Animale immaginario (1988) di Carla Accardi è stato venduto ieri, mercoledì 30 novembre, durante l’asta serale di arte contemporanea da Dorotheum per 303.000 euro, stabilendo il nuovo record dell’artista che, per la prima volta, infrange il tetto dei 300.000 euro.
Un risultato importante, quello ottenuto a Vienna, che conferma l’ottimo momento del mercato di Accardi che lo scorso anno ha realizzato il fatturato d’asta più alto della sua storia (1.397.251 €), con il suo indice dei prezzi che, su artprice.com, ha segnato un +17.7%.
Un record, questo, che supera l’aggiudicazione realizzata, sempre da Dorotheum, da Integrazione Ovale, caseina del 1958 che fu venduta il 27 novembre del 2018 per 295.000 euro. Primato che, a suo tempo, ha inaugurato proprio la crescita costante del suo indice dei prezzi.
Quella di ieri è la seconda volta che Accardi supera i 200.000 euro in un’asta all’interno di un mercato che negli ultimi dieci anni la vede attestarsi, mediamente, sugli 11.000 euro di aggiudicazione. Ma, soprattutto, questa vendita record sottolinea, una volta di più, l’importanza del mercato austriaco per l’Accardi – è il suo secondo dopo quello italiano – e, più in generale, per l’arte italiana.
Nell’asta di ieri, infatti, molto bene sono andati anche altri nostri autori. In primo luogo, Lucio Fontana che ha realizzato il top price della serata con il suo Concetto spaziale rosa del 1965 venduto per 753.000 euro. Ma anche le opere di Giuseppe Capogrossi, Alighiero Boetti, Paolo Scheggi ed Enrico Castellani in catalogo hanno raggiunto prezzi di gran lunga al di sopra delle aspettative.