la consapevolezza che il restauro è una disciplina ibrida, tra la tecnica e l’umanistica.

Questo spiega le frequenti incursioni nella storia dell’arte,  e del collezionismo, nelle scienze applicate alla conservazione e nella letteratura. Anche ciò che in uno logica da manuale potrebbe non sembrare coerente con la materia, è invece una tappa del lungo viaggio.

A trentuno capitoli sono abbinate altrettante immagini. Sono illustrazioni dalla mano dell’autore, eseguite usando tecniche disparate, tradizionali e digitali. Sono disegni che richiamano il contenuto del testo, alcuni in maniera chiara, altri più enigmaticamente, clues lanciati al lettore perché provi a decifrarne il significato.

Insomma, L’impronta del restauratore è un invito al viaggio, tenendo la rotta sempre memori dei celebri versi di T.S. Eliot: Not fare well,

But fare forward, voyagers.

Collezione da Tiffany
Collezione da Tiffany
Nato il 5 giugno del 2012 da un’idea del giornalista e storico della critica d’arte Nicola Maggi, Collezione da Tiffany è il primo Blog italiano interamente dedicato al collezionismo d’arte contemporanea.

Collezione da Tiffany è gratuito, senza contenuti a pagamento, senza nessuna pubblicità e sarà sempre così.

Se apprezzi il nostro lavoro e vuoi approfondire ancora di più il mercato dell'arte puoi sostenerci abbonandoti al nostro servizio che ti aggiorna su tutto ciò che conta nel mercato dell'arte GUIDA MERCATO dell’ARTE

Abbonati ora!

Condividi
Tags

recenti

Milano all’incanto: tre aste di arte moderna e contemporanea

Dal 1° al 3 luglio 2025, Milano torna ad essere il crocevia dell’arte moderna e contemporanea con Cambi, Finarte e Kruso Art.

21Gallery: una galleria che mette il collezionista al centro

Intervista a 21Gallery: Davide Vanin racconta la galleria nata dai collezionisti, tra visione culturale, relazioni e mercato dell'arte.

“We are analog animals in the digital era”

mostra “Promptitude” di Jean-Michel Jarre che il MEET Digital Culture Center ospita dal 4 giugno al 7 settembre 2025

Articoli correlati

Iscriviti alla nostra newsletter e scarica gratuitamentelaGuida Mercato dell'Arte 2025!

Iscriviti subito alle news di Collezione da Tiffany e riceverai contenuti esclusivi selezionati per te riguardanti il mercato dell'arte. 

Completa il form e potrai scaricare subito gratuitamente la nuova Guida Mercato dell'Arte 2025!

Sono un collezionista

Grazie la tua iscrizione è andata a buon fine!