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Contemporary Art Market 2021: una ripresa senza precedenti

del

Da quel che emerge nel report di ArtPrice sul mercato dell’arte contemporanea nell’anno 2020-2021, la crisi pandemica globale non ha scalfito il mercato che si è rafforzato e consolidato.

L’anno 2019-2020 si era chiuso negativamente, con un -34% del fatturato globale, ma l’ultimo periodo ha più che tamponato le perdite e il fatturato globale è arrivato a 2,7 miliardi di dollari, con più di 100.000 transazioni – 10 volte in più rispetto al 2000 – e un tasso di invenduto molto basso: al 30%,  il 5% in meno rispetto al semestre precedente.

Quest’ultimo dato è molto importante perché conferma il fatto che domanda e offerta sono in equilibrio e che il 70% delle transazioni va a buon fine.

Le vendite online, che hanno avuto un potenziamento nel Marzo 2020 per tamponare il problema degli spostamenti durante la pandemia, hanno compensato le perdite e agguerrito i collezionisti di tutto il mondo, che hanno così potuto sfidarsi a colpi di rialzi da ogni angolo del globo.

A guidare il mercato è il Contemporaneo, che chiude l’anno con +400% rispetto al 2000, mentre il Post War si ferma al +147%. Dal report emergono altri dati record: 363 opere hanno superato il milione di dollari, delle quali 26 sono state battute a più di 10 milioni.

 

Come analizzato già in precedenti articoli, anche il report di ArtPrice sottolinea un trend importante dell’ultimo anno: gli NFT. Le opere vendute in blockchain, infatti, rappresentano il 2% del mercato globale ma già nove di queste hanno superato il milione di dollari.

Il record assoluto è stato raggiunto dalla vendita di Christie’s a metà marzo 2021 con l’opera Everyday: The First 5000 Days (2021) di Beeple, battuta a 69,3 milioni di dollari, che ha consacrato l’artista come il terzo più ricco del mondo ancora vivente, dopo Koons e Hockney. Con la vendita di due lotti, Beeple rappresenta il 3% del mercato globale.

Gli NFT stanno stimolando il mercato, i collezionisti e i musei: il miliardario indiano Sundaresan, che ha acquistato l’opera di Beeple, ha dato inizio alla sua collezione di Crypto Arte, unica al mondo; molte opere di artisti come Warhol e Banksy stanno venendo trasformate in NFT battendo cifre record rispetto agli originali reali; gli Uffizi stessi hanno trasformato in NFT il Tondo Doni di Michelangelo per venderlo a 170.000$ e lo faranno con altre opere antiche per ottenere finanziamenti.

Negli ultimi quattro mesi sono stati spesi 127,6 milioni di dollari per 100 lotti di opere NFT. E’ un trend che non si può più ignorare o sottovalutare, soprattutto per le opere che nascono già pensate come NFT, di artisti viventi e iper-contemporanei, piuttosto che quelle trasformate in un secondo momento.

 

Gli artisti che hanno raggiunto un fatturato d’asta più alto sono: Jean-Michel Basquiat, le cui vendite rappresentano il 14% del fatturato globale nel 2021 con 35,8 milioni di dollari spesi in soli 162 lotti venduti.

L’artista risulta infatti apprezzatissimo non solo nel mercato occidentale, ma anche in Asia; Beeple e il cinese Chen DanQing, che supera Damien Hirst nei Top 20 artisti per fatturato annuo, con 22,5 milioni di dollari in soli sei mesi. Un’ascensione di prezzo del 60%.

Analizzando i dati dei numeri di lotti venduti, è palese l’apprezzamento per la Street Art e le opere vicine ai Manga, due tipi di arte davvero popolare che si affermano a livello globale per fama e per apprezzamento.

I tre artisti che hanno venduto un numero maggiore di lotti, infatti, sono accomunati dal fatto che hanno collezionisti famosi, VIP, influencer, che mostrano anche sui social le opere che acquistano, rafforzando la loro popolarità.

Inoltre, sia Banksy, KAWS e Murakami, vendono opere che coprono tutte le fasce di prezzo, anche quelle più basse con multipli molto prolifici.

 

Il mercato asiatico si conferma come sempre più potente: nel 2021 l’Asia ha rappresentato il 40% del valore globale del mercato dell’arte. Hong Kong si afferma come nuovo hub, con il tasso di invenduto più basso al mondo, il 10%, e 129 opere contemporanee che hanno superato il milione di dollari in battuta d’asta.

