Mentre i “tagli” del nostro Lucio Fontana iniziano ad apparire anche nelle aste di Hong Kong (Sotheby’s 31/03), si moltiplicano le mostre nel mondo che hanno come protagonisti non solo i nostri artisti storicizzati, ma anche tanti talenti emergenti. E’ il caso, ad esempio, di Guglielmo Castelli giovane artista in scuderia alla Francesca Antonini Arte Contemporanea che è stato inserito dal curatore Lorand Hegyi nell’ampia collettiva che il Parkview Museum di Singapore sta dedicando all’arte italiana: Challenging Beauty – Insight into Italian Contemporary Art. Una mostra incredibile, costruita a partire dalle opere più importanti della collezione di arte contemporanea italiana di George Wong, il magnate del real estate e collezionista d’arte, morto a soli 65 anni il 7 dicembre 2017 dopo aver inaugurato, all’inizio dello scorso anno, il Parkview, museo ad ingresso gratuito allestito al terzo piano di un palazzo che sorge sulla North Bridge Road.
Inaugurata il 17 marzo scorso, Challenging Beauty offre una visione della diversità della pratica artistica nel campo della creazione contemporanea; tenendo conto della specificità geografica di quattro momenti artistici emblematici che hanno messo radici in Italia, dall’Arte Povera alla Transavanguardia, fino ad arrivare alla Nuova Scuola Romana di Via degli Ausoni e alle ultime generazioni di cui Castelli è tra i migliori rappresentanti. In mostra, oltre a lui: Aldo Mondino, Alighiero Boetti, Bruno Ceccobelli, Carla Mattii, Enzo Cucchi, Felice Levini, Francesco Clemente, Francesco Sena, Gianni Dessi, Giuseppe Gallo, Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Marco Tirelli, Marina Paris, Mario Merz , Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino, Nicola De Maria, Nunzio (Di Stefano), Paolo Canevari, Paolo Grassino, Pierluigi Pusole, Pizzi Cannella, Roberto Barni, Salvo (Salvatore Mangione), Sandro Chia e Ugo Giletta.
Rimanendo in Oriente, ma spostandoci in Cina, a Shanghai, gli spazi di Prada Rong Zhai ospitano da ieri Roma 1950-1965, una mostra concepita e curata da Germano Celant e presentata da Fondazione Prada che, fino al 27 maggio 2018, guiderà il pubblico attraverso il vivace clima culturale e l’intensa scena artistica a Roma nel secondo dopoguerra, riunendo più di 30 tra dipinti e sculture realizzati da artisti come Carla Accardi, Afro Basaldella, Mirko Basaldella, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Nino Franchina, Gastone Novelli, Antonio Sanfilippo, Toti Scialoja e Giulio Turcato.
Tornando nel “Vecchio Continente”, ancora una volta Londra si conferma come la capitale europea più attenta alla produzione artistica del nostro Paese. Qui, ad esempio, dal 7 marzo scorso è visitabile nella sale della Waddington Custot un’interessante mostra dal titolo Invisible Cities e che, curata da Flavia Frigeri, si ispira al romando di Italo Calvino Le Città Invisibili, per mettere insieme un gruppo di artisti internazionali che, secondo percorsi differenti, hanno esplorato il concetto di “città ideale”. Tre gli italiani presenti in mostra: Giorgio de Chirico, Fausto Melotti e Giulio Paolini. Mentre questo giovedì la White Cube Gallery Mason’s Yard ha inaugurato la più ampia retrospettiva mai dedicata a Pier Paolo Calzolari nel Regno Unito. La mostra, che rimarrà aperta fino al 12 maggio, mette insieme lavori che coprono l’intera carriera dell’arista da alcune delle sue più importanti installazione degli anni Sessanta fino ai tardi anni Duemila. con un focus molto dicco dedicato alla produzione di Calzolari tra gli anni Settanta e Ottanta.
Sempre a Londra, Sprovieri ospita fino al 18 aprile la mostra Due ritratti con persona, seconda personale in galleria del pugliese Francesco Arena che ruota attorno a Two portraits with person (between Franco and Francesco) primo lavoro di una nuova serie a cui l’artista sta lavorando e che affronta due dei temi più ricorrenti nella pratica artistica di Arena: il ritratto e il tempo. Mentre alla Ma Londra, dall’ultima volta che abbiamo parlato delle mostre dei nostri artisti all’estero, ha ospitato anche Eva Frappiccini con la personale Scratched Surfaces – che si è da poco conclusa presso l’Istituto Italiano di Cultura – e il fotografo Cesare Fabbri con la personale ‘A Coin in Nine Hands’ Part 4: Cesare Fabbri (Sardegna) che si è chiusa il 17 marzo alla Large Glass di Caledonian Road.
