L’estate è arrivata ed è tempo di Summer Show! Ossia delle mostre d’arte estive che chiudono la prima parte della stagione artistica dell’anno. Ma anche di quegli eventi che animeranno le calde sere estive come la Pietrasanta Collector’s Night con cui apriamo la nostra selezione di questo mese. Giunta alla sua terza edizione, Collector’s Night delle “piccola Atene” toscana è ormai una piacevole ricorrenza per tutti gli amanti del contemporaneo invitati nella notte del 7 luglio, dalle 19 alle 22, a seguire il percorso itinerante che si snoda tra vie del centro storico toccando le 9 gallerie appartenenti al circuito dell’ANGAM. Dalla Giovanni Bonelli Arte Contemporanea che ospita uno solo show della coppia Bertozzi&Casoni dal titolo Special Guest alla Marco Rossi Arte Contemporanea che propone Trace of Affection, mostra del norvegese Rune Guneriussen. Passando dalla Futura Art Gallery che presenta Operette Immorali, personale di Giuseppe Veneziano curata da Ivan Quaroni che ha seguito anche la costruzione di quella di Giacomo Piussi, Camera con Vista, ospitata negli spazi della Galleria Susanna Orlando.
Accardi, Consagra, Dorazio, Perilli e Turcato, sono invece i protagonisti della mostra dedicata a Forma 1 allestita da Armanda Gori Arte. E poi, Javier Marin alla Galleria Barbara Paci con Corpus – Appunti di una mostra; Davide Bramante alla Galleria Poggiali con Americhe e Christoph Rode alla Galleria Ponzetta. Per chiudere con Alfred Hitchcock – Il Genio Nero, mostra di Alessandra Politi Pagnoni che potrete ammirare alla Paola Raffo Arte Contemporanea. E sempre a Pietrasanta potrete apprezzare anche Optic Topic, collettiva alla Galleria d’Arte Vecchiato con opere di Paul Jenkins, Victor Vasarely e Stefano Bombardieri.
Dalla Toscana alla vicina liguria. Poco meno di 50 chilometri separano Pietrasanta da La Spezia dove il CAMeC – Centro Arte Moderna e Contemporanea ospita Fantastic Planet. Inferno Purgatorio Paradiso personale di Andrea Bianconi a cura di Vittoria Coen che propone un viaggio allegorico, sulle orme di Dante, per scoprire il luogo in cui ha origine l’immaginazione che “move il sole e l’altre stelle”. Il visitatore sarà chiamato ad affrontare un’esperienza di grande impatto visivo, un percorso allegorico, interiore e anche fisico.
Proseguendo verso nord, eccoci a Torino con la Burning Giraffe Art Gallery che ospita fino al 21 luglio Specie di spazi, personale dell’artista Anna Capolupo. La mostra prende le mosse dalla riflessione sullo spazio, soggetto prediletto dall’artista calabrese, inteso sia in senso fisico che psichico e affettivo, che anima l’omonimo libro del 1974 di Georges Perec, in cui l’autore francese si proponeva di dare vita a “un bestiario di spazi”, che ne avrebbe mostrato diverse specie, come si fa con le differenti specie di animali. Così come Perec, l’artista sembra accorgersi del fatto che non esistano luoghi «stabili, immobili … immutabili, radicati», mostrandone l’evanescenza nelle sue opere pittoriche, tracciando i fantasmi, quasi irriconoscibili, di ciò che resta di interni ed esterni urbani post-industriali che hanno da tempo perso la loro funzione.
Prima di virare verso Milano, facciamo una tappa ancora più a nord, a Domodossola, dove i Musei Civici di Palazzo San Francesco inaugurano, il prossimo 15 luglio, la mostra De Chirico | De pisis. La mente altrove a cura di Antonio D’Amico che ha realizzato una esposizione innovativa, che pone i grandi maestri De Chirico e De Pisis per la prima volta a confronto con le nature morte del Seicento Napoletano. Inoltre dopo essere stata ammirata nei più grandi musei internazionali dal MoMa al Metropolitan, la mostra espone anche la celebre Natura morta del 1942 che Giorgio Morandi taglia davanti a Carlo Ludovico Ragghianti, un’opera rara e preziosa che testimonia l’amicizia dell’artista con il famoso critico. Nel percorso espositivo anche un’inedita ambientazione metafisica, che mette in dialogo una poltrona originale dipinta da De Pisis con gli arredi provenienti dalle collezioni di Palazzo Silva a Domodossola, regalando un’atmosfera sospesa ed evocativa.
