Ai bordi della città di Brescia, la Fondazione Berardelli fa cose molto interessanti.
Nata nel 2007 dalla necessità di gestire un patrimonio privato proveniente dall’attività del padre di Pietro, Paolo Berardelli fondatore della Galleria Centro della città lombarda, oggi si è trasformata in una realtà attiva che organizza mostre con artisti contemporanei e accoglie visitatori da tutta Italia e dal mondo.
Potremmo definire questo un tentativo ben riuscito di valorizzare e sistematizzare una collezione ricevuta in dono, o meglio ancora una vera e propria eredità culturale direttamente proveniente dal movimento artistico del gruppo della Poesia Visiva. Sì perché la Fondazione espone e conserva non solo le opere collezionate da Berardelli, ma anche le molte donazioni che le famiglie di artisti amici del gallerista affidano ancora oggi alle mani di Paolo. Opere e volumi che arricchiscono il patrimonio culturale di questa istituzione, ormai divenuta punto di riferimento.
Dal racconto di Pietro vengono fuori tutti gli aspetti – complicati ma anche entusiasmanti – del dover gestire una struttura come questa: dalle nuove sfide imposte dagli attuali processi di digitalizzazione, alle curiosità e differenze di approccio che si possono osservare quando ci si trova a dove restaurare o mettere a posto un’opera contemporanea.
È bello arrivare a Brescia e scoprire questa realtà, per la varietà di proposte e possibilità artistiche in cui ci si può imbattere, come ad esempio l’opera realizzata dall’artista in loco con polvere di caffè che rientra in quella che possiamo definire mostra olfattiva.