Restauratore di dipinti antichi e contemporanei, ha intrapreso un percorso di approfondimento del design grafico e dell’arte del ‘900 italiano collaborando con Fondazione Cirulli di Bologna. Ha partecipato alla scrittura del libro "Milano, la città che disegna", catalogo del neonato Circuito lombardo Musei Design. Attualmente collabora come grafico con la casa editrice indipendente Sartoria Utopia.
Viaggio tra le sale di Palazzo Corsini al Parione, in cui si è tenuta la trentaduesima Biennale Internazionale dell’Antiquariato, evento che richiama attorno a sé i maggiori collezionisti antiquari italiani.
In un libro del 1959, Mario Praz racconta la storia della sua casa di Via Giulia, della sua preziosa collezione domestica e di come i ricordi si confondano con gli oggetti.
Una lettera di Raffaello (mai recapitata) a papa Leone X Medici, segna la rotta per la futura buona conservazione delle rovine antiche di Roma, inaugurando idealmente il secolo d'oro della città e ponendosi come nume della tutela moderna.
Il contributo italiano alla creazione del mito americano è notevole. Sono diversi i connazionali che hanno avuto fortuna, esportando eccellenze come opere d’arte, antiquariato e connoisseurship. Due su tutti: Alessandro Contini Bonacossi e Federico Zeri.
Nel ventre di Parigi si sono succedute rivoluzione e controrivoluzione di tante cose, anche della pittura. La produzione di materiale per le Belle Arti ha per la prima volta un carattere semi industriale e sul mercato arrivano una gran quantità di nuovi pigmenti sintetizzati artificialmente.
La tecnica di Rembrandt van Rijn - campione della Gouden eeuw, l’epoca d’oro della pittura olandese - è una delle più interessanti fonti di studio per artisti, restauratori e cultori della materia.
Van Eyck, introducendo la tecnica ad olio, diede il via a una rivoluzione che modificò l’idea stessa e le potenzialità della figurazione. Ma cambiare il mezzo fa cambiare inevitabilmente la cassetta dei colori. I fiamminghi rinnovarono, quindi, l’intera palette di pigmenti usati in pittura.
Se nella pittura bizantina il fondo oro è fondamentale in quanto spazio della luce, in quella italiana esso ha un valore più ornamentale. Il trionfo della prospettiva, poi, lo renderà via via obsoleto fino a farlo sparire.
I pigmenti, per la loro natura chimico-fisica e per il rapporto con il legante pittorico, possono alterarsi irrimediabilmente modificando l’aspetto originario di un dipinto. Questo è il caso della biacca, utilizzata da Cimabue negli affreschi di Assisi e virata dal bianco al nero.
Coma avviare una seria carriera d'artista?
Come acquisire strumenti concreti per posizionarsi nel mercato dell'arte?
Come crearsi una reputazione solida fra i collezionisti?
Il mancato rilascio presuppone una “obbligatoria e convincente motivazione”.
Il proprietario di un bene culturale, ovvero di un’opera di autore non più vivente, la cui...
Online il calendario aggiornato delle principali fiere d'arte che si terranno in Italia e nel Mondo nel primo semestre 2023.
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