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Al via dall’11 maggio le nuove agevolazioni per la transizione ecologica delle piccole imprese culturali

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Con l’avviso pubblicato lo scorso 12 aprile dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura è concessa, ai soggetti operanti nei settori culturali e creativi, la possibilità di accedere ad un contributo a fondo perduto per promuovere l’innovazione e la progettazione ecocompatibile.

Nell’ambito del PNRR, l’avviso pubblico rientra nella Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, per cui sono stati stanziati complessivamente 155 milioni di euro. Di questo budget totale, una quota pari 20 milioni di euro è destinata per questo avviso pubblico, finalizzato a fornire supporto ai settori culturali e creativi per realizzare attività, progetti o prodotti volti a contribuire all’azione per il clima, coniugando design e sostenibilità, orientando il pubblico verso comportamenti più responsabili nei confronti della natura e dell’ambiente.

La misura oggetto di analisi segue quella pubblicata alla fine del mese di ottobre 2022, con la quale venivano supportati progetti relativi alla transizione digitale, ossia i pilastri centrali nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza.

Nell’ambito del presente contributo saranno analizzati i principali requisiti per accedere alla misura, le spese ammissibili nonché le modalità con cui vengono assegnate le risorse.

I principali requisiti per ottenere l’agevolazione

La domanda di finanziamento può essere presentata dalle micro e piccole imprese, costituite in forma sia di società di capitali o di persone, ivi incluse le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le fondazioni e gli Enti del Terzo Settore iscritti o in corso di iscrizione al “RUNTS”.

In aggiunta, l’avviso specifica come il requisito dimensionale ovvero quello relativo alle micro e piccole deve essere rispettato da tutti i soggetti realizzatori, inclusi i soggetti del no profit. Pertanto, anche le fondazioni, associazioni ed Enti del Terzo Settore devono verificare il rispetto di quanto contenuto nell’allegato 1 al Regolamento UE n. 651/2014, il quale definisce piccola impresa quella occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

I soggetti sopra individuati devono essere altresì costituiti alla data del 31 dicembre 2021 e operare in uno dei settori di intervento previsti dall’art. 6.7 dell’avviso ovvero musicale, audiovisivo e radio, moda, architettura e design, arti visive, spettacoli dal vivo e festival, patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi archivi, biblioteche e musei), artigianato artistico, editoria, libri e letteratura nonché quelli multidisciplinari ossia attivi in più di un ambito di intervento tra quelli previsti dal bando.

I progetti e le spese ammissibili

Per poter essere finanziati, i progetti proposti devono avere un valore massimo di euro 100.000,00 (centomila/00), al netto di IVA, ove questa non rappresenti un costo per il soggetto realizzatore, e dovranno devono essere avviati dopo la presentazione della domanda.

Per quanto concerne la durata di realizzazione, poiché derivano da risorse PNRR gli stessi devono terminare entro di 18 (diciotto) mesi a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione e comunque concludersi entro e non oltre il 31 dicembre 2025.

Gli interventi agevolabili devono essere rivolti alla transizione ecologica mediante i seguenti ambiti di intervento:

  • realizzazione di attività, progetti o prodotti improntati sull’eco-design e sulla sostenibilità, anche finalizzati alla sensibilizzazione del pubblico verso tematiche ambientali; 
  • strumenti e soluzioni per la realizzazione di eventi, attività e servizi culturali a basso impatto ambientale;
  • azioni di pianificazione strategica, organizzativa ed operativa per la redazione e attuazione di piani di sviluppo di governance e di misurazione degli impatti ambientali, ivi compresi programmi di efficienza energetica;
  • realizzazione di prodotti culturali con una forte componente educativa e didattica finalizzati alla sensibilizzazione del rispetto dell’ambiente;
  • realizzazione di attività di sviluppo e prototipazione sperimentale, finalizzate all’ecodesign dei prodotti e al recupero, riuso, riciclo di prodotti.

Rientrano tra le spese ammissibili quelle relative all’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, servizi specialistici e beni immateriali ad utilità pluriennale nonché opere murarie di adeguamento degli spazi per procedere con l’investimento previsto (quest’ultimi nel limite massimo del 20% del valore del progetto).

Modalità di presentazione della domanda e assegnazione delle risorse

Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributi a fondo perduto e nella misura massima dell’80% del progetto di spesa ammissibile e, comunque, per un importo massimo pari a euro 75.000 ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis (tetto massimo di 200 mila euro di agevolazioni nel triennio).

I contributi erogati non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche e pertanto il soggetto beneficiario si impegna a garantire la copertura finanziaria residua del progetto attraverso risorse proprie, con riferimento alla quota parte di spesa ammissibile non coperta dal contributo.

La procedura di assegnazione delle risorse prevede la presentazione di una domanda tramite il portale Invitalia (soggetto a cui è affidata la gestione operativa del bando) a partire dal 11 maggio sino alle ore 18.00 del giorno 12 luglio 2023.

Scaduto il periodo di presentazione delle domande è prevista la redazione di una graduatoria di merito tenendo conto dell’utilità del progetto di raggiungere gli obiettivi assegnati alla misura nonché della sostenibilità del progetto ovvero della capacità del progetto di sostenersi nel tempo.

Andrea Savino
Andrea Savino
Andrea Savino (n.1991) è un dottore commercialista e revisore legale di Torino specializzato in diritto e fiscalità internazionale. Membro della commissione economia della cultura del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, già presidente della commissione cultura dell'Unione Nazionale Giovani Dottori commercialisti, nonché membro della Commissione Internazionalizzazione e Fiscalità Internazionale dell’UNGDCEC - Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti e ricercatore dell’Istituto Universitario di Studi Europei (IUSE).

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