Il tradizionale appuntamento londinese con le aste di arte italiana quest’anno si preannuncia decisamente sfizioso, con Sotheby’s e Christie’s che hanno completamente rinnovato, nel concept, le loro Italian Sale. Sotheby’s, come abbiamo visto martedì scorso, aprendo a capolavori internazionali per ricostruire il contesto in cui si muovevano, da protagonisti, i nostri artisti. Christie’s, invece, lanciando Thinking Italian (6 ottobre) che, apparentemente, mantiene un impianto più tradizionale per la vendita – l’asta comprende solo opere italiane -, ma si circonda di un vero e proprio palinsesto di eventi che, per due giorni, vedranno la capitale britannica “parlare”, pardon, “pensare” – sul fronte artistico ovviamente – molto italiano. Due strategie diverse, ma che mirano, entrambe, a rivitalizzare l’interesse del collezionismo internazionale per la nostra arte, dopo un 2016 abbastanza fiacco sia in termini di offerta che di risposta (ovviamente) da parte del mercato. La partita, poi, alla fine, si giocherà sul campo della qualità delle opere, ma è decisamente interessante il tentativo di riformulare le Italian Sale nel campo allargato, in cui la fascinazione e la capacità di raccontare storie esce dalla cornice del catalogo per farle diventare, è proprio il caso di dirlo, immersive.
Thinking Italian, come spiega Mariolina Bassetti, head del dipartimento di Post-War & Contemporary Art per l’Europa meridionale, introduce infatti un nuovo concept nelle aste di Londra. Un’asta che sarà dedicata “ai capolavori italiani e alle opere importanti nelle specifica storia dell’arte in Italia”. “Il Concetto spaziale, In piazza San Marco di notte con Teresita di Fontana – chiarisce Bassetti – è senza dubbio un punto massimo nella carriera di uno degli artisti italiani più ricercati di oggi. Il dialogo e la comprensione dell’arte postbellica e italiana crescono di anno in anno e per il 2017 Christie’s Education ha organizzato una conferenza dedicata proprio all’arte italiana che si terrà all’Istituto Italiano di Cultura (ICI), insieme a molti altri eventi dedicati all’importanza e all’influenza della nostra arte nel mondo”. La conferenza citata da Mariolina Bassetti, peraltro, ha un focus molto interessante su cui torneremo sicuramente: Italian Art and its Market: Foundations, Curators & Collectors.
Thinking Italian: 31 gioielli di arte italiana
Una copertina che sembra uno scrigno e all’interno 31 gioielli di arte italiana del XX secolo. Punta sulla selezione strettissima, Christie’s, per la prima edizione di Thinking Italian che mette insieme una serie di capolavori da far girare la testa. A partire proprio da quel grande Concetto spaziale, In piazza San Marco di notte con Teresita di Lucio Fontana del 1961 (lotto 106, stima: su richiesta ) – di cui la coperta riproduce un prezioso particolare -, appartenente a quel ciclo delle Venezie che sarà esposto nello stesso anno a New York alla galleria di Martha Jackson e che, nel 2006, è stato ospitato in una bella mostra alla Peggy Guggeinheim Collection veneziana. Un’opera grandiosa, punta di qualità di quella sequenza di 22 lavori di ispirazione barocca che oggi sono riconosciuti come il culmine della visione Spazialista di Fontana. Un unicum per qualità e non solo: questo Concetto Spaziale, infatti, è l’unico – tra le Venezie – a contenere nel titolo il nome della moglie dell’artista (Teresita) dando un tocco ancor più personale a questa visione romantica di Piazza San Marco.
Scorrere il catalogo di Christie’s è una vera emozione estetica e quella che si terrà venerdì 6 ottobre immediatamente dopo la evening sale di Post-War & Contemporary Art già si preannuncia come un’asta tutta da seguire. Fin da quel primo lotto dove troviamo n. 6 (lotto 101, stima: 44-65.000 euro), uno dei primissimi monocromi in smalto realizzati da Mario Schifano, appartenente a quel gruppo di lavori radicali che contribuiranno in modo sostanziale all’affermazione della sua carriera. Lotto a cui segue Fiore Partigiano del 1962 a firma di Franco Angeli (lotto 102, stima: 61-82.000 euro).
