Restauratore di dipinti antichi e contemporanei, ha intrapreso un percorso di approfondimento del design grafico e dell’arte del ‘900 italiano collaborando con Fondazione Cirulli di Bologna. Ha partecipato alla scrittura del libro "Milano, la città che disegna", catalogo del neonato Circuito lombardo Musei Design. Attualmente collabora come grafico con la casa editrice indipendente Sartoria Utopia.
I nuovi processi di sviluppo sostenibile evocati dalla Convenzione di Faro coinvolgono anche il patrimonio culturale sul quale è necessario investire per il futuro. Un contesto rinnovato cambia anche il mondo di operare dei conservatori.
La digitalizzazione della cultura tra bad practice e casi virtuosi. Partendo dalla consapevolezza che smaterializzando l’esperienza sensoriale si limita, in qualche modo, anche la capacità ragionativa e creativa della mente umana.
Lo Storytelling è ormai uno strumento di marketing ampiamente usato anche in campo culturale. Ma oggi occorre sposare l’emotività con la missione educativa dei Musei.
Prevenire è meglio che curare. Vale in ambito medico, ma anche in quello artistico, con la figura del restauratore che diviene sempre più specializzata e dalla spicata sensibilità scientifica.
Prima di Natale, in occasione dell'asta Bid for the Louvre, è stato venduto un incontro ravvicinato la celebre Monna Lisa: capitalismo di brand o cultura?
Il mondo sembra muoversi in base a questo continuo scontro tra conservatori e progressisti che dovrebbe portare a una sintesi, che il più delle volte, però, non arriva.
Il patrimonio culturale è spesso uno dei primi obiettivi in caso di guerra. Vi siete mai chiesti come mai? Per rispondere a questa domanda è necessario riflettere sul ruolo del patrimonio culturale.
Con questo editoriale ci limiteremo dunque ad alcune constatazioni e impressioni generali, e indicazioni chiave per orientarsi fra Esposizione principale, Padiglioni Nazionali e Collaterali da non Perdere.