Restauratore di dipinti antichi e contemporanei, ha intrapreso un percorso di approfondimento del design grafico e dell’arte del ‘900 italiano collaborando con Fondazione Cirulli di Bologna. Ha partecipato alla scrittura del libro "Milano, la città che disegna", catalogo del neonato Circuito lombardo Musei Design. Attualmente collabora come grafico con la casa editrice indipendente Sartoria Utopia.
ArtVerona, fino a domenica 16, è un salotto elegante dove l'Italian System dell'arte contemporanea ha una buona occasione per fare sistema e incontrare nuovi fruitori e acquirenti.
Un testo teatrale di Vitaliano Trevisan paragona l'architettura di Carlo Scarpa, tra i più influenti museografi del secolo scorso, a una partitura musicale.
Viaggio tra le sale di Palazzo Corsini al Parione, in cui si è tenuta la trentaduesima Biennale Internazionale dell’Antiquariato, evento che richiama attorno a sé i maggiori collezionisti antiquari italiani.
In un libro del 1959, Mario Praz racconta la storia della sua casa di Via Giulia, della sua preziosa collezione domestica e di come i ricordi si confondano con gli oggetti.
Una lettera di Raffaello (mai recapitata) a papa Leone X Medici, segna la rotta per la futura buona conservazione delle rovine antiche di Roma, inaugurando idealmente il secolo d'oro della città e ponendosi come nume della tutela moderna.
Il contributo italiano alla creazione del mito americano è notevole. Sono diversi i connazionali che hanno avuto fortuna, esportando eccellenze come opere d’arte, antiquariato e connoisseurship. Due su tutti: Alessandro Contini Bonacossi e Federico Zeri.
Nel ventre di Parigi si sono succedute rivoluzione e controrivoluzione di tante cose, anche della pittura. La produzione di materiale per le Belle Arti ha per la prima volta un carattere semi industriale e sul mercato arrivano una gran quantità di nuovi pigmenti sintetizzati artificialmente.
La tecnica di Rembrandt van Rijn - campione della Gouden eeuw, l’epoca d’oro della pittura olandese - è una delle più interessanti fonti di studio per artisti, restauratori e cultori della materia.
Van Eyck, introducendo la tecnica ad olio, diede il via a una rivoluzione che modificò l’idea stessa e le potenzialità della figurazione. Ma cambiare il mezzo fa cambiare inevitabilmente la cassetta dei colori. I fiamminghi rinnovarono, quindi, l’intera palette di pigmenti usati in pittura.