UniCredit ha incaricato Christie’s di gestire la vendita di opere d’arte provenienti da Austria, Germania e Italia. Il ricavato sarà principalmente utilizzato per supportare l’ulteriore lancio delle iniziative del gruppo Social Impact Banking. Il saldo rimanente sarà dedicato ad altri progetti pertinenti, compreso il sostegno di giovani artisti.
Le opere saranno offerte nelle varie salerooms internazionali di Christie’s attraverso una serie di vendite settimanali che si terranno tra il 2019 e il 2020, con i primi pezzi messi all’asta a Londra già il 4 e 5 ottobre nell’ambito della Frieze Week e saranno inseriti nei cataloghi delle evening sale e day sale di Post-War & Contemporary e in quello dell’asta Thinking Italian. La selezione includerà, tra gli altri, opere di Gerhard Richter, Yves Klein, Ernst Wilhelm Nay, Enrico Castellani, Sam Francis, Andreas Gursky e Nam June Paik.
Come scrive Cecilia Danini nella sua tesi laurea dedicata proprio al Collezionismo bancario e investimenti in arte: il caso UniCredit : «La collezione vanta circa 60.000 opere d’arte di ogni tipo, comprendendo un lasso temporale che spazia dai manufatti preistorici della Mesopotamia ai capolavori dei grandi maestri del Rinascimento fino alla nostra contemporaneità, e che viene costantemente aggiornata attraverso acquisizioni, committenze finanziamenti di progetti a giovani artisti e collaborazioni con musei e gallerie. Le acquisizioni sono condotte da una commissione scientifica internazionale presieduta da Walter Guadagnini e composta da Luca Massimo Barbero, Lorand Hegyi e Angelica Nollert. Una posizione di rilievo è occupata dalle fotografie storiche e contemporanee che contano circa quattromila esemplari».
La Collezione d’Arte di UniCredit è una delle maggiori collezioni corporate d’Europa; una collezione che nel tempo ha cambiato forma arricchendosi di grandi capolavori grazie alla serie di fusioni da cui è noto lo stesso Gruppo UniCredit nella sua forma odierna, rendendolo una banca leader a livello europea. Le tre raccolte messe in vendita Christie’s sono, di fatto, i nuclei principali della collezione Unicredit per un totale di 55.000 opere suddivise tra Bank Austria, HypoVereinsbank e la collezione italiana nata dalle raccolte di più istituti di credito.
Come si legge sul sito del Gruppo, infatti, «la collezione di Bank Austria, con circa 10.000 opere, è una delle principali collezioni d’arte austriaca. Comprende opere di Art Nouveau e dell’Espressionismo Viennese, ma il focus principale è sulle avanguardie post 1945 e sull’arte contemporanea. Questa importante raccolta comprende, inoltre, circa 400 fotografie, in prestito al Museo d’Arte Moderna di Salisburgo, che spaziano dalle opere dei pionieri a quelle dei tempi più recenti».
Molto importante anche il nucleo tedesco con la collezione HypoVereinsbank: «circa 20.000 pezzi che includono opere dell’antichità, i maestri della modernità come Fragonard, Guardi e Goya e lavori del XIX° secolo, come la Scuola di Barbizon e l’Impressionismo e l’Espressionismo tedeschi. Sono presenti, infine, anche opere del XX e XXI Secolo, fino alle generazioni artistiche più recenti».
Anche la collezione italiana del Gruppo è molto nutrita, «grazie all’apporto di Capitalia, entrata a far parte del Gruppo nel 2007. Essa comprende opere dal XV secolo ai giorni nostri, con artisti del calibro di Savoldo, Dosso Dossi, Guercino, Antonio Carneo solo per citarne alcuni, i moderni come Sironi, Morandi, de Chirico, Carrà, e i contemporanei come Tirelli, Bianchi, Jodice, Basilico, Peter Blake, Todosijevic, Beecroft, Vezzoli e Alexander Brodsky». Per non parlare della più ampia collezione di opere di Antonio Donghi. Il tutto per un totale di circa 25.000 opere.
