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Nel mondo delle aste l’online avanza: tra live e mercati P2P

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Dopo il Covid il mondo della compravendita online è esploso dando vita ad un numero sempre più affluente di acquirenti, non solo nel mercato generico, ma anche in quello dell’arte. Nell’era pre-covid, le aste online erano già esistenti all’interno delle case d’asta o in piattaforme di vendita esclusivamente online (come Catawiki, nata nel 2008) o, ancora più specializzate nel settore dell’arte (come Singulart, dal 2017), ma in maniera stabile e meno proficua. Nella prima metà del 2020, invece, Christie’s, Sotheby’s e Phillips, ad esempio, iniziano a registrare un fatturato 5 volte maggiore rispetto allo stesso periodo del 2019, raggiungendo un totale di circa 370 milioni di dollari.

Secondo la ricerca di Hiscox del 2020, l’80% delle piattaforme di vendita d’arte online riponevano grande fiducia in questa modalità alternativa di mercato: il 65% confidava in un cambiamento permanente successivo alla crisi pandemica. Anche le case d’asta miravano ad una diversificazione di clientela ed “oggettistica”, in visione di questa crescente prospettiva digitale. Questa realtà, però, sarebbe stata valida solamente per gli attori “Alpha” del mercato dell’arte, ovvero i big in grado di sostenere gli investimenti in tecnologia (come Sotheby’s e Christie’s, per le case d’asta, o come Catawiki, piattaforma d’arte online già affermata). Le parti più deboli del sistema, invece, hanno accusato il colpo, rendendosi conto della forte dipendenza del mondo dell’arte dalle aste tradizionali. Alcune piattaforme o case d’asta, infatti, sono state costrette a chiudere baracca e burattini (come, ad esempio, Paddle8, fallita nel marzo 2020).

Questo entusiasmo, infatti, è stato leggermente smorzato anche dai risultati degli ultimi anni, dimostrando come la crescita esplosiva del mercato online del 2020 (+ 461% rispetto al 2019, prendendo sempre le case d’asta top-tiers come riferimento) sia stata più una formula “paraurti” durante la pandemia che un incremento miracoloso. In ogni caso possiamo osservare due risultati differenti:

Da un lato, per quanto riguarda le vendite online delle case d’asta, l’ArtTactic Autumn 2024 Online Art Market Report ci mostra come nel 2022 ci sia stato un calo di vendite del 32% rispetto al 2021 da parte di Christie’s, Sotheby’s e Phillips, contro, invece, la crescita del +39% (+ $386 milioni) a cui hanno assistito nel 2021 rispetto al 2020; possiamo notare un’ulteriore decrescita (-46%) dal 2023 al 2024.

     Fonte: ArtPrice *in milioni di dollari

Un altro report di Hiscox del 2023, sottolinea come questo possa essere appunto causato dal fatto che, in ogni caso, per le vendite più importanti (quelle che superano i 30-50 mila dollari) gli acquirenti preferiscano le aste in presenza

Nonostante ciò, la pandemia ha segnato comunque un punto di svolta che ha permesso di avvicinare sempre più consumatori all’acquisto online di lotti con fascia di prezzo media.

Dall’altro lato, infatti, se si osservano i dati delle vendite d’arte online generiche (incluse le piattaforme come Catawiki o Singulart, vendite online gestite da art dealers, gallerie, e così via), possiamo osservare, al contrario, una crescita costante, anche se minima*. 

Fonte: ArtPrice *in bilioni di dollari

*il report è stato redatto nel primo semestre del 2024. La stima del saldo totale di fine anno è di circa 11.6 bilioni di dollari.

Sotheby’s, Christie’s e Phillips: l’arte contemporanea è un must nelle vendite online

Il settore che è emerso maggiormente nell’ambito delle aste online è indubbiamente quello dell’arte contemporanea, con una crescita del 38,8% nel primo semestre 2024 (di cui il 42% costituito da opere di arte figurativa). Nonostante il numero di lotti venduti sia aumentato del 48,6% nel primo semestre 2024, i prezzi medi dei lotti di arte contemporanea sono diminuiti del 6,6%, rispetto al primo semestre 2023.

