Attraverso le sue lettere, Van Gogh ci rivela il rapporto con la materia della sua pittura, spesso ben lontano dalle moderne teorie sul restauro e la conservazione.
Un testo teatrale di Vitaliano Trevisan paragona l'architettura di Carlo Scarpa, tra i più influenti museografi del secolo scorso, a una partitura musicale.
In un libro del 1959, Mario Praz racconta la storia della sua casa di Via Giulia, della sua preziosa collezione domestica e di come i ricordi si confondano con gli oggetti.
E se il condition report diventasse lo strumento per leggere tutte le imperfezioni. tecniche, artistiche e umane? Il lavoro di Glenn Ligon ci apre gli occhi e tocca le corde giuste per ragionare intorno all'utilità della documentazione conservativa.
Una lettera di Raffaello (mai recapitata) a papa Leone X Medici, segna la rotta per la futura buona conservazione delle rovine antiche di Roma, inaugurando idealmente il secolo d'oro della città e ponendosi come nume della tutela moderna.
Cosa possiamo "copiare" dal modello PNRR per la Cultura 4.0? Come le nostre collezioni private possono implementarsi e fare un passo in più verso la nuova idea di digitalizzazione?
Il contributo italiano alla creazione del mito americano è notevole. Sono diversi i connazionali che hanno avuto fortuna, esportando eccellenze come opere d’arte, antiquariato e connoisseurship. Due su tutti: Alessandro Contini Bonacossi e Federico Zeri.
Nel ventre di Parigi si sono succedute rivoluzione e controrivoluzione di tante cose, anche della pittura. La produzione di materiale per le Belle Arti ha per la prima volta un carattere semi industriale e sul mercato arrivano una gran quantità di nuovi pigmenti sintetizzati artificialmente.