Ma eccoci a Milano che, anche in estate, non smette di essere un punto di riferimento per gli amanti del contemporanea. Tra le tante mostre aperte in città, ci piace segnalarvene quattro che si sono sembrate particolari. La prima è La pittura contraddice se stessa, personale di Ennio Finzi alla PoliArt Contemporary. In mostra una selezione di opere dal 1957 al 2018 che esplora la carriera di Finzi, la cui poetica ha, come carattere fondamentale, una libertà creativa, fondata su una sorta di cartesiano dubbio programmatico rispetto ai mezzi della propria ricerca.
La Osart Gallery ospita, invece, una mostra interamente dedicata all’artista Aldo Tagliaferro dal titolo Aldo Tagliaferro. Memoria-Identificazione. Personale che, curata di Alberto Zanchetta, si propone di valorizzare la produzione dell’artista attraverso la selezione di circa sei opere appartenenti a uno specifico studio dal titolo, appunto, Memoria-Identificazione, che si colloca in un periodo fondante per l’artista, durante il quale Tagliaferro entra a pieno titolo in quella che viene considerata la sua definitiva fase concettuale, mettendo a punto un nuovo metodo di lavoro, ovvero per progetti, a cui resterà sostanzialmente fedele per tutta la sua carriera. Tra le opera in mostra anche la monumentale installazione di nove metri dal titolo Identificazione di una variabilità oggettiva temporale del 1973.
Alla Triennale abbiamo poi la mostra ABITANTI. Sette sguardi sull’Italia di oggi, a cura di Matteo Balduzzi. Inaugurata durante la PhotoWeek milanese, questa interessante collettiva propone sette progetti inediti di nove giovani artisti che affrontano alcune delle tematiche più attuali legate alle modalità di abitare su tutto il territorio italiano: dalla condivisione abitativa all’occupazione e autogestione di immobili, dalla sopravvivenza dei borghi rurali alle interazioni tra tecnologia, immagine, corpo, luoghi fisici e spazi virtuali.
Chiude il quartetto milanese, Wolfram Ullrich. Puro Colore, Pura Forma, mostra monografica dedicata a Wolfram Ullrich – la prima in Italia dell’artista tedesco – con cui la galleria Dep Art conclude la stagione espositiva in vista della pausa estiva. Attraverso un’ampia selezione di opere che illustra i caratteristici modi espressivi dell’artista, “Wolfram Ullrich. Puro colore, pura forma”, fino al 29 settembre 2018, anticipa la rassegna pubblica che vedrà Ullrich protagonista al Museo MARCA di Catanzaro in novembre. In mostra è possibile ammirare circa venti lavori in acrilico su acciaio, tutti realizzati appositamente per la mostra milanese, di grandi, medie e piccole dimensioni.
A pochi chilometri da Milano, a Brescia, la galleria E3 Arte contemporanea chiama a raccolta il suo pubblico per la personale di Ugo La Pietra Think Beyond. L’esposizione propone tre periodi affrontati a partire dal 1960 fino alla prima metà degli anni 70 con opere accuratamente selezionate tra le più rappresentative dei temi affrontati. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo con testi critici scritti da : Alessandro Celli, Gillo Dorfles, Claudio Cerritelli e Tommaso Trini.
Tornando verso sud, a Modena la Galleria Civica, nella sede della Palazzina dei Giardini, ospita fino al prossimo 26 agosto Adunanza, a cura di Diana Baldon e Serena Goldoni. La mostra riunisce l’eterogenea produzione che Adelita Husni-Bey ha sviluppato negli ultimi dieci anni tra video, installazioni, opere pittoriche, serie fotografiche, disegni e lavori su carta ed è la sua prima vasta personale in un’istituzione italiana. L’artista che vive a New York, negli ultimi anni si è distinta nel panorama internazionale, partecipando a manifestazioni di rilievo quali la Biennale d’Arte di Venezia nel 2017, tra i rappresentanti del Padiglione Italia, e la mostra Being: New Photography 2018 al MoMA di New York.
