In 7 anni, in Italia, ha chiuso i battenti il 12% delle gallerie d’arte moderna e contemporanea. Una situazione dovuta in parte alla crisi economica, ma anche ad un mercato dell'arte che richiede conoscenze e competenze sempre più specifiche. Per affrontare questa situazione il Centro Pecci di Prato lancia il corso intensivo "Essere Gallerista" dedicato sia agli aspiranti galleristi e sia a chi ha già un'attività avviata e vuole migliorarsi per non perdere le opportunità di una ripresa che, anche in Italia, è già in atto.
L'idea dell'investimento in arte sta contagiando tanto il collezionista di lungo corso quanto l'appassionato d'arte che spera di tutelare i propri risparmi comprando delle opere d'arte. Ma quali sono le reali opportunità dell'investire in arte? L'idea dell'investimento può conciliarsi con quella di collezionismo, nel senso più "nobile" del termine?
Nonostante un mercato dell'arte in continua espansione, ogni anno chiudono tantissime gallerie d'arte. Adesso, uno studio condotto da Magnus Resch spiega il perché di questo fenomeno, tracciando un ritratto, non felicissimo, di questo settore, tra scelte imprenditoriali infelici e una scarsissima capacità di comunicazione.
Intuizione e fiuto sono alla base di ogni collezione. Due elementi che creano molti punti di contatto tra la figura del collezionista e quelle del detective, del medico e dello psicoanalista.
Possesso, investimento emotivo, idea di sopravvivenza e trasmissibilità. Senza questi tre elementi non si può parlare di vero collezionismo. L’approccio museale, commerciale e qualsiasi tipo di intervento che tenda a dissolvere il ‘plus-valore’ emotivo ed immaginario della collezione ne tradisce, infatti, l’intrinseca natura.
Le materie del contemporaneo si usurano, arrugginiscono, ammuffiscono, scoloriscono, fermentano, vengono infestate da insetti, si spengono, si essiccano, lanciando quotidianamente nuove sfide ai restauratori e ai collezionisti. Ne abbiamo parlato con Isabella Villafranca Soissons, direttore del Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care - Servizi per l'Arte.
Nel mondo sono sempre di più le persone che comprato arte per amore, soldi e tanto altro. L'investimento in arte è ormai pratica diffusa, ma da semplice bene rifugio, l'opera d'arte è oggi un investimento in cui cultura e valore economico sembrano aver trovato un nuovo equilibrio.
Il 2015 potrebbe essere un nuovo anno record nella storia del mercato dell'arte, oppure l'anno del suo raffreddamento se non addirittura di un crollo. Ma anche se nelle ultime aste londinesi il mercato dell'arte ha mostrato i primi segni di stanchezza, record e prezzi in ascesa continuano a darci l'immagine di un settore decisamente florido. Ma vediamo dove e come, 150 anni fa, tutto questo è cominciato.
Nel corso dei secoli il collezionismo scopre la sua dimensione pubblica e la borghesia diviene la nuova protagonista di un mondo in cui, sempre più, si mescolano passione, cultura e alta finanza.
Il collezionismo accompagna l'uomo fin dalle sue origini. Iniziamo oggi un viaggio attraverso la storia del collezionismo in due puntate: dalle origini ai tempi moderni.
È Andy Warhol a dominare la prima sessione dell’asta di Bozner Kunstauktionen a Castel Mareccio: il suo disegno a carboncino del 1978, Omaggio a von Gloeden, è stato aggiudicato per 62mila euro, raddoppiando la base d’asta di 30mila.
Dal 16 al 22 giugno 2025, Basilea diventa il punto di riferimento internazionale per l’arte digitale con la nuova edizione di The Digital Art Mile, evento organizzato da ArtMeta in concomitanza con Art Basel
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