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Print About Me… e l’Italia riscoprì la grafica d’arte

del

Print About Me
Print About Me

Un nome che è un vero atto d’amore, Print About Me, e un gruppo di giovani torinesi che non si vogliono arrendere all’idea che l’Italia perda il suo ruolo  anche nel campo della grafica d’arte contemporanea.  E pensare che a Roma le spalle della Fontana di Trevi poggiano proprio sul palazzo dell’Istituto Nazionale per la Grafica che, nato nel 1738 con il nome di Calcografia Nazionale, ha raccolto, nei secoli, un numero sempre crescente di matrici calcografiche, alle quali si è poi aggiunto, a partire dalla metà del ’900, anche un consistente nucleo di matrici xilografiche, fotografie e video d’artista.

Il tutto a testimonianza e a protezione di una storia che, nel nostro Paese, parte dal Quattrocento e arriva al XX secolo e che oggi vede l’Italia tra le nazioni in cui, storicamente, si è più arricchita e diffusa l’arte della grafica. Una tradizione che adesso, però, sta lentamente uscendo dai corsi di studio e rischia di essere ingiustamente trascurata nonostante i nostri maestri del Novecento figurino nei più importanti cataloghi mondiali accanto ai grandi incisori del passato, in una posizione del tutto autonoma rispetto all’arte pittorica e per nulla al disotto di essa.

A dire no a questa situazione quattro ragazzi – Beatrice Zanelli, Paolo Berra, Mattia Macchieraldo e Moisi Guga – che due anni fa hanno dato vita al progetto Print About Me pensato proprio per  fermare il declino di questa arte. Collezione da Tiffany li ha incontrati in occasione della prima edizione di SetUp – Fiera indipendente d’Arte Contemporanea e ha deciso di inaugurare con la loro storia una nuova rubrica: Made in Italy, per presentare agli amanti dell’arte e ai collezionisti, gli ambienti italiani più vitali e sperimentali sul fronte dell’arte contemporanea.

Nicola Maggi: Come è nata l’idea di Print About Me?

Print About Me team: «Print About Me (PAM) è nato a Torino una sera del settembre 2011, da un’idea comune: quella di difendere e diffondere la grafica d’arte contemporanea, alternativa e indipendente. Quella sera quattro persone, ognuna con il suo particolare vissuto  (Beatrice Zanelli, storica dell’arte e curatrice  – Associazione Arteco; Paolo Berra, artista e stampatore – Laboratorio serigrafico Inamorarti; Mattia Macchieraldo, artista e stampatore – Stamperia calcografica Ohne Titel Grafik; e Moisi Guga, artista e grafico) hanno messo in campo le proprie competenze per far nascere un contest annuale internazionale dedicato alle tecniche di stampa calcografiche, xilografiche, litografiche, serigrafiche e tipografiche. La prima edizione del contest del dicembre 2011 ha visto concorrere e vincere artisti europei e non solo, e tra i partner della prima edizione abbiamo scovato anche il nostro quinto uomo Stefano Riba, curatore e gallerista – FART/ Van Der Gallery. In cinque abbiamo iniziato a far diventare la mostra del contest itinerante portandola a Milano, Rovereto, Bolzano, Roma, Bologna, e via di seguito; e sempre in cinque abbiamo ideato i sotto-progetti, che ora sono dei veri progetti paralleli: le Micro-press e Ménage à trois. Il progetto è auto-sostenuto e prosegue grazie alle vendite delle opere prodotte; la percentuale che non va agli artisti, viene riutilizzata per finanziare nuove mostre, nuovi progetti editoriali e le trasferte».

Le opere di Print About Me allo stand di FART a KunStart 12, la fiera biennale d’arte contemporanea emergente di Bolzano
Le opere di Print About Me allo stand di FART a KunStart 12, la fiera biennale d’arte contemporanea emergente di Bolzano

N.M.: Che cos’è oggi la grafica d’arte? Quali sono i centri o i movimenti più interessanti a livello internazionale?

PAM t: «Innanzitutto ci sentiamo di dover dividere, nostro malgrado, la grafica d’arte in ambito italiano dalla grafica d’arte in ambito internazionale. Per quanto riguarda l’ambito italiano, abbiamo avuto modo di confrontarci e conoscere una piccola/grande rete indipendente di persone interessate, come noi, alla riqualificazione e allo svecchiamento della stampa d’arte, ma purtroppo non ancora ben strutturata. Persone, più o meno, tutte passate dalla formazione accademica, ancora ottima quella di Urbino e quella di Torino, ma spesso rivolta alla semplice trasmissione della tecnica, piuttosto che alla sperimentazione e al rinnovamento in ambito artistico. Per quanto riguarda l’ambito internazionale ci sentiamo un passo indietro. In Germania e in Inghilterra, ma anche in Francia, il movimento della grafica d’arte non sembra essere andato in letargo come in Italia e propone sempre nuove idee e nuove piattaforme per scambiarsi competenze».

