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Aste: la tedesca Karl & Faber guarda all’Italia

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Grazie a una strategia digitale innovativa e alla collaborazione con i principali portali di aste online, la casa d’asta tedesca Karl & Faber è oggi una delle realtà più dinamiche dell’intera regione DA-CH che comprende Germania, Austria e Svizzera. 

Fondata a Monaco di Baviera nel 1923 ad opera dello storico dell’arte Georg Karl e del filologo tedesco Curt von Faber du Faur, è dal 2003 proprietà della famiglia Keim che ne ha ampliato il mercato ben oltre i paesi di lingua tedesca e che oggi guarda con interesse al mercato italiano mentre si avvicina il centenario dalla fondazione.

Ne abbiamo parlato con Teresa Meucci, storica collaboratrice di Collezione da Tiffany e da poco nominata Esperta e Referente in Italia per la casa di Monaco di Baviera.

 

Nicola Maggi: Il 2020 è stato un anno durissimo per il mercato dell’arte, come è andata in Germania?

Teresa Meucci: «In generale la crisi del Covid non ha toccato il mondo delle aste in Germania, anzi il mercato tedesco ha dimostrato grande resilienza, stabilità e una domanda costante a tutti i livelli di prezzo. La qualità e la voglia di novità hanno continuato a stimolare gli acquisti, sia per i collezionisti più esperti, sia per i nuovi acquirenti, confermando l’arte come uno dei migliori investimenti.

La nostra casa d’aste  nello specifico non ha subito alcun stravolgimento o rallentamento economico, anzi. I risultati raggiunti nelle due aste svoltesi in pieno Covid  hanno reso il 2020  l’anno più redditizio per Karl & Faber dalla sua fondazione nel 1923. Abbiamo registrato un incremento di fatturato totalizzando più di 20 milioni di euro e una sentita partecipazione di bidders sia italiani che internazionali.

Non dimentichiamoci che il governo federale tedesco nel 2020 ha investito 3 milioni di euro per  l’acquisizione di opere di arte contemporanea (di valore inferiore a € 20.000) per la propria collezione, aiutando in questo modo artisti e gallerie tedesche, e stimolando sia la produzione artistica che le vendite».

 

Teresa Meucci, Esperta e Referente in Italia per Karl&Faber

N.M.: Qual è stato il “segreto” di questo successo?

T.M.: «Sicuramente un grande lavoro di squadra e l’estrema cura con cui selezioniamo le opere, valutandone attentamente qualità, condizioni e provenienza. Non ultima la passione e la dedizione al nostro lavoro, insieme alla capacità di intercettare il gusto e l’attenzione dei più grandi collezionisti internazionali ha fatto si che una delle aste di dicembre, intitolata “Tendenze dell’Astrazione” si sia conclusa con il 100% di lotti venduti. 

A fronte della difficile situazione,  ci siamo adattati rapidamente su nuove piattaforme, a nuove modalità di lavoro. Siamo rimasti vicini ai nostri clienti, sia telefonicamente che per email, ma anche tramite i canali social, che si sono rivelati  estremamente utili per mantenere vivi i contatti, e offrire contenuti culturali di qualità. 

Ovviamente durante il lockdown non è stato possibile svolgere eventi e aste dal vivo, abbiamo quindi cercato di  rinnovare la nostra offerta  proponendo nuovi format di aste, come le aste on-line in diretta streaming. Abbiamo anche delle aste solo online nei mesi intermedi che precedono le aste principali in presenza». 

 

N.M.: Che rapporti avete con il collezionismo italiano?

T.M.: «Ottimi direi e in crescita costante. Negli ultimi anni  abbiamo incrementato sempre di più la presenza di arte italiana nei nostri cataloghi, suscitando forte interesse da parte della clientela sia internazionale che italiana. 

Grazie all’offerta estremamente varia e alla qualità dei lotti proposti, si è registrata una maggior partecipazione dei collezionisti italiani, che hanno intravisto ottime possibilità di investimento e mostrato un buon interesse anche per lotti di autori tedeschi quali Baselitz, Penck, Uecker.

La mia presenza in Italia ha sicuramente agevolato i rapporti sia con gallerie che collezionisti, in passato frenata anche per il semplice ostacolo della lingua, che potrebbe scoraggiare in un primo approccio.  Sono a disposizione  per visionare opere e collezioni, e fornire informazioni, stime, valutazioni a riguardo.  La vicinanza al cliente, e la cura dei rapporti personali è  uno dei nostri principali punti di forza». 

 

Paolo Scheggi, Zone Riflesse, acrilico blu su tre tele sovrapposte, 1963, 60x60x5,5 cm. Stima: € 180.000/250.000. Highlight dell’asta di Arte Contemporanea, 15 luglio 2021, Monaco di Baviera

N.M.: Parlavi di una sempre maggior presenza di arte italiana nei vostri cataloghi… qual è il trend della sua domanda sul mercato tedesco?

T.M.: «L’interesse per i lotti top quality si mantiene elevato. I grandi nomi storicizzati esercitano sempre un fascino particolare: dai protagonisti della prima metà del Novecento come Depero, De Chirico, Morandi, ai maestri del post-war come Boetti, Fontana, Accardi, Dorazio. L’Arte Povera è indubbiamente uno dei trend in ascesa nel mercato tedesco, come lo è sul piano internazionale. Quello tedesco è un collezionismo molto colto e preparato, che vede anche i propri musei come buyers molto attivi». 

 

N.M.: Quando saranno le vostre prossime aste?

T.M.: «In questi giorni abbiamo conluso la raccolta opere per le prossime aste di arte moderna e contemporanea, previste il 14 e 15 luglio nella nostra sede principale a Monaco di Baviera. Tra gli highlight italiani vi sono opere storiche di grande qualità e dall’eccellente provenienza a firma di autori quali Bonalumi, Dadamaino, Dorazio, Perilli, Scheggi, Schifano. I maestri internazionali saranno presenti con capolavori di Chillida, Ernst, Hartung, Sol Lewitt, Klee, Opalka, Renoir, Warhol, per citarne alcuni».

 

Hans Hartung, T-1970-H37, acrilico su tela, 1970, 102 x 130 cm. Stima: € 150.000/200.000. Highlight dell’asta di Arte Contemporanea, 15 luglio 2021, Monaco di Baviera

N.M.: Per il futuro state pensando ad una possibile espansione nel nostro Paese? 

T.M.: «Sicuramente desideriamo continuare a investire nel mercato italiano e l’idea di aprire un ufficio in Italia è tra i nostri obiettivi, come quello di sviluppare collaborazioni sempre più durature, stabili e prolifiche con i nostri venditori e clienti». 

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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