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Il mercato italiano riparte da SetUp

del

Un nome che è un vero e proprio programma; una sfida forte, difficile: dare un po’ di gas ad un mercato italiano ormai asfittico per cause più strutturali che congiunturali. Il tutto con un imperativo ben preciso: coraggio! E’ questo lo spirito di SetUp, nuova fiera parallela dedicata all’arte contemporanea indipendente che sarà inaugurata il 25 gennaio in concomitanza di Arte Fiera in quel di Bologna, inserendo così il capoluogo emiliano nel panorama internazionale delle città che da tempo ospitano, accanto alle proprie storiche fiere d’arte, manifestazioni analoghe incentrate sull’arte [glossary_exclude]emergente[/glossary_exclude]: The Others (Torino), Just Mad (Madrid), Liste e Volta (Basilea), Frieze e Zoo (Londra), Slick (Bruxelles), Pulse (New York) e molte altre.
Con un giorno di anticipo sulla conferenza stampa ufficiale (in programma per domani 16 gennaio, ndr) Collezione da Tiffany ha intervistato il Comitato Direttivo che ha ideato e promosso SetUp e composto da Simona Gavioli, Marco Aion Mangani e Alice Zannoni.

Il Comitato Direttivo di SetUp
Il Comitato Direttivo di SetUp

A loro abbiamo chiesto non solo di raccontarci il progetto ma anche di riflettere su cosa manca in Italia nel campo della promozione dell’arte e su cosa dovremmo fare per far nascere nuovi collezionisti. Ecco cosa ci hanno raccontato…

Nicola Maggi: Le grandi fiere d’arte contemporanea, sempre più spesso, sono accompagnate da “fiere parallele”. Accade a New York e a Londra. Ma anche a Torino e, da quest’anno, anche a Bologna. Che ruolo ricoprono questi eventi fieristici rispetto alle loro “sorelle maggiori”?

Direttivo SetUp: «La parola chiave delle “collaterali” è dare spazio ad un segmento dell’arte definito [glossary_exclude]emergente[/glossary_exclude]. Visto che la metafora è la famiglia sarebbe ottimale non fare la guerra tra consanguinei ma giocare in team perché, in fondo, l’ambizione per gli artisti e le gallerie è di essere nella grande fiera; le collaterali, allora, possono essere il giusto trampolino per l’ascesa».

Il logo di SetUp
Il logo di SetUp

N.M.: Come intende posizionarsi SetUp nel panorama internazionale e come si differenzierà da altri eventi analoghi?

D.S.: «Intanto pensiamo all’orizzonte nazionale. SetUp è un segnale in un momento di estrema difficoltà e come tale la necessità primaria è comunicare che esiste una possibilità; in questo senso fare “setup” significa predisporre un’operazione per il riavviamento del sistema, in questo SetUp è una rivoluzione.
L’identità di SetUp è il format, fieristico innanzitutto, ma strutturato in una dimensione culturale: pensiamo, infatti, che sia necessario ricalibrare gli equilibri tra le figure che appartengono al mondo dell’arte, per questo abbiamo deciso di chiamare in causa anche i curatori e i critici, che normalmente non rientrano nel circuito puramente commerciale, chiedendo loro di interagire con gli artisti. Inoltre, abbiamo “messo in difficoltà” i galleristi chiedendo, da regolamento, di portare in mostra almeno un artista under 35. Per partecipare a SetUp bisogna avere il coraggio di rischiare!»

N.M.: Un format innovativo, dunque, ma anche una sede decisamente insolita. Com’è nata la scelta dell’Autostazione di Bologna?

D.S.: «Molta ricerca su campo, abbiamo [glossary_exclude]battuto[/glossary_exclude] tutta la città cercando un luogo che soddisfacesse le nostre condizioni, quando ci è stata segnalata questa location ci siamo innamorati e non l’abbiamo mollata più. L’Autostazione è perfetta per posizione (centralissima), significato (mette in connessione) e per la possibilità di mostrare il potenziale della cultura per riqualificare un’area».

