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Ad Arezzo Afro incontra Piero

del

Presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, giovedì 1 giugno 2023 è stata inaugurata la mostra “Afro. Dalla meditazione su Piero della Francesca all’informale.

Il curatore della mostra Marco Pierini ha tratto il titolo da una intervista rilasciata dallo stesso Afro Basaldella a Valeria Gramiccia in occasione della visita del primo agli affreschi di Piero della Francesca: “…impara a leggere i quadri antichi prescindendo dalla figura ed imparerai a trovare gli stessi valori nei quadri moderni…”.

Ciò che colpisce in questa frase è l’espressione “prescindendo dalla figura“. E in effetti tutta la vicenda artistica di Afro si incentra su questa indicazione: prescindere dalla figura. Infatti attraverso il suo lavoro sarà proprio lui a testimoniare la fatica compiuta da alcuni artisti italiani dell’epoca per muoversi verso l’informale, superando millenni di dominanza estetica della figura.

Il curatore Pierini è stato affiancato da un coordinamento scientifico presieduto da Alessandro Sarteanesi in collaborazione con la fondazione Guido d’Arezzo, con la Fondazione Archivio Afro, Magonza ed il Museum of Modern Greek Art di Rodi.

Afro Basaldella, nato ad Udine nel 1912, appartiene ad una generazione di artisti, o meglio è il capostipite di quel gruppo di artisti che, con lungimiranza e sofferenza, hanno traghettato la pittura italiana dal timoroso e filiare rispetto del classicismo alla modernità.

Piero della Francesca, Il sogno di Costantino

Nel 1930 l’artista, accompagnato dal fratello, si trasferisce da Udine a Roma dove entra in contatto con l’effervescente e dinamico mondo artistico della capitale. Si avvicina al gruppo degli Otto (con Antonio Corpora, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Renato Birolli, Emilio Vedova, Ennio Morlotti e Mattia Moreni) e aderisce alla Scuola Romana. Per l’artista l’evento più significativo è rappresentato senz’altro dal viaggio che egli compie negli Stati Uniti nel 1950 e la sua collaborazione con la galleria Catherine Viviano di New York.

Da questo momento Afro viene internazionalmente riconosciuto come artista significativo della contemporaneità. La svolta che ne confermerà la celebrità avviene nel 1956 quando ottiene il premio “miglior pittore italiano” dalla Biennale di Venezia.

Nel 1958 collabora con i più grandi artisti contemporanei quale Picasso, Miro, Calder, Appel e Matta. Negli anni 60, Afro espone presso le più prestigiose sedi di arte contemporanea di tutta Europa. Negli ultimi anni della sua vita, colpito da una grave malattia, si dedica alla grafica sino alla morte avvenuta a Zurigo, nel 1976.

Afro Basaldella, Bozzetto per il Giardino della Speranza, 1958

La Mostra permette al visitatore e allo studioso di conoscere ed approfondire il periodo meno conosciuto dell’arte di Afro ovvero quel periodo che va dagli anni ‘30 al 1938, periodo noto agli addetti ai lavori come “periodo di Rodi”. In tale periodo, l’artista venne invitato a Rodi ove dipinse gli affreschi dell’Albergo delle Rose e della Villa del Profeta. La mostra consente anche di ammirare alcuni disegni degli anni ‘30 ispirate ai grandi maestri spagnoli e veneti quale El Greco, Rubens e Velazquez. Importante l’opera che omaggia il “Cristo Morto” di Mantegna proveniente da Casa Cavazzini in Udine. Il catalogo della mostra è stato edito da Magonza, in italiano in inglese, con il testo critico del curatore, osservazioni del presidente del comitato scientifico, Alessandro Sarteanesi e contributi di numerosi esperti tra cui William Cortès,  Vania Gransinigh e Luca Nicoletti.

Accattivante la veste grafica e suggestiva la documentazione fotografica.

La mostra sarà visitabile dal 2 giugno al 22 ottobre 2023 presso i locali della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, in Piazza San Francesco 4 ad Arezzo.
Orario di apertura:
lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 11 alle 19;
sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20. Martedì chiuso.
Il biglietto ha il costo di 8€. È possibile ottenere un biglietto combinato per visitare la mostra di Afro e la cappella con gli affreschi di Piero della Francesca nella vicina basilica di San Francesco al prezzo di 14 €.
Per informazioni 333 53 17 547 e www.fondazioneguidodarezzo.com

All’inaugurazione, ho avuto modo di intervistare Marco Pierini curatore della mostra e Alessandro Sarteanesi, coordinatore scientifico. Riporto di seguito due delle domande poste ai due studiosi.

GSM – Professor Pierini, il riferimento tonalismo veneto, ha riguardato il solo periodo indagato dalla mostra o tutta l’arte di Afro?

MP – Il tonalismo che Afro desume dai pittori veneziani è particolarmente evidente durante gli anni trenta ma lascia qualche riverbero anche nel periodo informale, sebbene meno evidentemente percepibile anche perché diluito con le esperienze degli artisti americani come Gorky e De Kooning.


GSM – Dottor Sarteanesi non è la prima volta che lei si interessa ad Afro Basaldella. Cosa lo attrae in particolare di questo artista?

AS – La prima opera astratta che mi ha colpito quando ero piccolo, è una opera di Afro che mio nonno teneva esposta nel suo studio. Un luogo magico, un giardino delle delizie dove libri, quadri, dischi erano accompagnati dal fuoco del camino nel periodo invernale. Chiesi di chi fosse quel lavoro, non era di Burri, che frequentava la nostra casa ma di Afro. Era morto nel 1976 l’anno in cui sono nato. Una persona gentile e elegante mi raccontavano e la sua pittura impareggiabile. Devo dire quindi che non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente l’uomo ma la pittura, quella si ed è davvero straordinaria.

Giuseppe Simone Modeo
Giuseppe Simone Modeo
Giovane Collezionista, Giuseppe Simone Modeo è laureato in Economia con una tesi sul legame tra Marketing ed Estetica. Per Collezione da Tiffany si occupa, principalmente, del rapporto tra economia e creatività, intervistando personaggi del mondo dell'arte.

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