N.M.: L’Italia vanta una grande tradizione nella grafica d’arte. Cosa resta oggi di questo passato?

PAM t: «L’Italia vanta una grande tradizione, in senso generale, ma anche una grande amnesia. Sempre più spesso le persone perdono di vista questa forte tradizione, o meglio questa tradizione sta sparendo dalla formazione scolastica e questo non può che colpire le generazioni future, le quali si troveranno senza fondamenti. Noi crediamo che il rinnovamento e la sperimentazione debbano partire da una forte base di tradizione. Se continuiamo a cancellare il passato non potrà esistere il nostro futuro».

Nel nuovo spazio di coworking The HUB a Rovereto.Oltre alla mostra Print About Me è stato il primo ospite di Professione Transformers, una serie di incontri con nuove professionalità creative.
Nel nuovo spazio di coworking The HUB a Rovereto. Oltre alla mostra Print About Me è stato il primo ospite di Professione Transformers, una serie di incontri con nuove professionalità creative.

N.M.: Paolo, da una tua idea è nato, in seno a Print About Me, il progetto Ménage à trois. Ce ne puoi parlare?

Paolo Berra (PAM t): «Ménage à trois è nato a Kunstart a Bolzano, lo staff di PAM era lì per la fiera, e io in quel periodo continuavo a pensare che PAM doveva essere il mezzo per creare relazioni e conoscere la rete di persone che gravita intorno alla stampa d’arte, così ho proposto di mettere a disposizione il mio studio per una residenza. Io, stampatore, avrei collaborato con un artista al concepimento e alla stampa di un’opera serigrafica e un video-maker avrebbe ripreso documentando il processo creativo. Pochi mesi dopo abbiamo inaugurato la prima edizione di Ménage à trois con Roberto Necco, artista – Elyron, e Carlo Riccobono, Roberto Bella e Fabio Alvino – auroraMeccanica. Fra poco, il 20 marzo 2013 inaugureremo nello spazio Van Der di via Giulia di Barolo 13C a Torino, la seconda edizione con Sophie Lecuyer, artista francese e Claudio Malpede, video-maker torinese».

MÉNAGE À TROIS – I EDIZIONE
MÉNAGE À TROIS – I EDIZIONE

N.M. : Quanto sono importanti per gli artisti i progetti di residenza?

PAM t: «Oggi i progetti di residenza sono il miglior strumento per conoscere realtà diverse, scambiarsi saperi e competenze e condividere interessi. Il web, i voli low cost e i facili spostamenti risultano essere i migliori compagni degli artisti, che possono migrare in cerca di collaborazioni e scambi reali di idee. Le residenze diventano luoghi in cui mettersi in gioco, ragionando sul proprio lavoro e imparando ad approfondire le conoscenze sull’operare degli altri».

N.M.: Oggi, Print About Me non è solo un contest dedicato alla grafica d’arte ma anche un progetto editoriale, come è avvenuto questo passaggio?

PAM t: «Il passaggio di PAM da solo contest a progetto editoriale è avvenuto naturalmente. Le edizioni Micro-Press sono la conseguenza delle collaborazioni avviate con gli artisti, parte vitale della mission di PAM. Rispetto al contest in cui noi interpelliamo una giuria esterna internazionale che andrà a giudicare e selezionare le opere finaliste, per le Micro-Press la giuria diventiamo noi, vagliando il lavoro dei vari artisti, proponendogli varie forme di collaborazione. Tra gli artisti con i quali abbiamo pubblicato delle micro-press in serigrafia vi sono Philipp Giordano, Anna Guazzotti e Fulvia Monguzzi – Miss Goffetown. Invece le future uscite vedranno la collaborazione di Daniele Catalli, Wim Starkenburg e Sophie Lecuyer».

“Porno Subito” – Fulvia Monguzzi aka Miss Goffetown. Three colors – Screen printed
“Porno Subito” – Fulvia Monguzzi aka Miss Goffetown. Three colors – Screen printed

N.M.: Un collezionista interessato alla grafica d’arte contemporanea quali appuntamenti deve assolutamente inserire nella propria agenda?

PAM t: «Un collezionista interessato alla grafica d’arte contemporanea non può mancare le fiere dedicate alla micro-editoria e alla stampa d’arte, dove si trova quel substrato underground di editori, stampatori e artisti indipendenti che gravitano intorno alla grafica d’arte. In Italia ve ne sono tante (per citarne solo alcune: Fruit di Bologna, Faranheit 39 di Ravenna, Micro di Milano) e poi seguire alcune fiere d’arte contemporanea emergenti come The Others di Torino e Setup di Bologna, che danno alcuni spazi a realtà emergenti dedicate alla stampa. Altri luoghi interessanti sono le librerie indipendenti (solo per citarne alcune: Libreria 121+ di Corraini di Milano, NB notabene di Torino, INUIT di Bologna, AltroQuando di Roma, Il Punto-Librarteria di Napoli) oltre naturalmente a tutti i nostri annuali appuntamenti su www.printaboutme.it».

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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