L'Autostazione di Bologna, situata a fianco della Stazione Ferroviaria Centrale, in testa a via Indipendenza. Dal 25 al 27 gennaio sarà la sede della prima edizione di SetUp
L’Autostazione di Bologna, situata a fianco della Stazione Ferroviaria Centrale, in testa a via Indipendenza. Dal 25 al 27 gennaio sarà la sede della prima [glossary_exclude]edizione[/glossary_exclude] di SetUp

N.M.: La settimana scorsa si sono chiuse le adesioni. Come è stato accolto il vostro progetto dal sistema dell’arte? Ci saranno più gallerie italiane o straniere?

D.S.: «Primi bilanci positivi, la maggior parte degli espositori sono italiani e, considerando che non abbiamo fatto una comunicazione internazionale per il primo anno, avere comunque la presenza di tre paesi europei è una grande soddisfazione: hanno creduto in SetUp “Selective Art” da Parigi, “Beo_Project” da Belgrado e “Antonio Nardone” da Bruxelles».

Alessandro Bergonzoni sarà tra gli ospiti di SetUp
Alessandro Bergonzoni sarà tra gli ospiti di SetUp

N.M.: Tra i tanti ospiti previsti, ci sarà anche Alessandro Bergonzoni. Come si articolerà la sua presenza in fiera?

D.S.: «Bergonzoni ha sposato da subito il progetto con grande entusiasmo; per l’occasione vestirà i panni dell’artista visivo e proporrà un’opera [glossary_exclude]site specific[/glossary_exclude] il cui significato, pur essendo universale, toccando il tema della prigione, è un monito ben preciso alla “sostenibilità culturale” della città, alla libertà espressiva a volte, spesso, negata da sbarre istituzionali».

N.M.: Quest’anno conferirete due premi: al miglior artista under 35 e al miglior [glossary_exclude]curatore[/glossary_exclude] under 35. Un’attenzione ai giovani che suona quasi rara nel nostro paese. Cosa si dovrebbe fare in Italia per promuovere maggiormente le nuove leve nel campo dell’arte contemporanea?

D.S.: «Più investimenti e meno speculazioni. Ci sono delle piccole realtà straordinarie che dimostrano quale contributo possa dare uno sguardo lungimirante e non servono i miliardi. Semplicemente si dovrebbe avere il coraggio di fare setup o tanti SetUp

N.M.: E per avvicinare i giovani al collezionismo?

D.S.: «I giovani collezionisti si conquistano con le buone idee, con i progetti culturali, con le novità. Si avvicinano se si sentono coinvolti e in questa direzione crediamo che SetUp abbia lavorato molto».

N.M.: Perché un collezionista (o aspirante tale) dovrebbe venire a SetUp?

D.S.: «Se il collezionista è una persona che fiuta e scommette sulle promesse del futuro non può mancare».

N.M.: Guardando al futuro, come sperate di far crescere la vostra creatura?

D.S.: «Siamo proiettati sulle edizioni future, vorremo che SetUp si consolidasse come realtà e che fosse ricordata come l’evento che ha riavviato il sistema, vorremo portare il format nel mondo, vorremo… ma qui stiamo già sognando, torniamo con i piedi per terra, manca poco ma siamo ancora in gestazione».

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SCHEDA TECNICA

Evento: Setup – [glossary_exclude]Contemporary Art[/glossary_exclude] Fair, I [glossary_exclude]edizione[/glossary_exclude]

Data: 25/27 gennaio 2013

Orari: 18.00/01.00

Costo Biglietto: 3 euro

Luogo: Autostazione Bologna – Piazza XX Settembre, 6

Sito web: www.setupcontemporaryart.com

Direzione organizzativa: Simona Gavioli, Marco Aion, Mangani Alice Zannoni

Comitato Scientifico: Antonio Arévalo, Martina Cavallari, Valerio Dehò, Viviana Siviero, Eugenio Viola

Gallerie Partecipanti: 3)5 Arte Contemporanea,Art issima,Art Espressione,Beo_Project,Bi-Box Art Space, Dino Morra Arte Contemporanea, Fabbri C.A.,Federico Rui Arte Contemporanea,Francesca Sensi Arte a Colori Galleria,Galleria Canovaccio Arte Contemporanea, Galleria L’Affiche,  Galerie Antonio Nardone,Nopx,Oltre Dimore, Paola Cardano Arte Contemporanea,PrintAboutMe,Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea,Selective Art,Spazio Ferramenta,Sponge Arte Contemporanea,Studio LB,unTubo, Van Der,VV8 Arte Contemporanea e infine Yoruba Diffusione Arte Contemporanea.

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Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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