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Da Fontana a Sophie Calle: ecco l’Asta Martini di Dicembre

del

Tutto pronto per l’asta n. 38 di arte moderna e contemporanea di Martini Studio d’Arte che batterà il suo catalogo tra martedì 12 dicembre (lotti 1-99) e mercoledì 13 (lotti 100-181). Guidata da un piccolo gioiello di Lucio Fontana che si è giustamente guadagnato anche la copertina del catalogo – un Concetto spaziale, Attese con tre tagli su fondo verde del 1960 (lotto 124, stima: 200-250.000 euro) – la vendita della casa bresciana si compone di 181 lotti la cui selezione si apre con alcuni multipli a firma di grandi maestri del contemporaneo: da Sol Lewitt al compianto Enrico Castellani che ci ha lasciato in questi giorni. La prima opera di un certo interesse è, però,  Esodo, tecnica mista e foglia d’oro e argento su tavola centinata di Arturo Vermi le cui opere, dopo il record del 16 giugno 2016 da Il Ponte, hanno iniziato ad essere riversate sul mercato in numero sempre maggiore. Raramente, però, se ne trovano di buona qualità. E Esodo, opera del 1978-79 inserita al lotto 32 (stima: 10-12.000 euro) del catalogo Martini è una di queste.

LOTTO 32 - ARTURO VERMI,  Esodo, 1978 - 79. Tecnica mista e foglia d’oro e argento su tavola centinata, cm. 115 x 145 x 2,5. STIMA: € 10.000,00 - 12.000,00
LOTTO 32 – ARTURO VERMI, Esodo, 1978 – 79. Tecnica mista e foglia d’oro e argento su tavola centinata, cm. 115 x 145 x 2,5. STIMA: € 10.000,00 – 12.000,00

Vermi, di cui quest’asta ci offre una piccola ma pregevole selezione di lavori (lotti 32-35), è stato uno degli esponenti di spicco del Gruppo del Cenobio, la cui produzione è tornata in auge un paio di anni fa seppur con alterne vicende. Esodo, che come detto è della fine degli anni Settanta, appartiene però una fase successiva della sua carriera, ossia alla produzione in cui l’artista riprende e amplia le tematiche e i concetti espressi nel “Manifesto sul Disimpegno” del 1975. E in cui imposta imposta quel lavoro di ornamento e rifruizione che poi confluirà nel ciclo di grandi tele “Com’era bella la Terra” a cui il lavoro in asta rimanda.

LOTTO 49 - HERMANN NITSCH, Senza titolo, 1983. Sangue su tela, cm. 62 x 50. STIMA: € 7.000,00 - 8.000,00
LOTTO 49 – HERMANN NITSCH, Senza titolo, 1983. Sangue su tela, cm. 62 x 50. STIMA: € 7.000,00 – 8.000,00

Passata una ceramica dipinta di Pietro Cascella datata 1959 (lotto 39), un cemento storico di Mauro Staccioli (lotto 40) e un Totem del 1957 di Roberto Crippa, secondo pezzo di pregio della prima tornata dell’asta Martini (lotto 43, stima: 15-20.000 euro), si arriva al lotto 49 dove incontriamo un Senza titolo del 1983 di Herman Nitsch che l’impaginazione del catalogo non premia, ma che a mio avviso non andrebbe sottovalutato più di tanto (stima: 7-8.000 euro) come testimonianza della sua produzione dei primi anni Ottanta, quando iniziò a dipingere sul pavimento per sviluppare ulteriormente uno stile gestuale astratto.

LOTTO 65 - LUCIO DEL PEZZO, Gli occhi del ricordo, 1961. Polimaterico su tavola, cm. 15,5 x 29,5 x 6. STIMA: € 6.000,00 - 7.000,00
LOTTO 65 – LUCIO DEL PEZZO, Gli occhi del ricordo, 1961. Polimaterico su tavola, cm. 15,5 x 29,5 x 6. STIMA: € 6.000,00 – 7.000,00

Ed eccoci, così, al lotto 65 dove si trova Gli occhi del ricordo, polimaterico su tavola di Lucio Del Pezzo datato 1961 (stima: 6-7.000 euro). Un’opera che si colloca nel momento del suo trasferimento a Milano e delle a sua personale presso la Galleria Schwarz di cui il lavoro proposto in asta porta l’etichetta. Ma soprattutto è un lavoro che ci porta in un importante momento di passaggio della sua carriera artistica: tra la prima fase (1958-60) in cui propone assemblaggi di vari oggetti, come in questo caso, e il tipico repertorio di quadri-oggetto che inizierà a produrre a partire dal 1962. Ma è il momento di passare alla seconda sessione dell’asta.

LOTTO 121 - ENNIO CHIGGIO, Quadrati rotanti, 1961-1969 Scultura in plexiglass e legno,  cm. 67 x 54 x 15, (parte in legno) cm. 40 x 40 x 1. STIMA: € 15.000,00 - 20.000,00
LOTTO 121 – ENNIO CHIGGIO, Quadrati rotanti, 1961-1969. Scultura in plexiglas e legno, cm. 67 x 54 x 15, (parte in legno) cm. 40 x 40 x 1. STIMA: € 15.000,00 – 20.000,00

In programma per i 13 dicembre alle ore 17, la seconda tornata d’asta di Martini Studio d’Arte vede in gara circa 80 lotti  che toccano i filoni più cari alla casa bresciana. In primo luogo quello dell’Arte Cinetica e Programmata di cui vengono offerti una 23 di pezzi, tra i quali lavori di Julio Le Parc, Hugo Demarco o Jorrit Tornquist. Tra i lotti in asta, ci piace segnalare Diagonale Nascosta 926, acrilico su cartone schoeller del 1975 a firma di Franco Grignani (lotto 118, stima: 15-20.000 euro). Ancor più interessante, però, è la scultura in plexiglas e legno di Ennio Chiggio proposta al lotto 121 con una stima 15-20.000 euro: Quadri rotanti (1961/1969).

