Arte, musica è tecnologia sono i macro-ingredienti alla base della mostra “Promptitude” di Jean-Michel Jarre che il MEET Digital Culture Center ospita dal 4 giugno al 7 settembre 2025. Inserita nel programma di The News Atlas of Digital Arts 2025, la mostra esplora l’Intelligenza artificiale non come semplice strumento ma come partner creativo.
“Promptitude” come spiega Jarre “è una riflessione sulle aree di frizione tra linguaggio, immagine, suono e macchina”, l’artista ci pone di fronte a questioni estremamente sensibili che ci interrogano su cosa rimanga di umano in un’immagine generata da un sistema probabilistico e quale sia il nostro rapporto con l’ibridazione.
Nello specifico l’opera consiste in 19 ritratti di creature per metà umanoidi e per metà algoritmiche, sospese tra il mondo umano e quello meccanico. Ogni ritratto digitale è frutto di un processo doppio: la prima fase è il risultato di un “prompt”, una sorta di haiku 3.0, un’istruzione testuale indirizzata a un’intelligenza artificiale.
Come spiega lo stesso Jarre: «Un prompt è per l’IA ciò che un haiku è per la poesia, un’essenza breve ma potente che apre un mondo in poche parole. Un haiku cattura l’istante, un prompt cattura l’intenzione, entrambi trasformano poche parole in una visione inaspettata».
Durante la seconda fase il processo si inverte ed è l’artista che chiede all’AI di generare un prompt dall’immagine, una sorta di interpretazione spontanea da parte della macchina, come in un gioco di specchi. Infine, ogni ritratto è stato stampato su una tela fisica come ritorno alla materia.
Da questo processo creativo si generano titoli poetici, ambigui, a volte assurdi, che completano ogni opera, come un tentativo di interpretazione spontanea dell’IA sull’identità di queste creazioni, come se l’AI avesse capacità di pensiero e di critica.
L’opera di Jarre riflette anche sulla dimensione temporale della creazione contemporanea: il tempo umano, fatto di lentezza, intuizione e meditazione, si confronta con la velocità istantanea delle tecnologie generative. In questa tensione si specchia la nostra condizione moderna.
L’esperienza espositiva è arricchita ulteriormente dall’ambiente sonoro: da compositore e producer, Jarre non poteva non includere il suono nella sua arte. Tramite l’applicazione musicale generativa EŌN alimentata con le sue composizioni sonore, ha prodotto una composizione infinita e non ripetitiva che diventa la colonna sonora di accompagnamento della mostra, riecheggiando la singolarità dell’esperienza umana: “il suono funziona come il respiro del progetto: casuale, sensibile e fuori controllo”.
EŌN è disponibile anche come app sulla piattaforma iOS ed è il perfetto complemento acustico per questo viaggio nel futuro della creatività uomo-macchina.
Jean-Michel Jarre (Lione, 1948) è compositore, producer e performer. È un pioniere della musica elettronica e nell’uso della tecnologia e della produzione audio multicanale, la tecnologia è in prima linea in ogni suo lavoro. Recentemente ha esplorato il mondo della performance VR e del metaverso. Con 85 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, Jarre ha calcato alcuni dei palcoscenici più iconici del mondo per diffondere il suo messaggio creativo, culturale e ambientale. È ambasciatore UNESCO per l’educazione, la scienza e la cultura e vincitore della Medaglia Stephen Hawking per la comunicazione scientifica. La mostra “Promptidute” è il risultato del rapporto speciale tra Jarre e il MEET, infatti l’artista aveva già partecipato, nel 2024, a un incontro del ciclo Meet the Media Guru e aveva presentato l’Opera Totale – Stagione Italiana 2025. Jean-Michel Jarre è stato inoltre invitato alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (dal 10 maggio al 23 novembre 2025), dove presenterà Oxyville, un’installazione musicale immersiva creata con il coordinamento artistico del Meet e ispirata al suo ultimo album Oxymore.
Il MEET è il primo Centro Internazionale in Italia per la diffusione dell’arte e della tecnologia, si trova a Milano, in viale Vittorio Veneto 2.