Presentare i cataloghi, specie quando sono così selettivi, non è mai facile… se ne può dare giusto una lettura a volo d’uccello, con i ritmi di una prima lettura in cui passano, sotto il nostro naso, un primo Boetti e un “feltro” di Vincenzo Agnetti, lotto che sarà interessante seguire anche per capire la solidità raggiunta dal mercato di questo artista che sta conoscendo un importante e giusto momento di riscoperta. E interessante sarà vedere anche come andrà lo Scarpitta al lotto 105. La memoria del milione e 800 mila sterline di hammer price dello scorso anno, battuti da Sotheby’s per Forager for Plankton, è ancora vivo e Harness for Loving, la tela proposta quest’anno da Christie’s parte già da una buona stima in catalogo (600-900.000£), oltre al fatto che Forager era uno dei primi esempi dei celebri bendaggi dell’artista e Harness è uno degli ultimi e più maturi di questa serie iniziata nel 1958. Come dire… un buon pezzo per chiudere il cerchio.
E la situazione si fa ancora più calda dal lotto 106 – dove si trova il già citato Concetto Spaziale di Fontanta – seguito da uno dei primi, stupendi, esempi di quadro specchiante di Michelangelo Pistoletto: Uomo che guarda un negativo del 1967 (lotto 108, stima: 2.800.000 – 3.800.000 euro); un’opera che riunisce in sé due figure iconiche dell’arte italiana del dopoguerra. Se il suo autore è infatti Pistoletto, quell’uomo colto di spalle mentre guarda il negativo di una foto che ritrae il volto di un bambino, altri non è che Alighiero Boetti. Boetti che ritroviamo al lotto successivo con uno dei suo celebri “lavori biro”: Il Progressivo svanire della consuetudine, opera del 1976-1977 stimata 66-870.000 euro.
Assieme ad Agnetti da tenere sott’occhio anche il Cementarmato del 1961 di Giuseppe Uncini proposto al lotto 110 con una stima di 170-220.000 euro. Al lotto 112 è invece la volta di Alberto Burri che, dopo l’exploit dello scorso anno, torna in asta da protagonista con un Sacco del 1953, anno cruciale nella carriera dell’artista di Città di Castello che proprio nel ’53 inizia a riscuotere un successo di critica a livello internazionale. E ancora i Burri, alternati ai Fontana, è sono il cuore di questa asta di cui, come potrete vedere sfogliando il catalogo in .pdf, sono proposte vari lavori di pregio.
Arrivano poi Giovanni Anselmo, un secondo Agnetti… Pistoletto, ancora Fontana… fino all’omaggio a Marino Marini, artista che quest’anno potrebbe far registrare interessanti movimenti di mercato. Di lui Christie’s propone un dipinto del 1951 – Giochi di Immaginazione (lotto 123, stima: 440-650.000 euro) – e un Cavaliere il cui bozzetto in cera risale al 1952, ma fuso in 8 esemplari solo nel 1976. Inserito al lotto 124 questo lavoro ha una stima di 2.2-3.3 milioni di euro.
Dopo una nuova serie di lavori di Lucio Fontana – sempre presente in maniera massiccia nei cataloghi di arte italiana – al lotto 130 troviamo Girandola giallo, lavoro di Ettore Spalletti del 2006 stimato 77-110.000 euro. Anche in questo caso un artista da tenere sott’occhio. Come sarà interessante vedere come andrà l’Untitled (2001) di Maurizio Cattelan che chiude l’asta al lotto 131 con una stima di 550-760.000 euro. Il tutto per un catalogo che ci pare di ottima qualità e che alterna ai “must” delle Italian Sale alcuni nomi recentemente risorti nel mercato internazionale e in cerca della definitiva consacrazione nella sale room di King Street.