Fonte: ArtPrice *in milioni di dollari

Gli artisti contemporanei più venduti nelle aste online dal 2020 al 2024 sono stati George Condo, Damien Hirst e Alighiero Boetti, mentre Jean-Michel Basquiat ha guidato le vendite all’inizio del 2024

                Fonte: ArtPrice

Per quanto riguarda, invece, i giovani artisti più venduti nelle aste online, dal 2020 al primo semestre 2024 sono stati Aboudia, Ayako Rokkaku e Tyler Hobbs. Il prezzo più alto per questa categoria è stato “Untitled” (2016) di Ayako Rokkaku, venduto per $489,258 da Sotheby’s Hong Kong nel 2021. Anche qui si può osservare un aumento del 53,6% dei lotti venduti, per un totale di 691; tuttavia, i prezzi medi sono diminuiti del 14,8% rispetto all’anno precedente.

Fonte: ArtPrice

Anche Instagram fa la sua parte

Oltre alle piattaforme web, un altro modo alternativo per acquistare arte online inverosimilmente (o forse no) sono i social media. In particolare Instagram è una delle app più utilizzate, soprattutto tra i giovani art buyers: il 29% degli acquirenti ha dichiarato di aver comprato arte direttamente su Instagram nel 2023, rispetto al 21% del 2022, dunque un fenomeno in continua crescita, anche in questo caso. Il 71% degli utenti (dati del 2022) utilizza l’app per ricerche legate al mercato dell’arte (di cui l’85% sono under 35). Quest’ultimo, dunque, non solo permette di scoprire e seguire i protagonisti del mondo dell’arte, ma diviene, a volte, anche un canale diretto di acquisto. Gli altri social, invece, sono meno utilizzati in questo contesto o, addirittura, come nel caso di Facebook, il loro ruolo nel mondo dell’arte diventa di anno in anno meno fondamentale (solo il 12% di utenti nel 2023 ha dichiarato di aver utilizzato Facebook per scopi legati all’arte; il 17% nel 2022 e il 52% nel 2015). Linkedin è l’unico che negli anni ha mantenuto una percentuale di utilizzatori costante (circa il 18%).

Gli artisti, in questo spazio, divengono dei veri influencer, coltivando il loro profilo e la relazione diretta con i follower o potenziali clienti. Tuttavia, molto spesso Instagram non è solo che un veicolo per indirizzare gli utenti verso link esterni che li portano all’acquisto finale. La prima scelta in ambito digitale, sicuramente rimane sempre quella delle piattaforme di vendita d’arte, eppure i social possono servire comunque da buon intermezzo per facilitare la conoscenza e la diffusione di lotti interessanti sul mercato.

Foto: Tracy Le Blanc

Cosa si intende per piattaforme P2P e quali sono i fattori che aumentano la fiducia (o meno) negli acquisti online

Abbiamo visto come la frequenza negli acquisti d’arte online stia aumentando sempre più, anche se in modo cauto. Il report di ArtTactic (2024) ci mostra come il 27% degli acquirenti d’arte abbia comprato opere online per più di 5 volte nel 2023. Solitamente gli acquisti avvengono nelle stesse due o tre piattaforme di fiducia; nel 2024, però, si è registrato un calo di “lealtà”: un segnale, forse, di come l’utilizzatore ora si senta maggiormente sicuro e riesca a fare tranquillamente affidamento a più piattaforme diverse, ampliando così lo spettro di scelta.

Ora cerchiamo di capire cosa si intende esattamente quando si parla di piattaforme online o le cosiddette Peer-To-Peer (P2P). Abbiamo citato precedentemente l’esempio di Catawiki, piattaforma P2P, che permette ai collezionisti di comprare e vendere direttamente tra di loro, senza l’intermediazione di terzi (come art dealer, gallerie, ecc). Esistono anche realtà più specializzate nel settore artistico, come Singulart, appunto, oppure ArtsySaatchi ArtInvaluableLive Auctioneers, per citarne alcune. 

Queste piattaforme introducono le aste a tempo: le trattative si svolgono virtualmente e vi è la possibilità di accedere all’asta senza alcuna limitazione di orario, fino allo scadere del tempo. Per tutta la durata dell’asta, i partecipanti sono costantemente avvisati delle eventuali variazioni dei prezzi e dei rilanci, in modo da poter partecipare attivamente e direttamente alle contrattazioni. Ma quali sono, quindi, i fattori che aumentano la fiducia e la propensione all’acquisto?

