Tempi duri per Maurizio Cattelan: l’annuncio di voler lasciare la carriera artistica non ha giovato al suo mercato e oggi i suoi prezzi sono in picchiata. Tutt’altra storia, invece, per Rudolf Stingel che sta vivendo un vero e proprio momento d’oro. Al di là di tutto, però, Cattelan e Stingel rimangono gli unici due artisti italiani nati dopo il 1945 che nelle aste internazionali riescono a superare il milione di dollari. Fatta eccezione per Enzo Cucchi che nel 2006, con Quadro Santo (1980) è andato di un soffio sopra questa cifra. Nel frattempo, iniziano a farsi notare gli italiani del Cracking art group inseriti nella TOP 5 di ArtPrice dedicata agli artisti under-30 europei che da gennaio 2013 hanno cominciato ad attirare l’attenzione del mercato secondario.
![La Top 10 delle aggiudicazioni in asta per gli artisti italiani nati dopo il 1945 (Fonte: Artprice)](http://www.collezionedatiffany.com/wordpress/wp-content/uploads/2014/08/TOP10-440x300.jpg)
Maurizio Cattelan: un mercato al tramonto?
Le polemiche non hanno mai fatto male al mercato di Maurizio Cattelan (n. 1960), il cui record personale in asta è datato 12 maggio 2010 quando, da Sotheby’s, il suo autoritratto iperrealista (Untiteld, 2001), che lo vede sbucare sornione dal pavimento, è stato battuto per 7 milioni di dollari. Qualche danno, invece, sembra averlo fatto l’annuccio, in occasione della retrospettiva al MoMa di New York del 2011, di voler abbandonare la carriera artistica.
![Maurizio Cattelan, Untitled, 2001](http://www.collezionedatiffany.com/wordpress/wp-content/uploads/2014/08/P1000120-1024x768.jpg)
Da quel momento, se il suo mercato secondario non è collassato, il ritmo delle vendite in asta è notevolmetne rallentato con tanti lotti invenduti e un significativo calo dei prezzi (mediamente del 52%). L’ultimo risultato notevole, registrato nel primo semestre di quest’anno, è stato raggiunto dall’artista padovano con il Cibachrome Hollywood, venduto da Sotheby’s a maggio per 360 mila dollari quando, nel 2011, la stessa opera era stata battuta per oltre 440 mila dollari.
Rudolf Stingel: sempre più in alto!
Se Cattelan cala, Rudolf Stingel sembra vivere il suo momento d’oro. L’ascesa sul mercato dell’artista meranese, classe 1956, è storia piuttosto recente. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo Secolo, infatti, le sue opere viaggiavano ancora tra i 2000 e i 12.000 dollari. Il suo ingresso nella fascia alta del mercato è datato 2006 quando, per la prima volta, un suo lavoro ha superato la soglia dei 100 mila dollari dando il via ad un’ascesa che continuta ancora oggi. A preparare il terreno per questo balzo ai vertici del mercato internazionale sono stati, sostanzialmente, 4 eventi: il successo di tre personali all’inizio degli anni Duemila – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento (2001), Museum für Moderne Kunst di Francoforte (2004) e Inverleith House a Edimburgo (2006) – e la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2003, nel padiglione italiano.
![Rudolf Stingel, Untitled, 1990](http://www.collezionedatiffany.com/wordpress/wp-content/uploads/2014/08/Stingel-500x202.jpg)
Nel 2007 arriva la prima aggiudicazione superiore al milione, a cui ne seguiranno altre 12 dello stesso tenore. Il suo record è datato 2010 quando, da Phillips de Pury, un suo Untitled (1990) è stato battuto per 2.3 milioni di dollari. Mentre un secondo, datato 2010, è stato venduto lo scorso anno da Sotheby’s per 2.1 milioni. A rinforzare il suo mercato, la grande retrospettiva che François Pinault gli ha dedicato a Palazzo Grassi in occasione delle 55° Biennale di Venezia (2013). Risultato: nel primo semestre del 2014 nessuno dei suoi lavori più piccoli è andato sotto i 100mila dollari e le stime per le sue opere vanno ormai da 300mila a 1.3 milioni.
Il futuro si chiama Cracking art group
Molte delle loro opere sono ancora molto accessibili (tra i 300 e i 4000 dollari), ma gli artisti che vanno sotto il nome di Cracking art group sembrano promettere bene. Questo gruppo, che oltre agli italiani Omar Aprile Ronda, Renzo Nucara, Marco Veronese e Kicco, comprende anche i belgi Carlo Rizzetti e William Sweetlove, e il francese Alex Angi, è nato nel 1993 con la mostra Epocale a Milano, curata da Tommaso Trini e Luca Beatrice. La loro ricerca muove dall’intenzione di cambiare la storia dell’Arte attarverso un forte impegno sociale e ambientale unito ad un rivoluzionario e innovativo uso di materiali plastici che evocano una stretta relazione tra naturale e artificiale. Un intento che portano avanti attraverso una strategia di sensibilizzazione caratterizzata da umorismo e ironia, colori sgargianti, iconografia kitsch e sculture monumentali che invadono gli spazi urbani. Da ricordare: l’invasione di tartarughe di plastica organizzata in occasione della Biennale veneziana del 2001 (S.O.S. World) – battuta per oltre 23mila dollari da Christie’s a Milano nel 2003 – e il serpente gigante apparso a Parigi nel 2010.
![Cracking Art Group, S.O.S. World (particolare dell'installazione), 49° Biennale di Venezia, 2001](http://www.collezionedatiffany.com/wordpress/wp-content/uploads/2014/08/cracking-art-group-s.o.s.-world-49-biennale-di-venezia-2001-particolare-dellinstallazione-400.jpg)