Dopo l’asta record dello scorso dicembre Cambi cala un nuovo asso, pubblicando oggi il catalogo della sua asta di primavera contenente una selezione veramente eccellente di opere di arte moderna e contemporanea. 441 in tutto i lotti che saranno proposti in vendita il prossimo 8 maggio, suddivisi in due tornate: la prima alle ore 10 e la seconda alle ore 15. Si comincia con la prima sessione che si apre con un bel corpus di opere su carta, dove spiccano una rarissima acquaforte di Alberto Martini, indiscusso maestro del Bianco e Nero, che si dedicò a più riprese all’interpretazione della Divina Commedia come nel caso della “Prova di Stato” proposta da Cambi: Vanni Fucci Ladro, 1936 (lotto 3, 2000-2500 euro), ispirata al canto XXIXV dell’inferno.
Sempre in questa prima parte si incontrano poi preziosi lavori su carta degli anni ’40 di Lucio Fontana, opere di Fausto Melotti, un Cristo di Marino Marini (Composizione, 1945) appartenuto a Filippo De Pisis e valutato 2-3000 euro.
Scorrendo rapidamente le pagine della prima tornata, ai lotti 129 e 130 troviamo due lavori di Giuseppe Chiari del 1970: Sherazade e Sinfonia n.9, stimate rispettivamente 500-600 euro e 400-500 euro. Mentre al lotto 146 troviamo Graffito nero, tecnica mista e frottage su cartoncino di Claudio Costa.
Al lotto 181 incontriamo poi una chicchina che certamente apprezzeranno gli amanti di Lucio del Pezzo: un piccolo assemblaggio dal titolo Boite a Malice. Ma la parte più interessante dell’offerta di Cambi la troviamo, come è ovvio, nella sessione pomeridiana che, a partire dalle ore 15, metterà all’incanto 209 lotti.
Qui troviamo lavori molto particolari come il bel pastello e tecnica mista su carta dell’israeliana Aviva Uri: un Senza titolo del 1968 (lotto 246) valutato 4000-5000 euro e proveniente dalla collezione dell’israeliano Joseph Hackmey. O i due découpage surrealisti di Andrè Breton datati 1950 (lotti 252 e 254).
Rimanendo in ambito avanguardie storiche, molto bella la selezione di opere di aeropittura futurista, dalle carte di Gerardo Dottori alle tele di Tato e Giulio D’Anna. Passato poi un Busto del 1930 di Marino Marini (lotto 298, stima: 60.000-80.000 euro). Mentre al lotto n. 301 troviamo una splendida china di Alberto Savinio del 1949 (stima 6000-8000 euro) dal tratto netto e pulitissimo.
Un gioiellino seguito a poca distanza da Composizione con bottiglia e calamaio, tempera e matita su cartoncino di Mario Sironi della metà degli anni 20 e da un Bozzetto di Barche di carlo Carrà datato 1931. Altri due piccoli capolavori.
Tutte opere che, alla luce di quanto visto durante l’asta di Christie’s o a Miart, sembrano segnare un ritorno di interesse per la pittura figurativa del primo Novecento. E in questo nucleo ricchissimo e centrale dell’asta Cambi troviamo lavori di Ardengo Soffici o il top lot dell’asta: Ettore e Andromaca, olio su tela di Giorgio De Chirico del 1955 valutato 230-280.000 euro e che torna sul mercato dopo 55 anni.
E che dire dello splendido Composition au visage del 1955 di Joan Mirò, studio preparatorio per la copertina della rivista XXéme Siècle che la casa d’aste propone al lotto 319 con una stima di 80-100.000 euro. Un vero omaggio all’importante artista spagnolo che proprio oggi, 20 aprile 2018, avrebbe compiuto 125 anni.
Passato questo capolavoro, ecco che al lotto 322 abbiamo un Senza titolo del 1959 (70-90.000 euro) di Parmeggiani Tancredi a cui seguono lavori di Dova, Crippa, Vedova, Gallizio, Bonalumi o Santomaso di cui Cambi propone la tela Minaccia del 1963 (lotto 333, stima 120-180.000 euro). Mentre al lotto 346 abbiamo un Reticolo nero di Turcato (stima: 12-15.000 euro).
E così avanti, tra tante suggestioni che sicuramente non rimarranno indifferenti all’occhio del collezionista attento. Come la bella tecnica mista in rilievo sul legno del 1965 di Gianfranco Baruchello presente al lotto 408 e proveniente dalla Galleria Arturo Schwarz (stima: 10-12.000 euro) o il piccolo Negativo Positivo di Bruno Munari del 1951 (lotto 430, stima: 8-10.000 euro).
Ma interessante è anche l’olio di Marco Tirelli del 1989 al lotto 428 (stima: 10-15.000 euro) che assieme ai lavori degli stessi anni di Pizzi Cannella presenti in catalogo ci riporta nell’ambiente della cosiddetta Nuova Scuola Romana che dopo Arte Povera e Transavanguardia, ha rappresentato la terza protagonista dell’arte contemporanea italiana.
Insomma, ancora una volta Cambi ha messo insieme un catalogo intrigante con opere di maestri storici tanto italiani che internazionali che possono completare, se non addirittura impreziosire – come nel caso di alcuni degli esempi citati – una collezione privata. Impossibile elencare tutti i lotti più interessanti, ma fino a domenica 22 potrete vederne una selezione nella preview allestita nella nuova sede milanese della casa d’aste in Via San Marco 22. Mentre l’esposizione completa di tutte le opere inizierà venerdì 4 maggio.