Debutto nel Regno Unito per Giovanni Ozzola (n. 1982) che fino al 16 maggio è protagonista alla Gazelli Art House di Londra con la sua prima personale: Dove Nasce Il Vento. In mostra uno still fotografico tratto dal video del suo progetto internazionale Garage – Sometimes You can See Much More, che qualcuno di voi avrà già apprezzato in occasione dell’ultima edizione di Artissima, e una serie di nuove sculture ispirate dalla vastità della natura e l’idea di esplorazione.
L’opera di Ozzola, seguito in Italia dalla Galleria Continua di San Gimignano, si muove sui fronti della fotografia, dell’installazione e della videoinstallazione, comprese le ibridazioni che possono nascere dagli incroci tra queste espressioni artistiche. La sua ricerca si mostra da un lato costantemente tesa a cogliere l’armonia – intesa come elemento sostanziale della vita – dall’altro a rivelare i molteplici passaggi emotivi che transitano nella nostra percezione e che vanno a definire l’esperienza quotidiana del mondo, come del nostro inconscio che ne traduce la visione. Per tutta una serie di parametri culturali l’occhio umano riprogetta costantemente, in termini di luminosità e colore, ciò che guardiamo. La contrazione temporale nel lavoro di Ozzola non permette al cervello questo processo di riprogettazione: attraverso l’atto creativo e la sua conseguente fruizione, l’autore giunge ad una visione intonsa, ripulita e pura della natura.
Nei nuovi lavori presentati a Londra, Ozzola esplora il concetto di luce nelle sue infinite possibilità, concentrandosi di medium diversi quali rame, oro, alluminio, bronzo e pietre preziose. Attraverso questi materiali puri e una simbologia organica l’artista sottolinea l’importanza dell’idea della scoperta, sia essa fisica o frutto di un’auto-esplorazione.
Percorsi bronzei scolpiti nell’alluminio, ripercorrerono e intrecciano i viaggi degli esploratori del passato, dando vita a tre sculture a parete intitolate Il Cammino Verso Se Stessi che lo stesso artista descrive come una ‘geografia umana fisica’. Il concetto di viaggio e di esplorazione è altrettanto suggerito da due antiche grandi eliche in ottone appartenenti a imbarcazioni vittime di maremoti e naufragi e in cui l’artista ha inciso trattati filosofici, scientifici e religiosi. Queste rappresentazioni di movimento e di continuità sono esposte, come sculture a parete e simboleggiano il muoversi verso l’ignoto e l’esplorare qualcosa di nuovo e sconosciuto, “come quando si affrontano le proprie paure per scoprire una comprensione più profonda di noi stessi.”
Attraverso una serie di sedici sculture a parete intitolata Bassorilievi, Giovanni Ozzola, infine, delinea con la creta vette montane, la nascita di nubi e stelle poi fuse in argento e oro. Si tratta di sculture di piccolissimo formato in cui l’artista cattura una nuvola, una stella o una montagna. Quasi delle cartoline scultoree realizzate con una sofisticata microtecnica di fusione. Queste sculture a parete volutamente ridotta a una dimensione modesta, trasmettono la loro unicità, in quanto ogni cattura una nuvola, una stella o una montagna testimoniata dall’artista.
Giovanni Ozzola nasce a Firenze nel 1982. Vive in Toscana. Nonostante la giovane età, sono numerosi i contesti prestigiosi nei quali l’artista ha avuto modo di presentare il suo lavoro. Tra questi ricordiamo:CCCS – Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze; MART, Rovereto; Chelsea Art Museum, New York;Sharjah Maraya Art Center, Dubai; Galleria Continua, San Gimignano/Le Moulin; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN Museo d’Arte, Nuoro; Museo Pecci, Prato; Mori Museum, Tokyo; Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento;Waseda University,Tokyo; Centre d’Art Bastille, Grenoble; Schunck-Glaspaleis, Herleen; Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz; GC.AC, Monfalcone; ViaFarini DOCVA, Milano; Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro. Tra i premi ricevuti il ‘Premio Terna’ (2008), il ‘Talent Prize’ (2010) e il ‘Premio Cairo’ (2011).