Per chi sta pensando a vacanze romane, non possiamo non segnalarvi Mauro Staccioli. Sensibile ambientale, la prima retrospettiva dedicata all’artista toscano dopo la sua scomparsa avvenuta il 1° gennaio di quest’anno, all’età di 80 anni. Fino al 30 settembre 2018 ventisei opere segneranno i monumentali spazi aperti delle Terme di Caracalla e i suoi sotterranei. Un percorso, a cura da Alberto Fiz, che consente di rileggere l’indagine plastica di uno tra i maggiori scultori italiani del dopoguerra.
Sempre nella capitale, gli spazi di z2o Sara Zanin Gallery ospitano fino al 31 luglio la prima mostra personale dell’artista britannico Gabriel Hartley che, per l’occasione, presenta un ampio corpus di lavori tra cui dipinti, disegni e rilievi scultorei che l’artista ha realizzato durante il suo soggiorno a Roma agli inizi del 2018 come Abbey Fellow in Pittura presso la British School at Rome.
Al MAXXI, fino al 2 settembre, propone un approfondimento sul lavoro di Nico Vascellari a cura di Bartolomeo Pietromarchi. Il focus, dal titolo REVENGE, prende le mosse dall’omonima opera con cui Vascellari vinse l’edizione 2006-2007 del Premio per la Giovane Arte Italiana, e che è parte della collezione del MAXXI Arte. L’installazione, esposta alla Biennale di Venezia del 2007 e da allora mai più riproposta al pubblico, costituisce una prova esemplare della produzione dell’artista e, nonostante appartenga alla stagione d’esordio di Vascellari, contiene molti degli elementi tipici della sua ricerca. Rimanendo al MAXXI, peraltro non dimenticatevi di vedere African Metropolis. An Imaginary City, mostra interamente dedicata all’arte africana contemporanea. Fil rouge della narrazione espositiva è l’idea di una struttura metropolitana in cui spazio urbano – intese come luogo d’incontri ed esperienze – dialoga con la tradizione storica.
Lasciata Roma, ci spostiamo in Abruzzo dove dal 7 luglio prossimo borgo di Pereto, in provincia de L’Aquila, torna ad animarsi con straperetana, progetto che vede la partecipazione di 17 artisti: Francesco Alberico (Pescara, 1996), José Angelino (Ragusa, 1977), Francesco Arena (Torre Santa Susanna (BR), 1978), Elisabetta Benassi (Roma, 1966), Lupo Borgonovo (Milano, 1985), Thomas Braida (Gorizia, 1982), Simone Camerlengo (Pescara 1989), Michela de Mattei (Roma, 1984), Roberto Fassone (Savigliano (CN), 1986), Matteo Fato (Pescara, 1979), Flavio Favelli (Firenze, 1967), Corinna Gosmaro (Savigliano (CN), 1987), Lorenzo Kamerlengo (Pescara, 1988), Valerio Nicolai (Gorizia, 1988), Alfredo Pirri (Cosenza, 1957), Nicola Samorì (Forlì, 1977), Sissi (Bologna, 1977).
Per un mese le loro opere saranno visibili in diversi spazi di Pereto – sia all’aperto che al chiuso – comprendenti chiese, cantine, abitazioni dismesse, vicoli e piazze. Gli interventi coinvolgeranno l’intero borgo, creando un percorso che si dipanerà tra vie, architetture e paesaggio. Il nome del progetto espositivo, straperetana, allude a una dimensione fieramente “di paese”, ma estesa, amplificata: gli interventi degli artisti contamineranno il luogo, in un tentativo di dialogo tra contemporaneo e antico, tra innovazione e tradizione, che offrirà una lettura inedita di un contesto già carico di storia e fascino. Le opere, disseminate in tutto il borgo, si pongono come interferenze lievi, degli intervalli che intendono porsi in relazione con Pereto, senza stravolgerla e offrendo la possibilità di fruire delle sue peculiarità: un’occasione unica per scoprire un luogo inaspettatamente ricco di bellezze architettoniche e paesaggistiche, a soli 70 chilometri da Roma.
