Palinsesti sempre più ricchi per le gallerie e gli spazi espositivi italiani che con l’avanzare della bella stagione stanno inaugurando tantissime mostre. Cerchiamo, allora, di orientarci un po’ e di vedere insieme quali sono gli appuntamenti più interessanti del mese di giugno. A partire da “Antitesi”, tripersonale degli artisti Francesco Barbieri, Daniele Cestari e Massimo Gasperini, che aprirà il 2 giugno prossimo negli spazi della Galleria La Linea di Montalcino. Curata da Matteo Scuffiotti, la mostra rappresenta una novità assoluta per i tre autori, noti sia in Italia che all’Estero per una produzione assolutamente incentrata sulla rappresentazione dei centri urbani. Al contrario – con “Antitesi”- Barbieri, Cestari e Gasperini accettano per la prima volta la sfida di confrontarsi in una dimensione inesplorata: quella della campagna rurale e del paesaggio naturale in genere. I percorsi individuali attraverso i quali i tre giungono a questo singolare confronto risultano necessariamente molto diversi fra loro, ma si incentrano su stimoli, domande, e bisogni, che scopriremo essere assolutamente complementari.
Rimanendo in Toscana, a Firenze, dopo le grandi retrospettive monografiche di Giuseppe Penone, Antony Gormley e Jan Fabre, e la collettiva Ytalia, dal 2 giugno di quest’anno gli spalti e la palazzina del Forte di Belvedere ospiteranno Gong, una imponente mostra antologica dedicata a Eliseo Mattiacci, tra i grandi protagonisti dell’arte contemporanea, uno dei pionieri dell’avanguardia italiana della fine degli anni Sessanta, artefice della sperimentazione e del rinnovamento in scultura, ispirato inventore di iconografie cosmologiche e di nuove relazioni spaziali e concettuali tra arte e natura, tra uomo e ambiente. Venti le sculture in mostra, assieme a circa 80 disegni che per la prima volta in assoluto renderanno merito all’attività grafica sempre altissima di Mattiacci.
Il 3 giugno a Brignano, in provincia di Bergamo, aprirà invece i battenti la seconda mostre del progetto Le stanze del contemporaneo e fino al 15 luglio sarà visitabile la mostra Spatium, curata da Angela Madesani. La mostra si compone prevalentemente di sculture, installazioni e opere di grande formato: da Giulia Marchi che presenta un’opera proprio focalizzata sul concetto di spazio, a Nicolò Cecchella che lavora sia con scultura che con fotografia, fino a Gregorio Botta, solo per citarne alcuni degli artisti coinvolti, i cui lavori dialogano e si confrontano in cornici di eccezione: da Palazzo Botti a Torre Pallavicina residenza di villeggiatura estiva degli Sforza, a Palazzo Visconti a Brignano, leggendaria residenza dell’Innominato raccontato dal Manzoni e, per rimanere in tema letterario il Castello di Pagazzano che accolse il Petrarca che proprio nelle sue sale compose i Trionfi. E ancora il settecentesco Palazzo Giovanelli a Morengo e Villa Colleoni a Cortenuova.
A Milano, fino al 13 luglio, Susanne Kutter presenta una serie di nuovi lavori concepiti appositamente per la mostra Lost in the middle of the street negli spazi della MAAB Gallery. Il lavoro video e installativo di Susanne Kutter da sempre ruota intorno ai meccanismi che creano e sedimentano in ognuno di noi certezze e aspettative, per poi eluderle e frustrarle attraverso piccole e grandi catastrofi quotidiane. L’installazione realizzata per MAAB Gallery ci trasporta in un anonimo parcheggio sotterraneo la cui visione lascia però spazio a diverse perplessità percettive e alla materializzazione di estranianti presenze che sta all’osservatore individuare e che si ripresentano anche nei light-boxes che accompagnano questo lavoro. Smuovere e sovvertire uno stato di quiete ordinata e sfidare le leggi della logica sembrano così essere temi ricorrenti del lavoro di Susanne Kutter, come avviene puntualmente nelle altre opera in mostra.
Fino al 23 giugno, invece, A+B Contemporary Art di Brescia ospita Unterwasser, terza mostra personale in galleria dell’artista Nazzarena Poli Maramotti che presenta una nuova serie di dipinti in cui il soggetto del paesaggio viene indagato da diverse prospettive. Le opere appositamente realizzate sono installate nello spazio della galleria in forte relazione con una serie di sculture a parete ed altri interventi spaziali e tridimensionali.
