Sono trascorsi circa tre mesi dal nostro ultimo intervento in tema di “Arte in Trust”. Tre mesi nei quali la realtà di tutti noi è stata rapidamente e profondamente sconvolta dalla pandemia da Covid-19.
Prima di procedere, nel corso dei prossimi interventi, ad esaminare alcuni case studies di celebri trust istituti da artisti e collezionisti al fine di preservare e tramandare i propri patrimoni, proseguiamo la nostra disamina concernente la gestione proattiva del Trust.
Dopo averne esaminato i vari aspetti giuridici e fiscali e dopo aver fornito una panoramica esemplificativa dei beni suscettibili di essere ivi conferiti, è giunto il momento di tracciare, con un taglio più operativo, il percorso che il collezionista deve ragionevolmente seguire per giungere all’istituzione del Trust.
Dopo aver esplorato i profili giuridici e fiscali concernenti l’istituzione di un Trust, è giunto il momento di approfondire la possibile composizione, natura ed origine dei patrimoni artistici oggetto dello stesso.
Nuovo appuntamento dedicato all'appronfodimento dell'istituto del Trust a servizio del collezionismo e delle collezioni d'arte. Dopo aver visto la sua utilità nella protezione del proprio partrimonio artistico oggi ne vediamo una nuova tipologia: il Trust di "scopo", per la gestione del patrimonio.
Dopo aver visto cos'è e come si cosituisce, è ora giunto il momento di focalizzare la nostra attenzione sugli aspetti altrettanto rilevanti della “vita quotidiana” del Trust a seguito della sua istituzione.
"Istituire un Trust e disporvi al proprio interno il mio patrimonio, quanto costa?" Alla risposta di questo interrogativo chiave è dedicato il secondo approfondimento di Arte in Trust, la nostra guida a puntate di orientamento al Trust quale strumento in grado di garantire protezione e valorizzazione al vostro patrimonio artistico.
La protezione, la valorizzazione, la gestione programmata e professionale ed infine la trasmissione ai posteri delle proprie collezioni ed opere d’arte o qualsivoglia posizione soggettiva, rappresentano un tema ed una necessità di primaria importanza per molti di noi. A rispondere in maniera globale a questa esigenza interviene, più efficacemente di altri strumenti, il Trust.
Chi è, che profilo ha il collezionista italiano d'arte?
Tentiamo di rispondere a questa domanda sfogliando il rapporto 2022 di Gallerie d'Italia che disegna, finalmente, uno scenario abbastanza puntuale e preciso del mondo del collezionismo italiano.
Una lettera di Raffaello (mai recapitata) a papa Leone X Medici, segna la rotta per la futura buona conservazione delle rovine antiche di Roma, inaugurando idealmente il secolo d'oro della città e ponendosi come nume della tutela moderna.