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Mario Schifano: istruzioni per l’uso

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I recenti record price fatti segnare dalle opere di Mario Schifano nelle ultime aste internazionali, che hanno visto l’artista romano proposto in vendita accanto a importanti maestri dell’arte contemporanea internazionale, hanno definitivamente puntato i riflettori dei collezionisti nostrani su questo caposcuola (una volta si definivano così) della pop art italiana, che con le sue opere migliori si è assodato poter reggere tranquillamente il confronto con i suoi colleghi esteri. Allo stesso tempo si parla sempre più insistentemente di significativi movimenti attorno al suo nome da parte di importanti Galleristi, o forse sarebbe meglio definirli insider, che starebbero acquistando volumi sempre più consistenti di sue opere.

Tutta questa attenzione ha portato molti collezionisti a considerare sempre più insistentemente la possibilità di acquistare opere di Schifano e si è creato, come sempre avviene in questi casi, un acceso dibattito intorno alla sua numericamente importante produzione pluridecennale. In queste fasi di frenesia di mercato il rischio di acquisti compulsivi è sempre dietro all’angolo. Ma quello che più mette a rischio l’investimento dell’acquirente è la tendenza, tipica del collezionista, a essere poco propenso al confronto. Oltre alla sua inveterata paura che l’acquisto che sta valutando sia, non solo, “l’occasione della vita”. Tutto ciò porta spesso, infatti, a negare a se stessi che molto probabilmente, in un mercato globale e informatizzato come è oggi quello dell’arte grazie al web, quella stessa opera è stata già visionata e, molto probabilmente, “scartata” da diversi altri collezionisti. Con un alta percentuale che tra essi vi siano state persone più competenti e preparate di noi sullo specifico argomento. (Leggi -> Investire in arte e i rischi dell’acquisto compulsivo)

Nessuno mette in dubbio il valore storico-artistico di Mario Schifano, ma si è ormai unanimemente convinti che la sua ultima produzione sia stata quanto mai seriale e che possa regalare soddisfazioni al collezionista esclusivamente se questo saprà scegliere con estrema cura e attenzione le rare “opere belle” che, comunque, il Maestro ha saputo creare nonostante la mole incredibile di lavori che il contratto dell’epoca lo costrinse a realizzare in quegli ultimi anni della sua purtroppo breve vita. Quando un artista decolla o è in procinto di farlo, indipendentemente che si parli di Schifano o di altri, è bene essere consapevoli che, oltre ogni ragionevole dubbio, ci sono quasi sempre soggetti di un peso specifico non irrilevante già ben posizionati sullo stesso e che questi avranno già blindato il suo mercato, facendo incetta di opere di pregio e stando ben attenti e pronti a intercettare quanto di più significativo e di valore si potrà affacciare sul mercato primario o meno.

Con questo non voglio dire che sia impossibile per un medio-piccolo collezionista fare delle buone acquisizioni, ma certo questo non sarà né facile né scontato. E soprattutto il rischio di doverle pagare assai care rispetto a quella che è comunque la quotazione attuale è quasi scontato. Che fare allora? Se si dispone di una buona/ottima conoscenza dell’artista e dei suoi cicli pittorici potrebbe non essere un errore pagare oggi di più, sempre che sia possibile fare delle “attendibili” previsioni, ma il consiglio che, più di tutti, mi sento di dare al “collezionista medio” è quello di andare a scegliere e ricercare quelle opere che, cosa fondamentale in tutti gli acquisti in arte e collezionismo, gli piacciono veramente tra quelle attualmente meno in vista o appartenenti alle serie/cicli attualmente meno quotati/ricercati, ma con un valore concettuale e sociale intrinseco che le rendono opere artisticamente giuste. (Leggi ->Le qualità dell’opera d’arte)

Occorre, infine, essere molto lungimiranti e guardare oltre, andando a cercare tra gli artisti a lui vicini in quegli anni e tra loro saper scegliere, sempre dopo averli studiati bene, quelli che le cui opere migliori, e sottolineo migliori, beneficeranno senza dubbio della consacrazione internazionale di Schifano e della riscoperta, o in molti casi della vera e propria scoperta, della produzione artistica italiana che, in quegli anni, ruotava intorno alla Scuola Romana di Piazza del Popolo.

Per concludere, avrete certamente notato che non ho fatto nessun riferimento a autentiche e certificazioni, perché oggi il prestare la massima attenzione alle certificazioni che accompagnano un’opera; il richiedere alle Case d’Asta il “condition report” (documento che ne attesta lo stato di conservazione); il sapere che oggi giorno è quasi matematicamente impossibile che un proprietario conservi in casa uno Schifano ignorandone il valore e la storia (intesa anche come momento dell’acquisto e eventuali precedenti proprietari), ma potrei tranquillamente fare il nome di un Lucio Fontana o di qualunque altro artista di fama internazionale, è divenuta prima condizione per chiunque si vuole avvicinare, per un qualsiasi motivo, all’acquisto di opere d’arte. (Leggi -> Collezionismo: i documenti nelle compravendite d’arte)

Roberto Brunelli
Roberto Brunelli
Forlivese, classe 1972, autore e critico d'arte. Annoverato tra i massimi esperti della generazione anni ‘60 italiana ai quali ha dedicato “Anninovanta 1990-2015. Un percorso nell'arte italiana” presente nelle collezioni di prestigiose biblioteche, università e musei in tutto il mondo. Coautore di “Investire in arte e collezionismo” per cui è stato intervistato su Radio 24 prima da Debora Rosciani e Nicoletta Carbone nella rubrica “Cuore e Denari” poi da Debora Rosciani e Mauro Meazza nel programma “Due di denari” e da Marina Minetti su Radio 101; e di “Chi colora Nanù?” inserito al Salone del Libro di Torino 2017 all'interno della mostra "Children's Books on Art" che documenta il meglio dei libri d'arte mondiali per ragazzi.Nel 2011 è stato tra i promotori di ShTArt - Manifesto del collezionismo 2.0 e della omonima mostra tenutasi a Milano dal 25 marzo al 15 aprile.Ha curato la Mostra Pentapoli a Roma presso la Galleria Montoro 12 dall'11 febbraio al 19 marzo 2016 e a Torino presso Giampiero Biasutti – Studio d'Arte per il '900 le Mostre MIA's Mid-career Italian Artists dal 2 novembre al 2 dicembre 2017 e Italia's National Treasure Artists dal 3 novembre al 11 dicembre 2018 entrambe con catalogo bilingue italiano/inglese.
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