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Arte in trasferta: le mostre dei nostri artisti nel mondo

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Da artisti storici del contemporaneo made in Italy a nomi emergenti. Nel mondo si mantiene alta l’attenzione di galleristi, istituzioni e collezionisti per l’arte italiana. Iniziamo, allora, il nostro “giro dei campi” dalla Whitworth’s Landscape Gallery di Manchester dove si è appena aperta una personale di Nico Vascellari (n. 1976) che espone l’installazione Bus de la Lum che si basa sui poteri arcani della foresta e suggerisce i segreti profondi all’interno di esso. Bus de la Lum (che significa ‘buco di luce’) è, infatti, una cavità naturale situata in un bosco del Cansiglio. Avvolto nel mistero, questo vuoto emette una luce strana che è stata a lungo associata con la magia e leggende sataniche. Durante la seconda guerra mondiale questo luogo misterioso ha acquisito, invece, la reputazione meno mitica, ma ugualmente terrificante, di pozzo di morte per centinaia di prigionieri e vittime di guerra. L’installazione di Vascellari – che sarà visibile fino al prossimo 16 settembre – si collega, però, anche ad un altro luogo: Darvaza (‘Porta dell’inferno’), un vasto cratere che brucia nel deserto del Turkmenistan. Le storie di questi due luoghi magici si intrecciano così tra luce, ombra e una colonna sonora straordinaria, realizzata in collaborazione con il musicista di origine turca Ghédalia Tazartes.

Nico Vascellari, Bus de la Lum, 2012
Nico Vascellari, Bus de la Lum, 2012

Proseguendo con i nostri artisti emergenti, il 2016 si è aperto in modo decisamente positivo per Giovanni Ozzola (n. 1982) attualmente impegnato nella personale Adrift presso il District Six Homecoming Centre di Cape Town in Sud Africa e nella collettiva The Earth and Ever Afeter al  SAC di Jeddah in Arabia Saudita. E impegnatissimo è anche Arcangelo Sassolino (n. 1965) che, come abbiamo scritto in passato, sta vivendo un vero e proprio momento d’oro. Attualmente sono in corso, infatti, la sua prima personale museale negli Stati Uniti – Not Human al Contemporary Art Museum di St. Louis – e, in Germania, il solo show Mechanisms of Power, presso il Frankfurter Kunstverein di Francoforte. (Leggi -> Il momento d’oro di Arcangelo Sassolino). Mentre il 27 febbraio prossimo la galleria Supportico Lopez di Berlino inaugurerà Conspire means to breathe together, personale dei Giulio Delvè (n. 1984). Mentre il 3 marzo sarà la volta di Danilo Correale (n. 1980) protagonista nello spazio la loge di Bruxelles con il solo show Tales of Exahustion.

Arcangelo Sassolino, Untiled, 2006-7. Vista dell'installazione al Frankfurter Kunstverein. Courtesy Galleria Continua e Galerie Rolando Anselmi.
Arcangelo Sassolino, Untitled, 2006-7. Vista dell’installazione al Frankfurter Kunstverein. Courtesy Galleria Continua e Galerie Rolando Anselmi.

Sempre fortissima l’attenzione per l’arte italiana a Londra dove è attualmente in corso, invece, la personale di Francesco Arena (n. 1978) Autumn Lines, presso la Galleria Sprovieri. E ancora nella capitale inglese, presso la galleria NContemporary,  aprirà il 28 febbraio la prima personale londinese di Nadir Valente (n. 1982), artista la cui ricerca artistica si focalizza sulla ripetizione nell’arte e la sua correlazione con il gesto artistico o con l’immagine. Nell’occasione Valente esporrà  la sua ultima installazione site-specific che occuperà circa un terzo dello spazio espositivo. Ancora a Londra, Enrico Castellani è protagonista presso la galleria Dominique Lévy che ha inaugurato, il 9 febbraio scorso, la prima mostra personale dell’artista italiano con cui collabora dal 2012. Esposte, nello spazio Old Bond Street, sia opere storiche – tra le quali una selezione di Superfici Bianche di grandi dimensioni – che lavori recenti dell’artista. Tra questi ultimi, da citare la scultura Spartito  in cui Castellani fa riferimento a un lavoro seminale del 1969 costituito da centinaia di fogli di carta che, imbullonati insieme, creano una forma minimalista biomorfa. Prosegue fino al 16 aprile prossimo la personale dedicata Arnaldo Pomodoro da Tornabuoni Arte nel suo nuovo spazio londinese. Una mostra importante, che riporta il maestro italiano a Londra dopo 60 anni di assenza e lo fa con un nucleo che copre dagli anni Sessanta alle creazioni più recenti che rivisitano alcune delle sue serie più iconiche: Colonne, Sfere, Portali, Arco e Scudi.

Mostre estero - Enrico Castellani, Spartito 1969/2004. Sheets of paper and wood, 13 3/4 x 38 1/8 x 39 3/8 inches (35 x 97 x 100 cm). Delfanne Photography, Courtesy Fondazione Enrico Castellani.
Enrico Castellani, Spartito 1969/2004. Sheets of paper and wood, 13 3/4 x 38 1/8 x 39 3/8 inches (35 x 97 x 100 cm). Delfanne Photography, Courtesy Fondazione Enrico Castellani.