Questi risultati sono ovviamente frutto del lavoro da parte delle tre grandi case d’asta Christie’s, Sotheby’s e Phillips, che da anni provano a diversificare le vendite e le collezioni asiatiche, importando e riuscendo a far apprezzare anche gli artisti più “americani”.

Anche le aste online hanno permesso ai collezionisti asiatici di aumentare il numero di acquisti: l’86% dei clienti dell’asta congiunta di Phillips e Poly Auction del 7-8 giugno (90,4 milioni di dollari di fatturato totale) erano asiatici.

Tra gli artisti più apprezzati in Asia, soprattutto nell’ultimo anno, c’è Basquiat: tre delle opere vendute in Asia hanno superato in asta i 35 milioni di dollari, tra cui il record del 23 marzo, Warrior (1982) venduto da Christie’s a 36,1 milioni.

Basquiat si posiziona al secondo posto nella classifica dei 3 artisti più apprezzati in Asia, con un fatturato totale di 118,2 milioni di dollari e 14 lotti venduti. Segue al terzo posto Liu Ye, che vede il suo fatturato del 2021 salire a 55,2 milioni di dollari e 85 lotti venduti.

L’artista cinese ha subito un incremento di apprezzamento sul mercato soprattutto dopo il suo ingresso nel 2019 nella scuderia di Zwirner, che ha sottolineato quante poche opere ci siano sul mercato – solo 350 in 30 anni di produzione – rendendo la concorrenza ancora più agguerrita.

Il più apprezzato è il giapponese Yashimoto Nara, che con 358 lotti venduti raggiunge i 137,5 milioni di dollaro di fatturato in Asia, un successo che riflette l’importanza dell’estetica Manga nelle collezioni asiatiche.

 

Il primo semestre del 2021 vede nel mercato dell’arte occidentale una crescita del 50% in più rispetto all’anno precedente, con più di 50 mila opere contemporanee vendute in soli sei mesi, circa il 32% in più.

L’arte moderna e Post War invece chiudono in negativo: meno 8% la prima e meno 4% la seconda. New York rimane il cuore pulsante del mercato in Occidente: Christie’s chiude qui l’anno con 414,6 milioni di fatturato, Sotheby’s con 270,2 milioni di dollari, mentre nel Regno Unito Christie’s fattura 147,9 milioni e Sotheby’s 152,4 milioni di dollari.

In Occidente, il 58% del mercato viene realizzato dagli Stati Uniti, il 28% dal Regno Unito; l’Italia rappresenta l’1% di questo enorme mercato, con soli 15 milioni di dollari fatturati.

L’artista che ha fatturato maggiormente in Occidente è di nuovo Basquiat, che ottiene 267,6 milioni di dollari con 152 lotti venduti: la vendita migliore è stata quella di Christie’s per In this case (1983) a 81 milioni di dollari.

Al secondo posto troviamo il “sempreverde” Banksy che ottiene un fatturato di 147,2 milioni di dollari e 1210 lotti venduti: il 23 marzo Christie’s batte a Londra il nuovo top lot di carriera dell’artista e Game Changer (2020) raggiunge i 19,9 milioni di dollari. Infine, troviamo al terzo posto Beeple e la vendita della prima opera NFT di Christie’s che ha battuto ogni record.

Il 2021 si è posizionato come uno degli anni migliori per il mercato dell’arte globale dell’ultimo ventennio, e ha consacrato trend come il mercato asiatico, la novità degli NFT, l’apprezzamento per il Contemporary e per artisti molto giovani, occidentali ed africani, per l’arte sociale, politica e impegnata.

Il terrore per le conseguenze delle chiusure nel 2020 di case d’asta e gallerie è stato bloccato per tempo dalle aste online e dalle rivoluzioni come la Crypto-Arte: il mercato dell’arte è solido.

 

Deborah D'Agostino
Deborah D'Agostino
Nata a Milano nel 1995. Laureata in Scienze dei Beni Culturali e studentessa di Arte, Valorizzazione e Mercato a Milano. Da sempre, l’arte è il suo più grande amore e istinto naturale. Appassionata di mercato dell’arte e di aste, negli ultimi anni si dedica ad analisi di mercato di artisti e correnti artistiche diverse. Partecipa attivamente a diversi progetti di collaborazione con artisti emergenti e si dedica a svariate attività culturali.

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