Tra le mostre più belle dedicate all’arte italiana nella capitale britannica Marino Marini: Horses, Horsemen and Female Nudes curata da Barbara Cinelli and Flavio Fergonzi negli spazi londinesi della Robilant+Voena. Mentre la Rosenfeld Porcini presenta fino al 6 aprile prossimo Slowing Time, Riccardo Guarneri e i suoi rapporti con Giorgio Morandi e Fausto Melotti. Michelangelo Pistoletto e i suoi specchianti più recenti sono protagonisti, invece, alla Simon Lee Gallery dove il 23 febbraio scorso si è aperta la terza personale dell’artista nella galleria al n. 12 di Berkeley Street.
Dal Regno Unito alla Germania dove, a Berlino, la ChertLüdde presenta, fino al 14 aprile, Pneuma prima personale di Franco Mazzucchelli. Sempre a Berlino, Luca Vitone è in mostra, assieme a Georgia Dickie e David Jablonowski, alla Galerie Rolando Anselmi. Il 3 marzo scorso, invece, König Galerie ha inaugurato GUILT, seconda personale dell’artista Monica Bonvicini negli spazi della galleria.
A Parigi, invece, è il momento di Giulia Andreani, protagonista con Intermezzo nel project space della VNH Gallery. Ma all’ombra della Tour Eiffel sta per arrivare anche Afro a cui, dal 17 aprile prossimo Tornabuoni Art Paris dedicherà una delle retrospettive più ampie mai allestiste a livello internazionale in una galleria privata. Nello spazio al cuore del Marais saranno esposte, infatti, circa 50 opere dagli anni Trenta agli anni Settanta, con una sala finale interamente dedicata ai disegni preparatori del maestoso affresco The Garden of Hope realizzato dall’arista 60 anni fa per la sede UNESCO di Parigi.
Spostandoci in Olanda, ad Amsterdam, Francesco Candeloro torna ad esporre alla Red Stamp Art Gallery, con una nuova personale: Light Landscape che, per la prima volta, si concentra unicamente sulla produzione fotografica dell’artista: vedute pure, silenziose, nel loro essere aliene da ogni presenza di figura umana, in cui la notte a volte si avvicina al giorno per intensità luminosa, catturate in ore notturne o di temporalità liminali e indefinite di albe o tramonti. Le opere appartengono alla corposa mole di lavori del ciclo “I Tempi della Luce”: in mostra una selezione di scatti, realizzati tra il 2007 e il 2016.
Passando adesso al continente americano dove, a Los Angeles, Alessandro Cardinale e Cristina Gori sono trai 5 artisti selezionati per The Relative Sharpness of Boundaries, collettiva curata da Marisa Caichiolo e organizzata dalla fondazione Building Bridges Art Exchange, che ha sede a Santa Monica nel Bergamot Station Art Center. La mostra, che avrà luogo dal 7 Aprile al 19 Maggio 2018, inserita nel programma ufficiale del Month of Photography di Los Angeles. Sempre in ambito fotografico, a New York, la Robin Rice Gallery ha inaugurato il 21 marzo scorso Episodes (without a real order), prima personale del fotografo toscano Leonardo Pucci. L’opera di Alberto Biasi, invece, è protagonista della prima mostra di Arte Cinetica mai organizzata alle Hawaii: Op Art, allestita fino al 29 maggio nella sede di Honolulu della Ravizza Brownfield Gallery.
Infine, un breve sguardo al futuro con Emilio Cavallini protagonista, dal 4 maggio prossimo, di Objecutal Abstractions (Astrazioni Oggettuali), la prima mostra personale dell’artista a Washington DC che sarà allestita in due sedi simultaneamente: l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a Washington. Allo stesso tempo l‘IA&A at Hillyer ospiterà una retropettiva dell’artista toscano dove saranno presentate venti opere create da Cavallini nell’arco di tre decadi della sua carriera, tra cui la sua serie più conosciuta Attuale-Infinito, Biforcazioni, Frattali e Diagrammi.