Poi un rapido fuori-rotta in Sardegna dove l’EXMA Exhbiting and Moving Arts di Cagliari ha inaugurato ieri la nuova personale del duo artistico Santissimi (Sara Renzetti e Antonello Serra). Attraverso una rigorosa selezione di opere, l’esposizione ricostruisce il percorso della coppia così come esso si è sviluppato a partire dal 2009, quando Renzetti e Serra hanno scelto di lavorare insieme, cominciando a plasmare il silicone come fosse carne, dando origine a piccole e grandi sculture in cui la perfezione di dettagli è assolutamente maniacale. Non interessa, però, ai Santissimi, l’iperrealismo fine a sé stesso, né la volontà di stupire, quanto piuttosto la possibilità di abbracciare fedelmente la varietà e la complessità dell’essere umano, attingendo a suggestioni che provengono dalla filosofia, dalla letteratura, dalla storia naturale, portando a sintesi pensiero e fisicità.
Arriviamo così a Napoli dove la galleria Tiziana Di Caro ospita la mostra intitolata Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi che include opere di William Anastasi, Hanne Darboven, Gino De Dominicis, Sol LeWitt, Agnes Martin, Pino Pascali e Francesca Woodman. Mentre la Galleria Lia Rumma apre i suoi spazi alla prima mostra personale dell’artista egiziano Wael Shawky, che inaugurerà giovedì 28 giugno presso la sua sede di Napoli. Il lavoro di Wael Shawky ha origine da ricerche e viaggi intrapresi nel tempo dall’artista nel suo paese natale e si serve delle tecniche e dei media più disparati: dal disegno alla scultura, ma soprattutto film, performance e storytelling,utilizzati per esprimere una poetica che combina elementi tradizionali alla contemporaneità della cultura araba. Con uno sguardo fisso alle vicende odierne, l’artista rilegge i caratteri culturali, religiosi ed artistici della storia medio-orientale, creando realtà terze che vivono e prosperano in un luogo immaginario. Per la mostra di Napoli Shawky ha realizzato una serie inedita di sculture in bronzo, esposte nello spazio della prima sala, che raffigurano esseri poliformi, con una fisionomia inconsueta ed elaborata.
Fatta una capatina a Bari, dove il 27 giugno scorso la galleria Doppelgaenger ha inaugurato la prima edizione del progetto Il Tesoro della Città della Donne con la mostra personale di Goldschmied & Chiari, dal titolo Secret Eyes Only. Progetto che si ispira al titolo che Chiara Fumai, artista scomparsa troppo presto, aveva scelto per la sua mostra personale negli spazi di galleria e con il quale adesso, ogni anno, la Doppelgaenger intende ricordarla attraverso. Il nostro tour tra gli eventi da non perdere questa estate non potrebbe che chiudersi con Palermo dove, fino al 4 novembre, in venti sedi della città, è in corso Manifesta 12, la biennale nomade di arte e cultura contemporanea che presenta i lavori di circa 50 artisti e collettivi. L’evento clou di questo 2018 | L’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura.
Intitolato Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza, il progetto di Manifesta 12 si ispira all’omonimo testo del paesaggista e filosofo contemporaneo francese Gilles Clément ed esplora il significato di coesistenza un mondo mosso da reti informative invisibili, interessi privati transnazionali, intelligenza algoritmica, processi ambientali e ineguaglianze che aumentano incessantemente, attraverso la lente unica di Palermo – un crocevia di tre continenti nel cuore del Mediterraneo. In collaborazione con la comunità locale, Manifesta 12 vivrà Palermo come laboratorio per le sfide del nostro tempo e per il delinearsi di possibili risvolti futuri.
Il Giardino Planetario si compone di tre sezioni: Garden of Flows esplora il concetto di tossicità, la vita delle piante e la botanica in relazione alle risorse del pianeta e al bene comune globale; Out of Control Room ha come obiettivo quello di restituire tangibilità alle reti invisibili nel regime dei flussi digitali; infine, City on Stage punta ad abbracciare la natura stratificata di Palermo e incoraggiare una comprensione critica di diversi aspetti della vita contemporanea in città. Le tre sezioni si articolano non in sedi artistiche convenzionali o istituzionali, come gallerie o musei, ma in luoghi iconici, e in parte inediti come spazi espositivi, dall’Orto Botanico a Palazzo Forcella De Seta, fino allo Zen 2. Questo è quanto… non mi resta che auguravi una buona estate piena di arte e… continuate a seguirci!