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Aste: finale di stagione nel segno di Finarte e Wannenes

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Ultimo giro di cataloghi per quanto riguarda le aste del 2022, con Finarte e Wannenes che battono a Milano i loro lotti di arte moderna e contemporanea, rispettivamente il 19 e il 21 dicembre prossimi.

Iniziamo da Finarte che, per il suo appuntamento di lunedì 19 dicembre, ha selezionato 309 lotti guidati da un elegante Concetto Spaziale, Attesa (1968) di Lucio Fontana – con un solo, nettissimo, taglio su fondo bianco (lotto 143, stima: 400-600.000 euro) – e da un lavoro del 1964 di Paolo Scheggi, la cui presenza in asta sta tornando ad aumentare dopo alcuni anni in cui si era rarefatta. L’opera in questione è Zone riflesse (1964), proposta al lotto 140 con una stima di 240-350.000 euro.

LOTTO 140 – PAOLO SCHEGGI, Zone riflesse, 1964. Acrilico rosso su tre tele sovrapposto, cm 90 x 90 x 5,5

Oltre a Fontana e Scheggi, completa il trittico dei top lot di Finarte troviamo un particolarissimo lavoro di Mimmo Rotella che ci conduce agli anni che precedono la sua prima esposizione del 1951. Si tratta di Concentrico (1950), opera profondamente materica, realizzata con colla, gesso, pittura e bruciature su faesite, passata anche dalla collezione Peruzzi (lotto 119, stima: 100-150.000 euro).

LOTTO 119 – MIMMO ROTELLA, Concentrico, 1950. Tecnica mista su faesite, colla, gesso, pittura, bruciature, cm 74 x 55

Tra le opere più interessanti del catalogo Finarte abbiamo, poi, la tela Cavalli al Pascolo (1952-62) di Antonio Ligabue (lotto 85, stima: 80-120.000 euro) il cui mercato, dal 2017, è cresciuto con costanza fino a surriscaldarsi negli ultimi due anni non solo in termini di lotti, ma soprattutto di fatturato con sia il 2021 che il 2022 che si sono attestati sul milione di euro.

LOTTO 85 – ANTONIO LIGABUE, Cavalli al pascolo, 1952/1962. Olio su tela, cm 60 x 80

Tre delle sua aggiudicazioni più alte si sono avvenute, infatti, proprio in questi anni, tra le quali la vendita, per un hammer price di 280.000 euro, dell’olio Leopardo con serpente (1953-55) da Bolaffi il 19 maggio scorso. Aggiudicazione che ha eguagliato il record del 2019 realizzato da Pandolfini con l’opera Autoritratto (1960-61).

Da segnalare, infine, la presenza in catalogo di Senza titolo n. 9 (1960) di Afro (lotto 129, stima: 50-70.000 euro) e di un bellissimo lavoro del 1972 di Emilio Isgrò, dove le sue “cancellature poetiche” assume anche un tono “politico”: (ANSA) sulla morte dell’ – vicino; tra il secondo ed il (lotto 262, stima 50-60.000 euro).

LOTTO 12 – GIORGIO DE CHIRICO, Mele, 1958 circa. Olio su tavola, cm 20 x 30

Decisamente più condensato il catalogo messo insieme, invece, da Wannenes per la sua asta milanese di mercoledì 21 dicembre. 49 in tutto i lotti selezionati dal dipartimento guidato da Guido Vitali e Pier Matteo Carnaroli, tra i quali emergono la natura morta Mele (1958 circa) opera tarda di Giorgio De Chirico (lotto 12, stima 30-40.000 euro) nella quale il Pictor Optimus triprende soggetti già sperimentati in età giovanile; Notte della Luna (lotto 20, stima 40-50.000 euro), tela del 1950 a firma di Marino Marini e nella quale ritroviamo uno dei temi più cari all’artista toscano: la Pomona, simbolo etrusco della fertilità, della femminilità prosperosa ed accogliente. Il tratto è elegante, tipico di chi porta nel sangue la tradizione italiana per il bello.

LOTTO 20 – MARINO MARINI, Notte della Luna, 1950. Olio su tela, cm 61 x 42,5

Tra i lotti di maggior interesse abbiamo poi due lavori di Salvo, rispettivamente del 2007 e 2009: “Una gita in montagna” (lotto 25, 35-40.000 stima euro) e “Una domenica di gennaio” (lotto 26, stima 30-40.000 euro). In modo analogo a quanto detto poc’anzi per Liguabue, anche il mercato dell’artista siciliano, rimasto abbastanza stabile fino a pochi anni fa, ha iniziato a riscaldarsi arrivando a realizzare, nell’ultimo trienni, i suoi fatturati d’asta più alti di sempre.

Proprio 2022 è stato su questo fronte un anno record per Salvo con un turnover che già si attesa sopra di 944.000 euro e il suo indice dei prezzi che fa registrare una crescita superiore al 10%. Risale a pochi mesi fa, peraltro, il suo record d’asta, realizzato da Blindarte il 29 giugno scorso con l’opera La Valle (2003), battuta per un hammer price di 125.000 euro. E sempre di quest’anno è anche la seconda aggiudicazione più alta: 110.000 euro per la tela La Valle (2001) venduta da Boetto il 22 ottobre scorso.

LOTTO 25 – SALVO, Una gita in montagna, 2007. Olio su tela, cm 50 x 70

A conferma dell’analisi fatta parlando del catalogo Finarte, anche la selezione di Wannenes propone due lavori di Antonio Ligabue: Aratura del 1952 e, soprattutto, Cavaliere con paesaggio del 1956 (lotto 14, stima: 35-45.000 euro). Chiudiamo questa ultima lettura catalogo 2022, con la segnalazione della presenta, nel catalogo dell’asta del 21 dicembre prossimo, anche di Schuettbld (2008), lavoro di Hermann Nitsch proposto al lotto 45 con una stima di 28-32.000 euro.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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