A Roma, il 6 giugno alle 19.00 la galleria Matèria inaugura la doppia personale Giorgio Di Noto | Sulla distanza delle immagini // Sara Palmieri | La forma del silenzio. Giorgio Di Noto e Sara Palmieri sono due artisti che attraverso la loro ricerca riflettono sui limiti e sulle possibilità della percezione. In questa occasione le due stanze di Matèria sono trattate come due spazi separati in cui fruire di due mostre personali in una volta sola. Giorgio Di Noto presenta nella prima sala una selezione di diversi lavori che convergono sui concetti di temporaneità, materialità e distanza. Sara Palmieri presenta nella seconda e più ampia sala di Matèria un allestimento site specific. La forma del silenzio pone un interrogativo: si può rompere il muro che separa l’uomo dalla sua percezione limitata di tempo, spazio e infinito. L’artista prova a rispondere a questa domanda esplorando il rapporto tra silenzio, flusso emozionale ed esplosione catartica che porta ogni essere umano a sentire il desiderio di trascendere, di ricongiungersi al metafisico.
Si intitola L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2018, invece, la mostra che il 7 giugno prossimo inaugurerà a al Palazzo delle Esposizioni di Roma e che fino al 2 settembre proporrà una selezione di oltre duecento fotografie e libri fotografici provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, costituita con lo scopo di promuovere la conoscenza delle più originali interpreti nel panorama fotografico italiano dalla metà degli anni Sessanta a oggi. La collezione – unica nel suo genere in Italia – è composta da opere fotografiche realizzate da circa settanta autrici appartenenti a generazioni ed ambiti espressivi diversi.
Nello stesso giorno, sempre nella capitale, la galleria Francesca Antonini Arte Contemporanea inaugura la collettiva terra – cotta che presenta una riflessione circa il ritorno di un materiale antico quanto l’uomo, ma mai così attuale come nella produzione artistica contemporanea. Gli autori invitati, differenti per formazione e provenienza, mostrano, tramite le loro opere, una moltitudine di modalità di trattamento dell’argilla prima e della terracotta o della ceramica poi: Manuela Cirino, Annalisa Guerri, Emiliano Maggi, Davide Monaldi, Benedetto Pietromarchi e Davide Rivalta.
Ancora a Roma, fino al 23 giugno Montoro12 Contemporary Art ospita la seconda mostra personale in galleria di Emmanuele De Ruvo dal titolo Metha-Phora, dal fisico al morale. Le opere ideate e progettate per questa mostra sono unite da un unico filo conduttore: la metafora. Le leggi fisiche che regolano il funzionamento delle opere esposte, nell’atto della contemplazione, rimandano a questioni di tipo emotivo e morale. Le condizioni delle opere, perlopiù statiche, rappresentano azioni o decisioni che l’uomo deve prendere o affrontare. L’intento è quello di scatenare nel fruitore una reazione di tipo percettivo che, passando per l’organismo e dilatandosi ai sensi, genera pensiero. È quest’ultimo il vero protagonista della mostra, ossia il transfert fra l’opera e il fruitore (meta-phora/trasferimento). In mostra sono esposti lavori per la maggior parte inediti.
Fino al 23 giugno lo Spazio K di Urbino ospita Tre notturni, la personale dell’artista Silvia Mariotti, secondo appuntamento di Cambi di rotta, progetto a cura di Umberto Palestini, nelle Grandi Cucine di Palazzo Ducale ad Urbino. Con Tre notturni Silvia Mariotti realizza un’installazione site specific che coinvolge gran parte del perimetro dello Spazio K, assemblando sculture, fotografie, light box e neon; crea una topografia e una mappa sensoriale dove i modelli ispiratori sono il celebre San Francesco riceve le stimmate di Federico Barocci – uno dei più apprezzati «notturni» della storia dell’arte –, un arazzo fiammingo del XVI secolo, Bosco con animali esotici, ambedue conservati nelle stanze di Palazzo Ducale, e l’omonimo componimento di Fryderyk Chopin, massimo compositore del romanticismo musicale.
Dal 14 giugno prossimo inaugura al Castello Aragonese di Otranto la grande mostra ‘900 in Italia. Da De Chirico a Fontana, una ricognizione sulla storia dell’arte del secolo scorso attraverso l’esposizione di oltre quaranta opere, alcune delle quali inedite, di riconosciuti maestri, tra i quali Renato Guttuso, Mario Schifano, Mimmo Rotella, Jannis Kounellis, Fausto Melotti, Achille Perilli e Michelangelo Pistoletto. La mostra, curata da Luca Barsi e Lorenzo Madaro, si propone di indagare un secolo straordinario per l’arte e la cultura italiana nelle sue declinazioni più sofisticate, dalla Metafisica all’astrazione di Forma 1, dall’Informale alla Pop Art, dall’Arte Povera alla Transavanguardia, ovvero i maggiori movimenti che hanno costellato il secolo scorso, anche nel contesto internazionale.
Infine, ci piace segnalarvi l’ampia antologica Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica, realizzata in collaborazione con la Fondazione Theodore Strawinsky, allestita presso Casa De Rodis a Domodossola, che fino al 27 ottobre prossimo ripercorre le tappe della lunga carriera dell’artista, figlio del celebre compositore, contestualizzando le varie fasi del suo stile, ma soprattutto immedesimandosi nello sguardo di Théodore per esplorarne il processo creativo. Erano 40 anni che in Italia non gli dedicava una mostra e questa può essere un bella occasione per riscoprire l’opera.