Restauratore di dipinti antichi e contemporanei, ha intrapreso un percorso di approfondimento del design grafico e dell’arte del ‘900 italiano collaborando con Fondazione Cirulli di Bologna. Ha partecipato alla scrittura del libro "Milano, la città che disegna", catalogo del neonato Circuito lombardo Musei Design. Attualmente collabora come grafico con la casa editrice indipendente Sartoria Utopia.
Se nella pittura bizantina il fondo oro è fondamentale in quanto spazio della luce, in quella italiana esso ha un valore più ornamentale. Il trionfo della prospettiva, poi, lo renderà via via obsoleto fino a farlo sparire.
I pigmenti, per la loro natura chimico-fisica e per il rapporto con il legante pittorico, possono alterarsi irrimediabilmente modificando l’aspetto originario di un dipinto. Questo è il caso della biacca, utilizzata da Cimabue negli affreschi di Assisi e virata dal bianco al nero.
I colori acrilici, immessi sul mercato dopo il 1950, liberarono la creatività degli artisti dai vincoli della pittura ad olio, dando inizio ad una rivoluzione.
Alcuni materiali hanno dominato la storia dell'arte per poi cadere in disuso quando un prodotto migliore veniva messo sul mercato. É il caso della biacca e dei suoi derivati, che, sebbene tra i pigmenti non avessero rivali per facilità di produzione e affidabilità, hanno la controindicazione di essere estremamente tossici per la salute.
-Stuff happens!-
Così risponde Donald Rumsfeld, segretario alla difesa del governo Bush, ai giornalisti che chiedono conto dei saccheggi fuori controllo incorsi nella Baghdad bombardata...
Ciò che è oggetto di devozione non è una semplice opera d’arte: l’icona russa merita attenzione particolare e studio approfondito anche da un punto di vista conservativo.
Il film L’uomo che vendette la sua pelle offre un ottimo spaccato del sistema dell’arte contemporanea: scritto e diretto dalla regista tunisina Kaouther Ben...
La storia del collezionismo e quella delle mostre corrono su binari paralleli, come raccontano gli studi fondamentali di Francis Haskell. Quali sono, oggi, per il collezionista i vantaggi di esporre al pubblico o concedere in mostra pezzi della propria collezione?
A volte, la brama del collezionista può diventare ossessione, specie quando sotto mano capita un pezzo unico e irripetibile. È il caso di Thomas Hoving, storico direttore del Metropolitan di New York, che da giovane curatore fu disposto a tutto pur di acquistare per il suo museo una sublime quanto oscura croce medievale scolpita in avorio di tricheco appartenente a un collezionista jugoslavo dal passato poco raccomandabile. È la storia del “Re dei Confessori”, che si dipana dall’America all’Europa offrendo la panoramica di un’epoca, i primi anni '60, di rivitalizzazione per il collezionismo.