Il film L’uomo che vendette la sua pelle offre un ottimo spaccato del sistema dell’arte contemporanea: scritto e diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben...
Il prestito delle opere d’arte per mostre di un certo spessore dona lustro alla propria collezione. Ma come fare a prestare in totale sicurezza e con la garanzia che ciò che parte tornerà nelle stesse condizioni? Alcuni passaggi a cui fare attenzione e alcuni strumenti di cui avvalersi per prestare in serenità.
La storia del collezionismo e quella delle mostre corrono su binari paralleli, come raccontano gli studi fondamentali di Francis Haskell. Quali sono, oggi, per il collezionista i vantaggi di esporre al pubblico o concedere in mostra pezzi della propria collezione?
Prima di procedere con il restauro è prassi comune chiedere al restauratore un progetto di intervento con il relativo preventivo di spesa. In questo caso, il collezionista potrebbe essersi trovato ad accertare con stupore che il preventivo dell’intervento di restauro abbia superato il valore dell’opera stessa. È possibile ciò e perché avviene? E cosa si può fare in questi casi?
A volte, la brama del collezionista può diventare ossessione, specie quando sotto mano capita un pezzo unico e irripetibile. È il caso di Thomas Hoving, storico direttore del Metropolitan di New York, che da giovane curatore fu disposto a tutto pur di acquistare per il suo museo una sublime quanto oscura croce medievale scolpita in avorio di tricheco appartenente a un collezionista jugoslavo dal passato poco raccomandabile. È la storia del “Re dei Confessori”, che si dipana dall’America all’Europa offrendo la panoramica di un’epoca, i primi anni '60, di rivitalizzazione per il collezionismo.
La collezione Torlonia è la più grande collezione privata di marmi antichi, formatasi nell'Ottocento grazie alle ingenti acquisizioni di prestigiose collezioni più antiche da parte dei principi Giovanni e Alessandro. Una "collezione di collezioni", come ha evidenziato la recente mostra presso Villa Caffarelli, testimonianza preziosa dell'evoluzione della storia del gusto e del restauro della scultura antica dal Seicento ad oggi.
I professionisti impegnati nel campo della conservazione dei beni culturali possiedono senz’altro molti strumenti che possono aiutare nell’identificazione di un’opera falsificata. Tuttavia non c’è dubbio che il processo che sottende l’autenticazione di un’opera non sia impresa semplice, ma richieda competenze, tempo, confronto, studio e – data la non sempre univoca natura dei risultati – possa dare talvolta origine a un acceso dibattito tra le parti coinvolte. Come in questo scenario il collezionista può rendersi utile tutelando allo stesso tempo l’autenticità della propria collezione?
Riconoscete l’immagine qui sopra? Sedici lunette, otto vele nei lati lunghi e quattro pennacchi agli angoli.
No? È un disegno della Volta Sistina decorata dal...
Qual è il modo migliore per gestire il restauro di un’opera d’arta contemporanea il cui artista autore dell’opera è ancora in vita? Riflessioni sulla figura dell’artista-restauratore e sulla sua tendenza a modificarne l’aspetto secondo un nuovo gusto estetico dettato dal passare degli anni e dal cambio di prospettiva.