L’Angamc – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, il 30 aprile scorso, ha inviato una lettera al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, per sollecitare l’apertura di un immediato dialogo su temi strategici per un settore duramente colpito dalla prolungata chiusura degli spazi espositivi e dalla sospensione degli eventi fieristici.
«La maggior parte delle gallerie d’arte – si legge nella lettera firmata dal Presidente dell’Associazione, Mauro Stefanini – sono piccole imprese con lavoratori dipendenti e reti di artisti che fanno affidamento esclusivamente su ricavi generati dalle vendite delle gallerie stesse. L’inattività di questo periodo e la conseguente perdita di entrate renderanno sempre più difficile per queste gallerie supportare i loro dipendenti e i loro artisti».
«Se non sarà intrapresa alcuna azione – prosegue Stefanini – queste attività non sopravvivranno e molti artisti rimarranno privi di supporto mettendo così a rischio il loro contributo culturale, sociale ed economico di cui le gallerie sono portatrici». Ad allarmare in modo particolare i galleristi italiani, spiega il presidente Angamc, la «prospettiva sempre più concreta di posticipare e annullare le principali manifestazioni fieristiche del settore, nazionale e internazionale» da cui deriva circa il 70% del fatturato delle gallerie d’arte.
Per Stefanini, dunque, non c’è tempo da perdere, ma servono risposte concrete e immediate per salvaguardare le 500 gallerie di arte moderna e contemporanea oggi attive in Italia e che ogni anno organizzato oltre 5.000 mostre. Per un settore che, compreso l’indotto, dà lavoro a 10.000 addetti, tra gallerie, artisti, curatori, restauratori e trasportatori specializzati.
Il tutto per un giro d’affari di diverse centinaia di milioni a cui andrebbe sommato quello derivante dal turismo che, ad esempio, ruota attorno agli eventi fieristici, creando effetti positivi anche nel tessuto economico delle città, in particoalre per i settori nel alberghiero e ristorativo.
Ma quali sono le richieste fatte dall’Angamc? Un intervento immediato su Art Bonus, IVA primo mercato, IVA importazioni, SIAE/diritto di seguito. Misure che l’assocazione ha più volte portato sul tavolo del Ministero della Cultura e che oggi, più che mai rappresentano degli elementi fondamentali per porre le basi per il rilancio futuro del sistema Arte. E, nell’immediato, anche per sua sopravvivenza. «Questa eccezionale fase di crisi – conclude infatti Mauro Stefanini – potrebbe mettere in discussione la riapertura di molte gallerie in Italia, rischiando così la perdita di un know how unico al mondo oltre all’opportunità di sviluppo e di crescita del Paese».
Leggi anche -> Gallerie italiane in affanno: le richieste di Angamc per un rilancio del mercato