 

In occasione dell’anniversario della prematura scomparsa di Piero Manzoni, avvenuta il 6 febbraio 1963, la Galleria Mazzoleni di Londra ha inaugurato Piero Manzoni. Achromes: Linea Infinita, curata da Gaspare Luigi Marcone. La mostra, che si inserisce nel programma che celebra i primi 30 anni di attività della galleria, vede protagoniste due delle “serie” più note dell’artista, gli Achromes (1957-1963) e le Linee (1959-1963) per una personale unica nel suo genere che vede, per la prima volta, analizzare la relazione tra questi due grandi “cicli” artistici, presentando al pubblico una Linea recentemente riscoperta e mai esposta fino a oggi, nonché un esemplare di Linea di lunghezza infinita e due Achromes raramente esposti. Ma in mostra ci sono anche altri lavori di ciascuna serie per analizzare meglio le qualità, sia concettuali sia materiali, di queste opere fondamentali nel percorso artistico di Manzoni.

Una vista della mostra Piero Manzoni. Achromes: Linea Infinita alla galleria Mazzoleni di Londra
Una vista della mostra Piero Manzoni. Achromes: Linea Infinita alla galleria Mazzoleni di Londra

Sempre sul forte dei maestri del contemporaneo italiani, prosegue fino al 29 febbraio prossimo il solo show che Robilant+Voena sta dedicando a Lucio Fontana nella sua sede di St Moritz in Svizzera. Mentre la personale di Giuseppe Penone presso la sede di Hong Kong della Gagosian Gallery rimarrà aperta fino al 12 marzo. Il 14 marzo prossimo la Leila Heller Gallery di Dubai, negli Emirati Arabi, inaugurerà invece una personale dedicata a Michelangelo Pistoletto che, proprio in questi giorni, è protagonista di Performance Eleven Less One al Kunsten Museum af Modern Art di Aalborg, in Danimarca, e di un solo show alla Blue Project Foundation di Barcellona. Mentre il 24 febbraio scorso, il Pera Museum di Istanbul ha inaugurato la mostra Giorgio de Chirico – the Enigma of the World. Curata da Fabio Benzi e organizzata dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico in collaborazione con 
Suna and Inan Kiraç Foundation, l’esposizione presenta una panoramica antologica dell’opera di Giorgio de Chirico con oltre 80 opere di pittura (1909-1975), di scultura e le suite litografiche Calligrammes (1930), e Mythologie (1934). L’insieme di opere in mostra, tra le più significative del percorso artistico del Maestro, richiama l’idea dell'”eterno ritorno” nietzschiano insita nell’opera dechirichiana. Una mostra, peraltro, che rappresenta una sorta di ritorno ideale alle origini. Istanbul è la città natale del padre dell’artista, Evaristo, ingegnere ferroviario nato nel 1841 che si occupò della supervisione della costruzione della linea ferroviaria Costantinopoli-Adrianopoli (1870-1873).

Giorgio de Chirico, Le maschere, 1959
Giorgio de Chirico, Le maschere, 1959

Dopo aver aver dedicato i suoi primi 5 anni di attività a Parigi presentando artisti della Milano anni Sessanta – con mostre su Lucio Fontana, Enrico Castellani, Dadamaino, Turi Simeti e Paolo Scheggi – Tornabuoni Art Paris inaugura un secondo percorso attraverso l’arte italiana con la mostra Roma Pop. Inaugurata il 22 gennaio scorso, la mostra rimarrà aperta fino al 26 marzo prossimo e espone opere di Mimmo Rotella, Giosetta Fioroni, Mario Schifano, Franco Angeli, Pino Pascali, Mario Ceroli, Tano Festa e Cesare Tacchi.

Tano Festa, Sequenza di balletto, 1965 Enamel on canvas cm 150 x 200 / in 59.05 x 78.7 Courtesy Tornabuoni Art.
Tano Festa, Sequenza di balletto, 1965 Enamel on canvas cm 150 x 200 / in 59.05 x 78.7 Courtesy Tornabuoni Art.

Sempre dedicata alla Pop Art, si segnala la collettiva International Pop che ha aperto il 24 febbraio scorso presso il Philadelphia Museum of Art e che vede, per l’Italia, la presenza di Gianfranco Baruchello e Sergio Lombardo. Il 24 aprile prossimo, invece, la Fondation Vincent Van Gogh di Arles, in Francia, inaugurerà una personale dedicata a Giorgio Griffa. Curata da Bice Curiger la mostra vedrà insieme lavori storici e recenti di quello che è stato uno dei principali protagonisti della cosiddetta Pittura Analitica. Tra le opere esposte anche Canone aureo 705 (VVG), omaggio alla La Nuit étoilée di Vincent van Gogh realizzato dall’artista nel 2015 appositamente per la mostra di Arles. Negli stessi giorni (20 aprile), presso la sede della Hauser & Wirth di New York si aprirà, invece, una personale di Fausto Melotti.

Fausto Melotti, Giugno, 1974. Brass, painted fabric, glass 116 x 112 x 50 cm. © Fondazione Fausto Melotti, Milano Photo: Franco Abbondanza, Milano
Fausto Melotti, Giugno, 1974. Brass, painted fabric, glass. 116 x 112 x 50 cm. © Fondazione Fausto Melotti, Milano. Photo: Franco Abbondanza

Si ricordano, poi, le due collettive museali dedicate all’Arte Cinetica, Programmata e Optical: EYE ATTACK. Op Art and Kinetic Art 1950-1970 al Luoisiana Museum of Modern Art di Humlebæk, a nord di Copenhagen, che include lavori di Alberto Biasi e Gianni Colombo, e The Illusive Eye El Museo del Barrio di New York con opere, tra gli altri, di Biasi e Marina Apollonio. E sempre l’Appollonio è tra i protagonisti di Abstract Loop Austria, attualmente in corso alla  21er Haus di Vienna. Da citare, infine, la mostra attualmente in corso al Serralves Museum of Contemporary Art di Porto e dedicata alla Sonnabend Collection, dove sono esposte, tra le altre, opere di: Mario Schifano, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Guilio Paolini, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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