L’affermazione di questi mercati P2P sta modificando profondamente le dinamiche delle case d’asta tradizionali: innanzitutto sono più accessibili, abbattendo barriere geografiche e di ingresso, ed offrono una variegata selezione di opere, tra cui anche lotti che probabilmente non troverebbero spazio nelle case d’asta tradizionali. Sono, dunque, anche più flessibili rispetto alle aste tradizionali, potendovi partecipare, in alcuni casi, in qualsiasi momento (come con le aste a tempo per l’appunto). Si parla anche di risparmio a livello economico, in quanto con l’esclusione di intermediari le commissioni sono nettamente inferiori rispetto a quelle delle case d’asta tradizionali (che di solito arrivano fino ad oltre il 25% del prezzo di aggiudicazione). L’eliminazione di mediatori dà, inoltre, la possibilità di una negoziazione diretta tra le parti, senza il filtro della stima degli esperti, che viene rimpiazzata da feedback e recensioni; questo permette di creare fiducia nell’utente e di ridurre parzialmente il rischio di truffe o transazioni ambigue. I prezzi, poi, oltre ad essere trasparenti e visibili a chiunque (aspetto chiave per decidere se acquistare o meno secondo il 91% degli acquirenti; Report Hiscox, 2023), sono anche più competitivi, consentendo un approccio al mercato più democratico ed eterogeneo. La qualità delle opere è un altro elemento chiave che determina la scelta d’acquisto, in quanto i consumatori si aspettano lotti di pari livello a quelli presentati in gallerie o case d’asta fisiche, senza considerare l’online come una realtà secondaria o inferiore. È importante, infine, donare informazioni dettagliate dell’opera in vendita ed è funzionale la facilità di navigazione e la ricerca intelligente, che si contrappone alla procedura di acquisto e vendita più lenta delle aste tradizionali

Le case d’asta tradizionali: lo zoccolo duro del mercato dell’arte

D’altra parte, però, le case d’asta fisiche, rimangono in ogni caso il punto di riferimento e lo “zoccolo duro” del mercato globale dell’arte. Se parliamo, ad esempio, delle già citate Sotheby’s, Christie’s e Phillips non possiamo non evidenziare la loro lunga storia nonché la reputazione ben consolidata in questo settore. Non vi è poi da dimenticare la risonanza mediatica e il prestigio elargito dall’”evento-asta” in sé, che attira collezionisti di alto profilo, media e investitori. Il livello di qualità è, inoltre, maggiore, in quanto vi è una gran selezione e curatela dei lotti da parte degli esperti e dei curatori, oltre che, in molti casi, la garanzia di autenticità, la  provenienza e il condition report. Questi ultimi aspetti risultano spesso determinanti nella scelta d’acquisto: le piattaforme di vendita online ovviamente implementano sistemi di sicurezza per proteggere le transazioni, tuttavia la possibilità di truffe e frodi rappresenta un rischio maggiore rispetto alle case d’asta, che mettono a disposizione garanzie più ferree. Il fatto di non poter vedere l’opera dal vivo prima dell’acquisto, infine, è una ragione che crea abbastanza diffidenza nell’acquirente, anche per paura di trovarsi un lavoro che dal vero risulta diverso rispetto alla foto. Nel complesso, dunque, le aste tradizionali restano il metodo preferito per acquistare opere di alto valore e per chi desidera avere maggiori garanzie

La soluzione? Coesistere

Nonostante tutto, però, si può considerare come quello delle aste d’arte online sia un panorama in rapida evoluzione, rafforzato dalle piattaforme p2p che assumono a loro volta un ruolo chiave all’interno delle vendite d’arte. Il mercato digitale dell’arte, infatti, offre interessanti opportunità per collezionisti ed investitori, oltre che più accessibilità e convenienza. Certamente le case d’asta continueranno a svolgere un ruolo rilevante in questo “ecosistema” in virtù del loro status e della loro reputazione, ma, si inizia già ad intravedere una coesistenza di entrambi i modelli, in un adattamento continuo alle esigenze dei collezionisti e alle dinamiche del mercato globale.

Ne è un esempio, Blindarte, casa d’aste internazionale di Napoli, con sede anche a Milano, che, oltre alle aste live, introduce anche le aste a tempo, come nelle piattaforme P2P. Questa primavera (tra febbraio e aprile 2025) ci offre infatti aste online a tempo di:


– Arte Moderna e Contemporanea
– Arte + Contemporanea
– Dipinti, Disegni, Gouaches e Sculture del XIX-XX Secolo
– Dipinti Antichi, Disegni e Incisioni
– Arredi, Design e Oggetti d’Arte
– Grafiche e Multipli

– Fotografia

Tra i lotti più interessanti delle aste in corso, invece, ci segnalano quelli di: Alberto SughiMimmo RotellaFabio AguzziJonathan GuaitamacchiVittorio Corsini e Dionisis Kavallieratos.

Che aspettate? Non perdete tempo!

Elisa Minchio

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