LOTTO 128 - CARLA ACCARDI, Senza titolo, Senza titolo, 1954. Tempera alla caseina su carta, cm. 47,5 x 35. STIMA: € 10.000,00 - 15.000,00
LOTTO 128 – CARLA ACCARDI, Senza titolo, Senza titolo, 1954. Tempera alla caseina su carta, cm. 47,5 x 35. STIMA: € 10.000,00 – 15.000,00

E’ però dal lotto 124 – quello del Fontana citato in apertura – che l’asta Martini prende una piega inaspettata e decisamente degna d’attenzione e dove, tra le altre cose, si incontra una carta di Carla Accardi del 1954 (lotto 128, stima: 10-15.000 euro) seguita da una particolare quadrettatura di Aldo Mondino: Cancello, tecnica mista su tela degli anni Sessanta-Settanta (lotto 129, stima: 8-10.000 euro). Al lotto 135, invece, abbiamo un piccolo “omaggio” a Tino Stefanoni, anche lui scomparso questa settimana, di cui viene proposto Le poltrone, opera in cartone sagomato su tavola del 1968 (stima: 6-7.000 euro)

LOTTO 140 - SOPHIE CALLE, Father Mother Son (The Graves, #43),  1991. 3 fotografie in bianco e nero, cm. 58 x 38,5 cad. Opera n. 3/7. STIMA: € 10.000,00 - 15.000,00
LOTTO 140 – SOPHIE CALLE, Father Mother Son (The Graves, #43), 1991. 3 fotografie in bianco e nero, cm. 58 x 38,5 cad. Opera n. 3/7. STIMA: € 10.000,00 – 15.000,00

Ma arriviamo al lotto che, devo dire, preferisco più di tutti: Father Mother Son (The Graves, #43), trittico di stampe alla gelatina d’argento su alluminio realizzato da Sophie Calle nel 1991 e parte del celebre ciclo “Les Tombes” con cui l’artista francese riflette sul’impossibilità di rappresentare la morte, creando un’opera basata su spettralità e assenze. Valutata 10-15.000 euro è un vero capolavoro.

LOTTO 141 - DUANE MICHALS, Mr. Titolo’s Suitcase, 1973. 13 fotografie b/n, cm. 13 x 18 cad. Firmato e datato. Opera n. 1/25. STIMA: € 20.000,00 - 30.000,00
LOTTO 141 – DUANE MICHALS, Mr. Titolo’s Suitcase, 1973. 13 fotografie b/n, cm. 13 x 18 cad. Firmato e datato. Opera n. 1/25. STIMA: € 20.000,00 – 30.000,00

Al lotto 141 è poi la volta di Mr. Titolo’s Suitcase (1973), una delle celebri sequenze del fotografo statunitense Duane Michals, qui offerta a 20-30.000 euro. Un bell’esempio di quel suo lavoro personale rivolto all’esplorazione dell’emotività umana, del mondo interiore, attraverso varie forme di manipolazione del linguaggio fotografico quali, appunto, sequenze narrative, esposizioni multiple ed interventi manuali di tipo pittorico e grafico.

LOTTO 145 - CARLO ALFANO, Senza titolo, 1970. Tecnica mista e intarsio su tavola, cm. 65 x 70. STIMA: € 10.000,00 - 15.000,00
LOTTO 145 – CARLO ALFANO, Senza titolo, 1970. Tecnica mista e intarsio su tavola, cm. 65 x 70. STIMA: € 10.000,00 – 15.000,00

Segue poi un lavoro del 1991 di Franco Vaccari, e due dei primi anni Settanta di Vincenzo Agnetti. Mentre al lotto 145 troviamo una bella tavola del 1970 di Carlo Alfano, artista a cui il Mart, proprio in queste settimane sta dedicando la prima grande retrospettiva: Senza titolo (stima: 10-15.000 euro).

LOTTO 147 - PAOLO ICARO, 1981. Scultura in gesso, cm. 55 x 100. Palmi sinistri intersecati. STIMA: € 15.000,00 - 20.000,00LOTTO 147 - PAOLO ICARO, 1981. Scultura in gesso, cm. 55 x 100. Palmi sinistri intersecati. STIMA: € 15.000,00 - 20.000,00
LOTTO 147 – PAOLO ICARO, 1981. Scultura in gesso, cm. 55 x 100. Palmi sinistri intersecati. STIMA: € 15.000,00 – 20.000,00

Due lotti più in giù è invece la volta di Palmi sinistri interesecati, scultura in gesso del 1981 di Paolo Icaro (lotto 147, stima: 15-20.000 euro). E da qui parte il secondo filone caro a Maritini: quello della Pittura Analitica, nella sua accezione più internazionale, di cui vengono offerti lavori storici di Ulrich Erben, Gianfranco Zappettini, Marco Gastini, Elio Marchegiani e Paolo Masi. Una sezione particolarmente ricca di pezzi di qualità che vi consigliamo di studiare personalmente.

LINK AL CATALOGO COMPLETO -> Asta 38 – Martini Studio d’Arte

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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