Abbiamo più volte letto, anche nelle pagine di questo sito, come, durante se non a causa, della pandemia in corso, si sia registrato un notevole incremento delle vendite all’asta e come si siano avvicinati a questa modalità di acquisto molti collezionisti tra i quali alcuni neofiti o altri francamente inesperti.
Le vendite con modalità online sono particolarmente seduttive per la facilità di intervento e di contatto ma nascondono non poche insidie, prima fra tutte la difficoltà di ben apprezzare la genuinità dell’opera che viene proposta attraverso fotografie e descrizioni. Gli esperti ricordano come sia invece fondamentale l’esame diretto che offre più adeguate garanzie all’acquirente.
Proprio in questo periodo, ho avuto modo di risolvere una spiacevole situazione occorsa ad un mio concittadino del quale, da anni, curo la collezione di opere d’arte contemporanea.
All’inizio dell’anno appena trascorso, il signor Mario (nome di fantasia) mi avvisava di aver autonomamente preso l’iniziativa di acquistare un’opera di un famoso pittore italiano (che chiameremo per esemplificazione, Carlo Toscani), recentemente scomparso. L’opera è stata bandita da una Casa d’asta francese, nel febbraio 2021.
Il mio collezionista si è aggiudicato il lotto per la somma di euro 5778, comprensiva dei diritti.
Due mesi dopo, dovendo procedere all’archiviazione dell’opera, il collezionista mi ha chiesto di contattare l’archivio dell’artista. Nell’aprile 2021, mi sono recato a Milano, lasciando il dipinto in visione alla commissione valutatrice.
Nel giugno successivo, ricevevo una raccomandata con la quale mi veniva comunicato che l’opera non era archiviabile perché “presenta caratteristiche incompatibili con lo stile del Maestro“. Assieme al collezionista, abbiamo quindi deciso di risolvere il contratto di compravendita e chiedere la restituzione della somma versata oltre al riconoscimento delle spese sostenute, formulando una richiesta diretta, senza intervento di legali.
La Casa d’asta ha risposto tempestivamente con toni conciliativi tanto che, nel mese di novembre, il mio collezionista è stato rimborsato e risarcito.
Racconto questa disavventura a lieto fine perché reputo possa essere di interesse per molti altri collezionisti e di seguito riporto, come modello, confidando possa essere utile, il pro-forma della lettera inoltrata a mezzo raccomandata.
Ricordo ancora una volta come ogni cautela deve essere adottata prima dell’acquisto di un’opera, soprattutto in asta che con modalità online.