Da asset identitario a risorsa per il Social Impact Banking
Non più considerata, come lo era fino a qualche tempo fa, «un importante asset identitario per il Gruppo» la Collezione d’arte viene venduta per supportare il progetto di Social Impact Banking di UniCredit e l’annuncio dell’epocale dismissione di questa importantissima raccolta è stato dato ufficialmente il 21 febbraio scorso da Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato del Gruppo, che in una nota di commento ai risultati ottenuti dall’iniziativa Social Impact Banking ha dichiarato: «In UniCredit siamo orgogliosi del fatto che tutte le nostre azioni siano guidate da un forte senso etico, basato su valori chiari.
Uno di questi è l’importanza di sostenere le comunità in cui opera la Banca. La nostra iniziativa Social Impact Banking ha finora ottenuto ottimi risultati in Italia e ora la stiamo estendendo ad altri mercati, con lo stesso scopo principale di guardare oltre i ritorni economici dei nostri investimenti per ottenere un impatto positivo tangibile sulla società. Avvieremo un graduale processo di vendita delle nostre collezioni d’arte per sostenere questa iniziativa, donando alcune opere ai musei locali e investendo su giovani artisti».
Nel 2018 l’iniziativa Social Impact Banking di UniCredit ha approvato in Italia 72,9 milioni di euro di finanziamenti a impatto, di cui 32,6 milioni di euro per 31 operazioni impact financing e 40,3 milioni di euro per 2.050 prestiti di microcredito. A fronte di questo impegno, sono stati erogati 47,8 milioni di euro in totale. Nel corso del 2019, UniCredit estenderà l’iniziativa su base graduale ad altri dieci mercati del Gruppo: Germania, Austria, Serbia, Croazia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Turchia, Repubblica Ceca e Slovacchia e Bosnia ed Erzegovina.
Il modello Social Impact Banking per promuovere un impatto sociale positivo sarà adattato in ciascun mercato in base alle caratteristiche locali. L’estensione di Social Impact Banking nel 2019 è pienamente in linea con le ambizioni iniziali del programma e con il forte impegno di UniCredit nel contribuire allo sviluppo delle comunità in cui opera la Banca. E proprio questa ulteriore fase del’iniziativa sarà supportata anche dalla progressiva vendita delle collezioni d’arte locali del Gruppo UniCredit in Italia, Germania e Austria, i cui proventi iniziali saranno di circa 50 milioni di euro. Alcune opere d’arte saranno donate anche a musei locali. I proventi saranno principalmente reinvestiti in iniziative Social Impact Banking; il resto del ricavato sarà dedicato ad altri progetti rilevanti, incluso il supporto di giovani artisti.
Cos’è il Social Impact Banking di UniCredit
Social Impact Banking rappresenta l’impegno di UniCredit nel costruire una società più equa e inclusiva. Il suo scopo è identificare, finanziare e promuovere persone e imprese che possono avere un impatto sociale positivo. L’approccio mira a generare sia ritorni economici degli investimenti che un più diffuso benessere sociale.
Oltre a fornire continuamente credito a progetti e organizzazioni generalmente esclusi dai tradizionali prodotti e servizi bancari, Social Impact Banking consente a UniCredit di condividere il proprio know-how finanziario e aziendale attraverso iniziative educative dedicate a microimprenditori, imprese sociali e gruppi vulnerabili o svantaggiati, compresi i giovani, gli anziani e altri soggetti a rischio di esclusione sociale.
L’impegno dei dipendenti di UniCredit è una forza trainante nelle attività di formazione e supporto fornite da Social Impact Banking, che aiutano a costruire un prezioso network nelle comunità in cui la Banca opera, invitando le persone a condividere esperienze positive e sensibilizzandole su progetti rilevanti per accrescerne il potenziale impatto sociale.
Social Impact Banking è anche attenta al monitoraggio e alla misurazione dei risultati, che è essenziale per garantire la crescita sostenibile sia dei progetti finanziati sia dei rendimenti degli investimenti della Banca. L’obiettivo è misurare non solo gli impatti diretti, ma anche indiretti, generati dai progetti sostenuti in termini di benessere sociale ed economico all’interno delle comunità di UniCredit.